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Influenza cinese sui media italiani. Ecco chi dice no (per fortuna)

Il Comitato di redazione contro uno speciale di quattro pagine pubblicato domenica: il giornale “si è prestato a battere la grancassa per una dittatura”, si legge nel comunicato. E c’è pure “l’aggravante della recidiva”

Il Comitato di redazione del Sole 24 Ore batte un colpo, un altro, contro la “pura propaganda” cinese, definita “inqualificabile”, sulle pagine del giornale. “Il Sole 24 Ore si è prestato a battere la grancassa per una dittatura, che alla tradizionale assenza di pluralismo politico, di libertà di opinione e di espressione, di rispetto per le minoranze, è oltretutto oggi sempre più arroccata in politica estera su un sostegno filoputiniano”, si legge nel comunicato.

I giornalisti contestano le quattro pagina di Focus China uscite domenica 26 marzo per forme e contenuti. Quanto alle prime, “si ripropone il modello assai ambiguo del redazionale, senza rendere evidente che si tratta di una comunicazione pubblicitaria (quanti di voi lettrici e lettori sanno che 24 Ore System è la concessionaria pubblicitaria del gruppo?), e dove, ad accrescere l’opacità, il committente non è chiaramente identificato”, scrivono i giornalisti. “Più gravi ancora però sono i contenuti”, continua la nota che ricorda anche che anche sulla pubblicità è doveroso un controllo editoriale. I titoli sono “eloquenti”: si va da “Nel 2022 il Pil cinese ha toccato un nuovo record”, a “Le imprese straniere puntano ancora sugli investimenti in Cina” per atterrare con un significativo “La Cina, un hotspot per gli investimenti stranieri”. Insomma, si legge sempre nel comunicato, “pura propaganda per attrarre investimenti dall’Italia verso la Cina. E tuttavia una propaganda che giudichiamo inqualificabile, visto che mette le pagine del giornale a disposizione di un sistema economico e di uno Stato (la permeabilità, se non l’identità, tra l’uno e l’altro è assoluta) che si caratterizzano piuttosto per l’assenza degli elementi base di una democrazia”.

E c’è pure “l’aggravante della recidiva”, lamentano i giornalisti. Infatti, non è il primo episodio simile. “Già a dicembre e in un recente passato, in rappresentanza della redazione, ci lamentammo per forme e contenuti”, si legge. “Alla redazione era stata assicurata una comunicazione preventiva sulla pubblicazione, in maniera da offrirle la possibilità di intervenire tempestivamente. Un impegno ovviamente disatteso”, lamenta il Comitato di redazione.

Infine, un affondo all’azienda, “che si pretende inclusiva e sostenibile”, “che in queste ore richiama la redazione alla considerazione degli interessi ‘morali e materiali’ del gruppo Sole 24 Ore anche nell’assunzione di incarichi esterni extragiornalistici”. I giornalisti chiedono “di conoscere quali sono gli interessi morali sottesi alla (ennesima) pubblicazione delle 4 pagine del Focus China. Quelli materiali temiamo di intuirli. Purtroppo”, concludono.


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