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Gli europei sostengono l’Ucraina più di prima. I numeri di Ecfr

Comunanza di vedute tra destra e sinistra; miglioramento della percezione di Usa e Ue; indebolimento della Russia. Questi i risultati di un’indagine condotta da Ecfr sulle percezioni europee della questione ucraina. Il rischio che il sostegno popolare diminuisca proviene dal caro vita e dalla crisi migratoria

Qual è lo stato d’animo degli europei sulle vicende ucraine a un anno dall’invasione russa? Un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca European Council on Foreign Relations (Ecfr) fa luce sulla questione. L’indagine si è svolta in Portogallo, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Spagna e Regno Unito e rivela una nuova comunanza di vedute tra animi nazionalisti e liberali, nonché un miglioramento della percezione di Ue e Usa, che appaiono più forti al pubblico rispetto a un anno fa.

Questa posizione appare particolarmente pronunciata in Portogallo, mentre solo in Italia il 43% sostiene che si sia indebolita. Interessante notare è che la Gran Bretagna, pur non facendo più parte dell’Ue, collezioni una larga fetta di popolazione che ritiene che Bruxelles si sia rafforzata.

Nel maggio 2022, l’opinione prevalente nei Paesi intervistati era che la guerra dovesse finire il prima possibile. Ad un anno di distanza si è registrato un grande cambiamento: in media il 29% preferisce che la guerra finisca il prima possibile, mentre il 38% che l’Ucraina riconquisti prima tutti i suoi territori, anche a costo di una guerra più lunga.

Purtroppo non è il caso dell’Italia, dove la maggioranza degli intervistati (41%) ritiene che la guerra “debba finire il prima possibile”, anche se ciò dovesse comportare perdite territoriali per l’Ucraina in favore della Russia.

La Federazione Russa viene vista con un “avversario” da una media del 66% degli intervistati. Questa posizione è molto pronunciata in Danimarca (82%) e in Estonia (79%), mentre appare più sfumata  in Romania, dove il 44% la ritiene un rivale. Sempre la Russia fa meno paura di un anno fa e viene percepita più debole in tutti i Paesi tranne che in Italia, significativamente sotto la media.

A proposito di Italia. Il sondaggio rileva che i sostenitori di Fratelli d’Italia, se avessero la possibilità di scegliere, preferirebbero che la guerra si concludesse il prima possibile – anche se ciò dovesse comportare una perdita di territorio per l’Ucraina – rispetto a uno scenario di guerra prolungata che prevede che l’Ucraina riconquisti tutti i territori persi. Questa opinione appare in linea con i sostenitori delle destre francesi e spagnole. Tuttavia, paragonato ad altri partiti, Fratelli d’Italia appare meno “pacifico”. Ad esempio, il sondaggio ha rilevato che tra i leghisti la preferenza per una rapida fine della guerra è del 68% , e del 50% tra i sostenitori del Movimento 5 Stelle.

Ciò raffigura un panorama politico italiano piuttosto frammentato, in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Inoltre, una porzione significativa di italiani (42%), insieme a spagnoli, portoghesi e romeni, ritiene che la Russia sia “più forte” rispetto ad un anno fa. Al contrario, però, il 71% degli italiani ritiene che gli Stati Uniti siano un “alleato” o un “partner necessario” per il proprio Paese.

Le preoccupazioni relative al costo della vita sono in aumento in tutta Europa e questo potrebbe porre una minaccia per il sostegno popolare all’Ucraina. Come si legge nel rapporto: “Nonostante vi sia unanimità tra la destra e la sinistra, il costo della vita e la potenziale recrudescenza della crisi migratoria potrebbero far venir meno l’unità dell’Europa sul tema Ucraina. Inoltre, tale unità è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti nella posizione politica degli Stati Uniti”.

In questo quadro, gli autori del rapporto evidenziano la necessità da parte dei leader europei di sfruttare l’attuale situazione politica per rafforzare il consenso verso la popolazione ucraina aggredita.


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