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G7, Meloni donna forte fra uomini deboli. Scrive Alden (Atlantic Council)

Di Alexander Alden

L’8 marzo celebriamo anche la determinazione di questa donna divenuta una protagonista della politica internazionale. Il commento di Alexander Alden, senior fellow dell’Atlantic Council di Washington DC

L’8 di marzo, giornata in cui si celebra la Festa della Donna, è anche un buon momento in cui fermarsi a riflettere sulla funzione di leadership assunta dalle donne nella politica internazionale. È proprio su questo terreno che oggi l’Italia si distingue come mai prima.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, infatti, non solo è l’unico capo di governo donna nel G7. Secondo i sondaggi, è anche l’unico leader di questo ristretto club di Paesi a godere del sostegno della maggioranza dei propri concittadini. A ben vedere, infine, è anche il leader politico donna più popolare in assoluto a livello globale.

Secondo il “Global Leader Approval Ratings” di Morning Consult, società americana specializzata in rilevazioni demoscopiche, il presidente del Consiglio italiano è il leader politico occidentale a godere del più alto livello di gradimento popolare in assoluto, con un distacco significativo rispetto ai colleghi degli altri Paesi del G7. Con un consenso del 54% (a fronte di un 41% di critici), Meloni è l’unica a poter contare sul sostegno della maggioranza assoluta dei propri concittadini.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invece può fare affidamento solo sul sostegno del 42% degli americani, a fronte di una maggioranza del 51% che esprime una valutazione negativa sul suo operato. Le cose stanno anche peggio per il canadese Justin Trudeau, sostenuto solo dal 39% del Paese, a fronte di un 55% ostile. Non possono festeggiare nemmeno il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Rishi Sunak: il primo gode di un 36% di gradimento, a fronte di un 59% di scontenti; il secondo registra un 32% a favore ed un 56% contro. Da Tokyo questi numeri potrebbero essere visti perfino con invidia: il primo ministro Fumio Kishida, infatti, gode solo del 23% di consenso popolare e ha il 63% del Paese a cui non gradisce. Infine, il presidente francese Emmanuel Macron, che si pavoneggia sulla scene internazionale e vorrebbe fare il buon e cattivo tempo in Europa, è il leader G7 che piace in assoluto di meno alla propria opinione pubblica, con 67% di francesi che dischiara di non gradirne l’operato, con approval rating del 28%. Numeri che, del resto, si sono riflessi nella perdita della maggioranza in parlamento da parte dell’inquilino dell’Eliseo.

Tutto fa pensare, quindi, che Meloni continuerà a svolgere un ruolo di primo piano tanto nella politica nazionale del proprio Paese, quanto sulla scena internazionale a medio lungo termine, il che non si può dire con sicurezza degli altri sei colleghi. Non male, per un underdog che si è fatta avanti contando solo sulle proprie forze. L’8 marzo celebriamo anche la determinazione di questa donna divenuta una protagonista della politica internazionale.

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