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L’industria del packaging contro lo spreco alimentare. La ricetta di Tetra Pak

Una nuova ricerca delle Nazioni Unite mostra che 931 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura. Manuela Franchi, Director Sealing Solutions & Material Engineering Tetra Pak, ci parla di come l’industria del packaging possa contribuire a ridurre gli sprechi alimentari

Una nuova ricerca delle Nazioni Unite mostra che 931 milioni di tonnellate – il 17% del cibo mondiale – finiscono nella spazzatura, e gran parte degli sprechi avviene prima ancora che i prodotti raggiungano gli scaffali dei negozi. Manuela Franchi, Director Sealing Solutions & Material Engineering Tetra Pak, ci parla di come l’industria del packaging possa contribuire a ridurre gli sprechi alimentari.

Manuela Franchi

Lo spreco alimentare è una delle principali fonti di inquinamento. Secondo le stime delle Nazioni Unite, inaftti, gli sprechi alimentari sono attualmente responsabili dell’8-10% delle emissioni globali di gas serra. “Poiché la popolazione mondiale continua a crescere e milioni di persone faticano ad accedere al cibo, è sempre più importante per noi produttori rafforzare i sistemi alimentari migliorando la sicurezza alimentare, prolungando la durata di conservazione e, in ultima analisi, riducendo gli sprechi alimentari”, afferma Franchi.

Oggi più che mai è quindi urgente limitare gli sprechi, anche in Italia. Il monitoraggio riportato nel “Il caso Italia” 2023, il report condotto da Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, ha rilevato che ogni cittadino italiano butta nella pattumiera più di 27 chili di cibo l’anno. Un dato sicuramente molto alto anche serispetto al 2022, si é registrato un calo di circa il 12% della quantità di cibo ancora utilizzabile gettata nel nostro Paese (stimando così uno spreco pari a oltre 9 miliardi di euro). L’indagine ha approfondito anche le abitudini di spesa e consumo, scoprendo che nell’ultimo anno gli italiani hanno ridotto il consumo extra-domestico di pasti, hanno manifestato una maggiore attenzione alle abitudini di acquisto e una maggior attenzione proprio alla prevenzione degli sprechi.

Le imprese possono svolgere un ruolo importante

Tetra Pak, società leader nelle soluzioni per il trattamento e il confezionamento alimentare  fornisce ogni anno più di 190 miliardi di confezioni in oltre 160 Paesi. “Sviluppando e lanciando imballaggi ad alte prestazioni per fornire alimenti sicuri e nutrienti, le aziende possono svolgere un ruolo importante nel migliorare la resilienza dei sistemi alimentari a livello globale e nel ridurre gli sprechi alimentari”, conclude Manuela Franchi.

Attenzione all’origine dei materiali

Tetra Pak sta guidando la trasformazione del settore packaging in termini di sostenibilità, investendo circa 100 milioni di euro all’anno per sviluppare confezioni realizzate con materiali completamente rinnovabili e riciclabili. Franchi sottolinea come i produttori di imballaggi debbano aumentare l’uso di materiali rinnovabili di provenienza responsabile per rispondere alle sfide globali che riguardano il settore agroalimentare:

“Ciò richiede una comprensione dettagliata del modo in cui i materiali vengono prodotti e dell’impatto che possono avere sull’ambiente, sia che si tratti di cartone, polimeri, alluminio o vetro. In definitiva, ogni materiale dovrebbe essere prevalentemente riutilizzabile e riciclabile per ridurre al minimo l’impronta di carbonio delle catene alimentari.” Inoltre, è fondamentale che gli imballaggi per alimenti e bevande continuino a mantenere i prodotti sicuri per il consumatore, con una durata di conservazione il più possibile lunga per ridurre gli sprechi alimentari e garantire che gli alimenti e le bevande rimangano nutrienti e freschi. “Tutto questo necessita investimenti in innovazione per sviluppare nuovi tipi di imballaggi che abbiano un’impronta di carbonio ridotta, pur mantenendo una lunga durata di conservazione.”

Garantire la riciclabilità

Secondo Franchi, molti produttori e aziende stanno compiendo grandi passi nell’innovazione con l’obiettivo di migliorare la riciclabilità degli imballaggi. “Ma questo non è sufficiente per creare un’economia circolare con un sistema alimentare forte e privo di carbonio. Servono anche tassi di riciclo più elevati e infrastrutture sufficienti a sostenere gli sforzi di riciclo. È quindi importante che produttori e aziende si impegnino e lavorino a stretto contatto con governi,  partner industriali e  consumatori, sia a livello locale che europeo, per garantire che i programmi di riciclo includano l’intera gamma delle soluzioni di imballaggio.

 Lavorare insieme per il futuro del packaging

Lo spreco alimentare è una questione ambientale, economica e sociale che riguarda tutti.

Franchi ritiene che i sistemi alimentari possano diventare più sostenibili e resilienti quando i produttori tengono conto di ogni fase del ciclo di vita di un imballaggio. Ciò richiede partnership strette e durature, investimenti nell’innovazione degli imballaggi e nuovi sistemi di riciclo che ne migliorino effettivamente i tassi. “Promuovendo la collaborazione tra l’intero ecosistema di stakeholder, possiamo raggiungere i nostri obiettivi più urgenti in termini di emissioni e sostenere l’innovazione delle soluzioni di imballaggio rinnovabili e riciclabili. Ciò contribuirà a mantenere la qualità degli alimenti, a ridurre gli sprechi e a migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento, favorendo la fornitura di alimenti sicuri e accessibili a tutti”.

Spreco alimentare: la legge italiana

Per limitare questi sprechi dal 14 settembre del 2016, in Italia, è entrata in vigore la legge 166/2016, la cosiddetta norma “antisprechi”, per contrastare la dilapidazione delle eccedenze alimentari, facendo chiarezza su questioni importanti come la conservazione, la scadenza del cibo e le procedure di donazione. E non è tutto. Nella legge di bilancio del 2023 è stato introdotto il reddito alimentare volto a evitare perdite e sprechi e sostenere il potere d’acquisto dei meno abbienti. Si tratta di una distribuzione di pacchi di alimenti e bevande invenduti, ma ancora sicuri da mangiare, che vengono ripartiti gratuitamente alle famiglie in difficoltà.

(Contenuto redatto in collaborazione con Tetra Pak)


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