Formiche.net ha contattato sette esperti emiratini per parlare delle relazioni Roma-Abu Dhabi. Ciò che emerge è una partnership coesa, con le frizioni passate nettamente superate. L’incontro tra la presidente del Consiglio Meloni e il leader bin Zayed conferma come i due Paesi guardino al futuro del rapporto
In occasione della visita di Giorgia Meloni negli Emirati Arabi Uniti, rientrando dall’India, Formiche.net ha contattato i principali esperti di relazioni internazionali emiratine per analizzare l’evoluzione dei rapporti tra Roma e Abu Dhabi con uno sguardo dal Golfo.
Le dimensioni della visita – Muhammad Khalfan Al-Sawafi, direttore del dipartimento dei media parlamentari presso il Consiglio nazionale federale
La prima dimensione è quella che riguarda l’interesse della premier Meloni nello sviluppare le relazioni del suo Paese con alcuni Paesi arabi. Gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo Paese arabo, dopo Algeria e Libia, nei suoi viaggi all’estero, a quattro mesi dalla formazione del proprio governo, il che denota questa volontà strategica, soprattutto nel campo dell’energia, che è considerata una delle grandi sfide che il governo deve affrontare.
La seconda sta nello sviluppo delle relazioni Italia-Emirati, che stanno testimoniando un’attività economica tangibile. Gli Uae sono considerati il secondo mercato per l’export italiano in Medio Oriente e il valore dell’interscambio commerciale è stimato in oltre 5 miliardi di euro. Inoltre ospitano circa 600 aziende italiane, ed è uno dei paesi europei con più buona reputazione.
Oltre alle due dimensioni precedenti, c’è un dossier che può essere considerato bilaterale tra Emirati Arabi Uniti e Italia, ed è il confronto all’estremismo islamico. In generale, questa visita rafforza la partnership storica tra i due paesi e apre orizzonti di cooperazione. L’Italia può i buoni rapporti emiratini con tutti i paesi del mondo e l’esperienza di sviluppo pionieristica.
Lavorare insieme per superare l’impatto della guerra russa sull’economia globale – Amjad Taha, direttore del British Center for Middle East Studies
La visita riveste un’importanza assoluta in questo momento cruciale, con l’escalation del conflitto tra Ucraina e Russia, che potrebbe avere un impatto significativo sull’economia globale. Gli Emirati Arabi Uniti, in quanto Paese leader del Medio Oriente, stanno svolgendo un ruolo cruciale nella promozione della pace e della stabilità nella regione. Il loro notevole successo nel favorire relazioni amichevoli tra Stati con una storia di ostilità, come Israele, Iran, Turchia e Qatar, è testimonianza della loro leadership efficace.
L’incontro della prima ministra italiana con il leader emiratino Mohammed bin Zayed rappresenta anche in quest’ottica un’opportunità per cercare il suo consiglio su diverse questioni politiche. Sono convinto che l’Italia trarrà notevoli benefici dalla leadership di MBZ, che detiene la chiave per trovare soluzioni a problemi globali complessi.
Dopo il viaggio prevedo sviluppi economici e diplomatici nelle relazioni. L’Italia, come qualsiasi altro paese, deve prioritizzare i suoi interessi nazionali e questa visita rappresenta un’opportunità per mettere al primo posto il futuro della propria nazione anche attraverso il rapporto con gli Emirati.
Tra Roma e Abu Dhabi una visione diplomatica comune – Ali Shuaib, professore di Comunicazione di massa presso l’Università degli Emirati Arabi Uniti, Dubai
La diplomazia emiratina si rende conto che l’Italia è un attore chiave e importante nel muovere e attivare un gran numero di dossier spinosi e complessi, anche a livello dell’ inquietante conflitto in corso nel continente europeo. Pur sottolineando che l’Italia è un attore cardine con grandi capacità di gestire fronti in Libia e ai confini del continente africano, come per esempio nel dossier tunisino, per non parlare del ruolo italiano nel contesto algerino e del suo peso politico nel mantenere un ruolo nella crisi siro-turca.
L’Italia è stata ed è tuttora in grado di far pendere la bilancia nelle crisi internazionali. Gli Emirati, pur svolgendo il ruolo di interpreti delle crisi internazionali, guardano con grande timore al futuro dell’umanità, e vedono nell’Italia un partner affidabile per apportare cambiamenti fondamentali nell’approccio della politica internazionale su questioni urgenti e cruciali.
L’approccio degli Emirati Arabi Uniti nel suo rapporto con l’Italia è coerente con il ruolo regionale e internazionale e tutte le questioni umanitarie in cui la diplomazia italiana ha avuto un ruolo efficace e influente, come per esempio nell’affermare i legittimi diritti del popolo palestinese. Quello che c’è da chiedersi è se il mondo ascolterà la voce della saggezza, della ragione e della diplomazia proveniente da Roma e Abu Dhabi.
C’è una condivisione di visioni personali tra MBZ e Meloni – Mohammed Firas, docente di Relazioni Internazionali
Questa visita si inserisce nel quadro della volontà degli Emirati Arabi Uniti di rafforzare la rete di relazioni internazionali del Paese, e l’Italia occupa una posizione di rilievo in questa rete per profondità culturale, ruolo storico, presenza distinta sulla scena internazionale e leadership economica in Europa e nel mondo.
Inoltre, l’alto livello di questa visita è il culmine di ciò che è stato raggiunto durante la passata era nelle relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia in termini di accordi di cooperazione economica, commercio e investimenti, oltre al dialogo strategico tra i due Paesi che è stato lanciato nel 2017.
Forse ciò che contraddistingue questa visita è anche un aspetto personale, con la leadership emiratina che ha espresso la volontà di lavorare insieme per il bene dei due Paesi e per la stabilità del Medio Oriente, subito dopo la vittoria elettorale di Meloni. Un messaggio arrivato tramite le congratulazioni di Sheikh bin Zayed e di Mohammed bin Rashid, vice presidente, primo ministro e sovrano di Dubai, per la sua vittoria alle elezioni generali per il primo ministro in Italia .
Su questa base, si può affermare che le relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia saranno promettenti e fruttuose nel prossimo periodo.
Focus difesa e sicurezza: Meloni dopo Crosetto ad Abu Dhabi – Ebtesam al-Ketbi, presidente e fondatrice dell’Emirates Policy Center
Italia ed Emirati condividono interessi strategici vitali, che si riflettono nella sostanziale crescita della loro partnership commerciale negli ultimi 18 anni. Entrambe le parti trovano interesse comune nel proteggere le regioni Mena e mediterranee, combattere il terrorismo e affrontare le minacce emergenti e ibride.
Quella che si crea è un’eccellente opportunità per rinnovare e rafforzare la comprensione di questi interessi a un livello decisionale più elevato. Questa visita segue da vicino la recente visita del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ad Abu Dhabi, che potrebbe indicare un focus sul rinvigorimento della cooperazione in difesa e sicurezza, compresa la vendita di armi. Ciò suggerisce una nuova pagina nel rapporto tra i due paesi che ha superato la spaccatura nel rapporto tra i due paesi nel 2021.
A questo proposito, gli Emirati Arabi Uniti comprendono le preoccupazioni di sicurezza dell’Italia e dell’Europa riguardo all’immigrazione clandestina e sono in una posizione unica per aiutare ad affrontare questo problema. Con le loro capacità strategiche e le relazioni con i paesi del Nord Africa, la Turchia e altri paesi del Mediterraneo, possono lavorare insieme agli europei per affrontare questo problema. Ma gli Emirati Arabi Uniti hanno anche le proprie preoccupazioni per la sicurezza nazionale e stanno cercando di rafforzare le proprie capacità di difesa. Si tratta di una richiesta legittima e necessaria che l’Italia dovrebbe comprendere e sostenere.
In qualità di principale partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti nell’Ue, l’Italia dovrebbe anche comprendere le legittime preoccupazioni emiratine riguardo a qualsiasi accordo nucleare frettolosamente concluso con l’Iran. Un tale accordo non porterebbe stabilità alla regione e potrebbe minacciare potenziali partenariati, inclusa la garanzia di fonti energetiche alternative per l’Italia e l’Europa. La via da seguire è un accordo globale con l’Iran che proibisca loro di possedere armi nucleari e un programma missilistico, garantendo al contempo la sicurezza regionale e del vicinato. Ciò porterà a una regione più sicura e prospera, con maggiori investimenti e relazioni economiche con l’Italia e altri Paesi dell’Ue.
Credo che la visita della prima ministra Meloni ad Abu Dhabi sia un tentativo di trovare un alleato affidabile per l’Italia nella regione, e l’incertezza della situazione economica, politica e di sicurezza in Europa per le conseguenze della guerra in Ucraina ha reso questa partnership più importante che mai.
Volontà di rafforzare le relazioni bilaterali – Dir Balhoul Al Falasi, membro del Consiglio Nazionale Federale
La visita arriva sulla scia della crescente cooperazione in vari campi tra gli Emirati Arabi Uniti e la Repubblica Italiana, e sottolinea l’importanza che entrambi i Paesi attribuiscono alle loro relazioni bilaterali, che si sono tradotte in cooperazione, solidarietà e comunicazione costruttiva.
Uno dei motivi più importanti della visita è il rafforzamento delle relazioni economiche, poiché l’Italia è anche un importante partner commerciale per gli Emirati Arabi Uniti in molti campi. Comprese le energie rinnovabili, le infrastrutture e l’innovazione.
Oltre alla cooperazione economica, la visita è importante anche in termini di relazioni politiche però, in quanto Emirati Arabi Uniti e Italia condividono aspirazioni e impegno a promuovere la stabilità e la sicurezza regionale. I due Paesi hanno precedentemente collaborato strettamente su questioni come la lotta al terrorismo e all’estremismo e la visita di Meloni dovrebbe rafforzare ulteriormente la cooperazione in questi settori. Inoltre, si offrirà alle leadership emiratine e italiane l’opportunità di discutere questioni regionali di interesse comune, inclusa la modalità di cooperazione internazionale per risolvere questioni regionali e internazionali.
La visita fornisce anche un’opportunità per la leader italiana di incontrare i membri della comunità italiana negli Emirati, i quali attraggono un gran numero di espatriati italiani. In definitiva, vedo nella prossima visita di Giorgia Meloni una conferma della grande importanza data alla volontà di rafforzare le eccezionali relazioni bilaterali tra i due Paesi, aprendo la strada a un’ulteriore cooperazione in futuro.
Visioni comuni, saldatura economica – Abdulaziz Sultan Al Maamari, editorialista del quotidiano emiratino al Bayan
Ci sono anche molti punti di somiglianza e consenso nelle opinioni tra le due parti su varie questioni regionali e internazionali. Se prendiamo il lato politico, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi e la Repubblica Italiana conoscono bene l’importanza di consolidare le basi della pace e della tolleranza tra Paesi e popoli.
La politica estera italiana è quindi in linea con i fondamenti della politica estera emiratina basata su politiche e prese di posizione che sostengono la pace e la stabilità nel mondo e diffondono i valori della tolleranza, della cooperazione e della convivenza tra i popoli. Hanno un impatto diretto su altri dossier politici, economici e di sviluppo, di cui si discute durante la visita del primo ministro Meloni.
Poi c’è l’aspetto economico strategico. Chi ha familiarità con le relazioni economiche e commerciali tra Emirati Arabi Uniti e Italia nota che si stanno compiendo passi avanzati e con evidenti tassi di crescita, visto che l’interscambio commerciale nel 2021 ha raggiunto circa 25,5 miliardi di dirham, e l’aumento nella prima metà dello scorso anno (2022) è stata del 22% rispetto al 2021. Le esportazioni italiane nel settore del petrolio e del gas sono state pari a 135 milioni di dollari nel 2021, e il numero di aziende italiane presenti negli Emirati Arabi Uniti è di 800, e 115 aziende italiane hanno partecipato alla mostra Adipec, che è considerata la più grande mostra di petrolio e gas al mondo. Dati che confermano la saldatura esistente tra i due Paesi.