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La scuola sia neutrale. I numeri di Yoodata

Secondo i risultati di un sondaggio la lettera della preside di Firenze incitava in modo indiretto a boicottare le forze di governo, in particolare FdI e Lega. Ecco tutti i dati

Passato il clamore mediatico attorno all’aggressione avvenuta davanti a un liceo di Firenze, a cui ha fatto seguito la pubblicazione di una lettera da parte della preside Annalisa Savino, si può spostare l’attenzione su un altro tema, quello della neutralità della scuola. Ad aiutare la riflessione arriva il risultato di un sondaggio condotto da Yoodata, proprio su quanto scritto dalla preside, il quale rivela che in quelle parole la maggior parte degli intervistati hanno letto un invito a boicottare le forze di governo, in particolare Fratelli d’Italia e Lega.

Ma facciamo un passo indietro. Come ricordato da Alessandro Amadori, politologo e direttore scientifico Yoodata, a febbraio Swg realizzava un sondaggio secondo cui “per la grande maggioranza degli italiani (68%) è dovere della scuola insegnare i valori dell’antifascismo, ma è anche vero, sempre per la maggioranza (57%), che gli insegnanti dovrebbero completamente astenersi dall’esprimere pubblicamente qualsiasi valutazione politica”. Inoltre, solo una minoranza di cittadini pensa che la scuola italiana sia politicizzata, ma la percezione è che il sistema scolastico sia in mano a insegnanti di sinistra (29% degli intervistati) più che di destra (14% degli intervistati).

È sullo sfondo del sondaggio Swg che si muove lo studio Yoodata. Come spiega lo stesso direttore scientifico dell’istituto, Amadori, l’approfondimento è relativo al testo della lettera inviata dalla preside. “La domanda sottostante è la seguente: la preside Savino ha alluso, magari involontariamente, a qualche forza politica in particolare (venendo quindi meno al principio di neutralità)?”. Agli intervistati, ha spiegato Amadori, è stato proposto un estratto di quella lettera, questo: “Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sanguedegli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, valasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con lacultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lopensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.

Il campione a cui è stato sottoposto il questionario era composto da 120 soggetti nella fascia di età dai 20 ai 55 anni. Questo il quesito, con i risultati.

Come hanno interpretato le parole della preside, gli intervistati? “È un invito (indiretto, ma percepibile) a boicottare le forze dell’attuale maggioranza di centro-destra, e il particolare i due specifici partiti della Lega (per la difesa dei confini) e di Fratelli d’Italia (per la celebrazione delle proprie radici storico-culturali)”, spiega Amadori, “una posizione del tutto legittima se a esprimerla è un semplice cittadino, ma che finisce per violare (anche solo indirettamente) il già ribadito principio della neutralità della funzione docente se a esprimerla è una dirigente scolastica. Quello che sicuramente tutti noi adulti, a prescindere dal ruolo, dovremmo fare, è di educare i nostri bambini e i nostri ragazzi, nel modo migliore e più consapevole possibile, alla cultura del rispetto, del dialogo, della tolleranza. Lasciandoli liberi di formarsi, da cittadini maturi, le loro specifiche preferenze partitiche”.

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