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Se gli animali vanno in tribunale. Scrive il prof. Tenore

Di Vito Tenore

Un recente volume del giurista Vito Tenore ci parla dei casi in cui gli animali finiscono in tribunale: liti condominiali, assegnazione di animali in caso di separazione, aggressioni. Un testo utile a tutti gli amanti degli animali. Per evitare che i nostri amici si stressino davanti al giudice

Gli animali, anzi gli “esseri animali”, e il loro rapporto con l’uomo hanno ispirato, riflessioni filosofiche, poemi, libri, fiabe, studi, documentari, riviste, film, sceneggiati, canzoni: chi non ricorda il legame tra il fedele Argo ed Ulisse nell’Odissea? Chi non ha letto Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach o La fattoria degli animali di George Orwell? Chi non ricorda le fiabe di Esopo Lupus et agnus o la Volpe e l’uva, e la fiaba di Fedro La rana e il bue con le loro profonde morali? Chi non ha recitato nei percorsi scolastici (seri) una Cavallina storna di Pascoli o un T’amo o pio bove di Carducci? Chi non ricorda le tre fiere che Dante, nella Divina Commedia, incontra nella foresta infernale, ognuna delle quali è un simbolo di un peccato o di un vizio: il leone simboleggia la superbia, la lupa l’avarizia e la lonza (lince o ghepardo) la lussuria? Chi non ha stampigliati nei ricordi i protagonisti a quattro zampe di film, fumetti o serie televisive come Gatto Silvestro, Braccobaldo, Topolino, il maialino Babe o i cani Rintintin, Rex o Lassie o il tenero King Kong, o il saggio Grillo ed il Gatto e la Volpe di Pinocchio, o il pappagallo di Portobello? Chi non sorride ripensando a film di Alberto Sordi con scene, oggi politicamente scorrette e improponibili, di gatti scacciati in malo modo o cucinati in brodo da vecchi casellanti ferroviari affamati (film Il Commissario)? Chi può dimenticare canzoni come Nella vecchia fattoria del Quartetto Cetra, o Quarantaquattro gatti dello Zecchino d’Oro o Furia cavallo del West cantata da Mal e persino la negletta Pulce d’Acqua di Angelo Branduardi, la stimolante Attenti al lupo di Lucio Dalla o l’allusivo Kobra di Donatella Rettore?

Ma gli animali hanno ispirato anche aggettivi e modi di dire entrati nel lessico quotidiano: camaleontico, questioni di lana caprina, occhio di falco (o di lince), cane da tartufo, cuor di leone, combattiva come una tigre, cane da polpaccio, viscido come un verme, velenoso come un serpente, sinuoso come un gatto, andare a quaglia posata, affamato come un cinghiale (o un lupo), dispettoso come una scimmia, puzzare come una capra, pavoneggiarsi, fecondo (ma anche pauroso) come un coniglio, fare il galletto, scostante come un rospo, vigoroso come un toro (o un bue), fastidioso come una mosca, laborioso come una formica, gaudente come una cicala, fedele (o solo) come un cane.

La storia degli animali è però, soprattutto, la storia del loro rapporto con l’uomo.

È pragmaticamente evidente a tutti che non solo la presenza dei tradizionali animali da allevamento, da guardia o da caccia, ma soprattutto la crescita di animali domestici da compagnia (“membri non umani” di famiglie), oltre ad aver sensibilizzato l’opinione pubblica e il legislatore anche costituzionale (art. 9 Cost. novellato di recente) verso una più piena tutela complessiva degli animali (da maltrattamenti, ingabbiamenti, combattimenti, esperimenti, tagli “estetici” di coda e orecchie, ecc.), hanno risolto problemi esistenziali (in primis una diffusa solitudine interiore di vaste fette della società, desiderosa di dare e ricevere affetto), ed hanno creato virtuosi e crescenti indotti economici (per veterinari, dogsitter, negozi alimentari per animali, negozi di abbigliamento e di arredamento specifici, asili diurni o estivi, centri toelettatura, centri massaggi, alberghi e spiagge dedicate, persino agenzie funebri specializzate).

Prendendo atto di tale evoluzione sociale, anche la bioetica sta da tempo provando a dare alla “questione animale” un orizzonte, anche giuridico, più vasto di quello meramente antropocentrico, propugnato sul piano filosofico da Aristotele e San Tommaso, in virtù anche di una accentuazione dell’integrazione tra scienza, filosofia, etica e diritto e persino veterinaria.

Difatti, a fronte di una lunga tradizione filosofica occidentale che ha sempre posto una netta cesura fra l’Homo sapiens ed il regno animale, con una tradizionale visione utilitaristica, sta sempre più emergendo una novella ottica più animalista, in cui l’animale viene accomunato all’uomo per la natura di essere vivente. Gli antesignani, sul piano dogmatico, di tale novello approccio sono stati, raccogliendo e sviluppando pregressi spunti filosofici, l’australiano Singer e l’americano Reagan.

Da taluni si parla addirittura di un riconoscimento giuridico di una soggettività seppur limitata, emancipando l’animale dall’attuale qualificazione come mera “res” (cosa) del codice civile, e alcune novelle al codice penale in materia di maltrattamenti e uccisione di animali (artt.544-bis e 544-ter, c.p.) si muovono in tale prospettiva.

Mancava tuttavia nel pur vasto panorama bibliografico che riguarda il mondo animale, uno studio grandangolare sui tanti contenziosi occasionati dagli “amici dell’uomo” innanzi ai Tribunali.

In un recentissimo studio (cfr. Vito Tenore, Gli animali in giudizio, Contenziosi costituzionali, civili, penali, amministrativi, contabili, tributari, comunitari sugli “esseri senzienti non umani”. Normativa, giurisprudenza, dottrina. Giappichelli, Torino, 2023, pp. 320. Premessa di Michela Vittoria Brambilla) abbiamo dato veste sistematica a questi crescenti contenziosi, che intervengono nei campi più vari.

Ossia: liti condominiali, assegnazione di cani e gatti in sede di separazione tra coniugi, liti ereditarie, aggressioni e lesioni ad opera di animali, imbrattamenti di aree comuni ad opera di deiezioni animali, fauna selvatica (cinghiali, orsi, lupi e volatili) e danni arrecati, maltrattamenti ad animali, doping animale, uso di animali nei circhi, divieti di ingressi in spiagge e condomini, immissioni acustiche e disturbo della pubblica quiete per latrati notturni, abbandono di animali, furto di animali, commercio di pellicce, sperimentazioni animali ecc.

Dunque, anche gli “esseri animali”, e non solo gli “esseri umani”, fanno lavorare tutte le magistrature!

Il contenzioso originato dagli esseri animali e dai loro padroni o conduttori è diventato infatti davvero rilevante e diffuso. La produzione giurisprudenziale in sede civile, penale, amministrativa, contabile, tributaria e persino costituzionale ed europea (Cgue) è quindi poderosa e crescente.

Va sottolineato che non solo i tanti animali da guardia (in campagna e in ville isolate), ma soprattutto il crescente numero di animali randagi e selvatici anche in città (cinghiali, uccelli, topi, pantegane, lupi, faine, cani e gatti randagi, zanzare tigre, pappagalli, etc.), il fisiologico e diffuso utilizzo di animali da lavoro, l’al­levamento di animali “da reddito” (mucche, pecore, capre, cavalli, maiali, galline, api, etc.), l’utilizzo di animali per sperimentazioni mediche e cosmetiche e, in tempi più recenti, la rilevante presenza in famiglia (o accanto ad anziani e a single) di cani, gatti, volatili, (c.d. animali d’affezione o da compagnia), unitamente ad una notevole e patologica litigiosità della popolazione italiana, sono all’origine di moltissimi giudizi innanzi alle varie magistrature che hanno come (volontario o più spesso involontario) protagonista un animale.

Ma tale contenzioso è in crescita soprattutto in contesti urbani: difatti, uno studio Assalco-Zoomark 2022, evidenzia come il rapporto in Italia tra persone e animali domestici sia quasi di uno ad uno. A fronte di 64 milioni e 800 mila animali che vivono in casa, al netto di pesci ornamentali, il grosso della presenza animale è rappresentato da uccelli (12,9 milioni), gatti (10,1 milioni) e cani (8,7 milioni). Ci sono poi 2 milioni di piccoli mammiferi (conigli, criceti, porcellini d’India) e 1,4 milioni di rettili (tartarughe e qualche serpente). Sono soprattutto cani e gatti a muovere i più recenti contenziosi oltre alla pet-economy: solo per la loro alimentazione, nel 2021 gli italiani hanno speso 2 miliardi e 419 mila euro e per le lettiere ben 80 milioni di euro. Per tutti gli altri accessori, sono stati spesi circa 77 milioni di euro, con forte incremento dei giochi.

Il ricordato volume, alla luce del propulsivo referente costituzionale (art. 9), della vigente normativa, generale e speciale, della attenta dottrina intervenuta, ma soprattutto alla luce dell’ampia produzione giurisprudenziale, delinea un quadro sistematico e approfondito delle molteplici questioni giuridiche originate dal mondo animale, in attesa di interventi normativi più incisivi sia sulla tutela dell’essere animale, ad oggi mera “res” vivente, e non ancora “soggetto (limitato) di diritto”, sia sulla tutela delle vittime di aggressioni, o di condotte poco igieniche dei conduttori di animali, soprattutto in contesti urbani e condominiali

Il testo è di basilare ausilio per avvocati, magistrati, associazioni ambientaliste e di difesa degli animali, funzionari pubblici preposti all’ambiente ed alla fauna, associazioni sportive, Forze di Polizia, ma è utilissimo per ogni proprietario o amante di animali che voglia con consapevolezza convivere con il mondo degli esseri senzienti non umani.

Il volume si connota infine per una chiarezza espositiva che lo rende ben fruibile a una utenza di lettori non limitata ai giuristi, ma a qualsiasi lettore che ami il mondo animale o voglia meglio conoscerlo.

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