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Come proseguirà la guerra? Risposte dal panel con Crowley

“Gli alleati, tra cui l’Italia sostengono l’Ucraina con assistenza economica e militare e lo faranno fin quando sarà necessario”, ha detto Shawn Crowley, incaricato d’affari americano in Italia, al primo panel del “Transatlantic Forum: the Future of the West”, con Tremonti, Antonenko, Volker

“Un anno fa il mio predecessore disse che la Russia rifiuta di vivere in un mondo post Guerra Fredda”, ha esordito Shawn Crowley, incaricato d’affari Usa in Italia, aprendo i lavori del congresso Transatlantic Forum: the Future of the West tenutosi presso il Centro Studi Americani. Oggi, ha proseguito, vediamo la Russia fallire nel suo obiettivo. “Stati tradizionalmente neutrali come Svezia e Finlandia vogliono aderire alla Nato”, ha aggiunto, “i partner come l’Italia forniscono supporto militare ed economico perché l’Ucraina vinca questa guerra e conservi il proprio diritto di esistere”. Nel concludere il suo intervento Crowley ha ricordato le parole del presidente Biden: “Resteremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

Giulio Tremonti, presidente della commissione Esteri della Camera, deputato di Fratelli d’Italia già più volte ministro dell’Economia e delle finanze, ha identificato tre dimensioni sulle quali questo conflitto si proietta: il tempo, la geografia, l’ideologia economica. Il tempo mentre questa guerra entra nel secondo anno e non se ne intravede la fine. La geografia, dato che si osservano gli effetti del conflitto su quasi tutti i quadranti geopolitici, dal Mediterraneo, all’Atlantico, al Pacifico. E in ultimo, è in gioco anche il modello economico globale, basato sul libero mercato negli ultimi trent’anni e che oggi, al contrario, vede forti interventi governativi nelle sue dinamiche. “Non credo che sia appropriato parlare di economia di guerra, ma di certo dobbiamo abituarci a forti mani pubbliche”, ha concluso Tremonti.

L’Ucraina ha mostrato di essere più resistente del previsto, mentre la Federazione Russa si è dimostrata più debole, ha spiegato Oksana Antonenko, già direttrice di Global Risk Analysis presso Control Risk. ” È importante sottolineare quanto la Russia sia isolata”, ha continuato, “di certo ha ottenuto qualche tipo di sostegno da Cina, Iran e Corea del Nord tra altri, ma nessun Paese si è completamente allineato alla posizione di Mosca”.

Come finirà questa guerra e cosa significa vittoria per l’Ucraina? Sul punto si è soffermato Kurt Volker, già ambasciatore Usa presso la Nato e distinguished fellow presso il Cepa. “Vittoria significa rendere le truppe russe inabili al combattimento, o non avremo alcuna assicurazione che questo non succeda di nuovo”, sostiene Volker. “Kyiv deve entrare in un meccanismo di sicurezza multilaterale con presenza statunitense”, ha aggiunto riferendosi all’ingresso ucraino nella Nato e, possibilmente, nell’Unione europea.

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