L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale dovrà quasi raddoppiare il personale entro quest’anno per accelerare verso gli obiettivi del Pnrr. “L’alleanza tra accademia e Pubblica amministrazione è strategica”, ha detto il neodirettore
“L’alleanza tra accademia e Pubblica amministrazione è centrale e strategica” anche per la cybersicurezza, ha spiegato Bruno Frattasi intervenendo alla Luiss di Roma per la cerimonia di inaugurazione della VI edizione del master in Cybersecurity: politiche pubbliche, normative e gestione. È per il prefetto la prima uscita pubblica nelle vesti di direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (qui il suo profilo), una settimana dopo la nomina da parte del governo Meloni. Incarico di cui “sono lusingato”, ha detto in apertura del suo intervento in cui ha ringraziato anche il predecessore, il professor Roberto Baldoni, per quanto fatto. L’organismo “ha bisogno ancora di essere alimentato dal punto di vista del personale” ma “è già ben impiantato” nell’architettura della sicurezza nazionale, ha spiegato.
Citando il defunto prefetto Carlo Mosca, Frattasi ha sottolineato l’importanza strategica dell’alleanza tra la Pubblica amministrazione e l’accademia: la prima “evita di rinchiudersi in un pragmatismo asfittico”; la seconda “ha uno scambio osmotico” che può dare applicazione al suo lavoro.
“Purtroppo” il nostro Paese “è indietro, è poco performante” per quanto riguardo sicurezza informatica e digitalizzazione, ha continuato tracciando indicando la rotta per il suo mandato alla guida dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. L’organismo è chiamata a gestire i 623 milioni di euro del Pnrr destinati a rafforzare le difese di cybersecurity nelle Pubbliche amministrazioni, oltre a una quota pari all’1,2% degli investimenti nazionali lordi su base annuale per l’implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza. Per farlo, serve rinforzare l’Agenzia: entro fine anno, ha spiegato Frattasi, dovrà “correre” per quasi raddoppiare il personale passando dalle 170 unità attuali a 300. La tecnologia è “una questione di democrazia”, ha aggiunto.
“Sono qui per testimoniare dell’impegno di Luiss verso il tema della cybersecurity”, ha detto Paola Severino, vicepresidente della Luiss, aprendo i lavori. “Infatti, è stato molto veloce il passaggio dalla mia proposta alla realizzazione della prima cattedra in Italia in questa materia, di cui sono attualmente titolare”. Presenti all’evento anche Marcella Panucci, capo di gabinetto del ministero dell’Università e della ricerca, Lorenzo Benigni, senior vice president Governmental di Elettronica, e i condirettori del master Antonio Gullo, Giuseppe F. Italiano e Paolo Spagnoletti.