Expo 2030, patrimonio culturale, musei, sviluppo sostenibile, sicurezza energetica, partnership industriali con le grandi aziende italiane: “Il nostro Paese sta riacquisendo un ruolo da protagonista”, dice il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi dopo una lunga missione diplomatica a Doha, dove si è svolto il Forum delle Nazioni Unite
“Il Qatar è un partner strategico per l’Italia nel settore energetico, vista la diversificazione di approvvigionamenti perseguita dal Governo Meloni”, dice a Formiche.net Maria Tripodi, Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri, di ritorno da una missione diplomatica a Doha.
Quale ruolo gioca l’Italia all’interno del framework delle Nazioni Unite per sostenere i Paesi meno sviluppati?
L’Italia sta riacquisendo un ruolo da protagonista. Lo dico a ragion veduta con la partecipazione al V Forum dell’Onu tenutosi a Doha, dove ho avuto una fittissima agenda di incontri bilaterali con i Paesi meno sviluppati. Un chiaro segnale di come il governo intenda rilanciare le nostre relazioni e avviare azioni a sostegno dei Least developed countries attraverso le risorse della Cooperazione allo Sviluppo. Anche a fronte delle comuni sfide dell’agenda globale: lotta ai cambiamenti climatici, ambiente, sviluppo sostenibile e immigrazione. Proprio su questo ultimo punto ho riscontrato grande interesse da parte di diversi Paesi, in merito alla proposta del ministro Tajani di un piano Marshall europeo per l’Africa. Cento miliardi, con una strategia di crescita capace di fermare le partenze. Contenente una serie di accordi con Libia, Tunisia, Marocco, Niger e altri Paesi sub sahariani. Un modello di cooperazione che ebbe straordinario successo sotto il governo presieduto da Silvio Berlusconi, dove furono azzerati gli sbarchi salvando migliaia di vite.
Quali occasioni e opportunità si presentano per quanto riguarda la cooperazione culturale tra Italia e Qatar?
Durante la Missione al Forum di Doha ho avuto un cordiale colloquio con S.E. Al-Mayassa Al-Thani tra le personalità più influenti nel mondo dell’arte contemporanea e Presidente di Qatar Museums. Da sottosegretario delegata alla Cultura del Maeci, ho riscontrato la volontà di accrescere la nostra cooperazione. I punti in comune non mancano. Italia e Qatar hanno una storia antica con un patrimonio unico nella propria identità. Si possono certamente sviluppare opportunità in termini di collaborazione tra i nostri Poli Museali, o con siti archeologici come Al Zubarah, patrimonio Unesco. Dove le nostre missioni archeologiche, vista la grande esperienza, potrebbero aiutare i qatarini nelle operazioni di recupero dei reperti. Un percorso che dovrà essere studiato in sinergia con il Ministero della Cultura.
Quali sono le iniziative e i temi affrontati con le autorità qatarine a proposito di Expo Roma 2030 e del Salone del Mobile di Milano?
Abbiamo illustrato a diversi partner il nostro ambizioso progetto di Expo Roma 2030. Posso dirle che c’è grande considerazione. Ci presentiamo con una vetrina innovativa, attenta ai temi dello sviluppo sostenibile, della rigenerazione urbana che per la prima volta mette al centro “Popoli e Territori”. Ricca inoltre di opportunità per i Paesi partecipanti, anche post Expo. Sulla 61esima edizione del Salone del mobile c’è chiaramente molta attesa. L’Italia è punto di riferimento mondiale per l’arredo e il design, straordinari asset del nostro Made in Italy. Doha è ricca di opere realizzate da nostri designer e ospita diversi giovani startupper italiani. Protagonisti all’Italian Design Day organizzato dalla nostra Ambasciata in collaborazione con VCUArts Qatar che ho avuto l’onore di inaugurare.
Esistono spazi di cooperazione tra Roma e Doha su dossier internazionali di comune interesse?
Dopo la visita ufficiale in Italia del Presidente Tamim Bin Hamad Al-Thani, gli spazi di Cooperazione tra Italia e Qatar possono accrescersi ulteriormente. Il Qatar è un partner strategico per l’Italia nel settore energetico, vista la conseguente diversificazione di approvvigionamenti iniziata con il Governo Draghi e proseguita dal Governo Meloni. Parliamo del primo produttore di Gnl con una capacità di esportare gas naturale liquefatto che crescerà di oltre il 60% nei prossimi anni. E di uno Stato dove operano i nostri grandi player. Da Eni a Leonardo, passando per Saipem, Webuild e Anas. Eccellenze che operano nel campo dell’energia, della cantieristica e dell’industria della difesa, come quando nel 2016 Fincantieri si aggiudicò una commessa da quattro miliardi per la produzione di navi, tra cui l’ unità anfibia “Al Fulk” varata a Palermo lo scorso 24 gennaio alle presenza del Ministro Guido Crosetto e del suo omologo qatarino Mohamed Al Attiyah.