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Un ex militare italiano coinvolto nella fuga di Uss? La voce da Mosca

Un canale Telegram legato all’intelligence offre una versione dell’esfiltrazione: a organizzarla sarebbe stato un ufficiale italiano congedato, sposato con una donna russa e da almeno sei anni residente nel Paese

Nell’esfiltrazione di Artem Uss, magnate russo e figlio del governatore di Krasnoyarsk, sarebbe stato coinvolto anche “un ex ufficiale delle forze speciali dell’esercito italiano, che vive a Mosca da più di sei anni”. È la ricostruzione, tutta da verificare in un contesto in cui la disinformazione è elemento centrale dello scenario internazionale segnato dall’invasione russa dell’Ucraina, di VChK-OGPU, un canale Telegram russo che in questi mesi di guerra ha dato prova di avere ottimi rapporti con l’intelligence di Mosca.

Una fonte del canale ha spiegato che “è chiaro che i servizi speciali non hanno fatto mancare il loro aiuto” ma è stato l’ex militare italiano a “organizzare la fuga” dell’uomo, che era in attesa di estradizione dall’Italia verso gli Stati Uniti. L’italiano, “dopo essere stato congedato dall’esercito, era titolare di una società di sicurezza a Roma, poi si era trasferito in Russia e aveva sposato una donna russa”. La fonte fornisce altri dettagli della missione: sarebbero stati coinvolti cittadini croati e automobilisti con targa croata, Uss avrebbe avuto un passaporto russo con un cognome diverso, uno dei Paesi utilizzati per la fuga sarebbe stata la Turchia.

Dalle autorità americane Uss è ricercato per contrabbando di petrolio dal Venezuela verso la Russia e la Cina, frode bancaria e traffico di tecnologie militari dagli Stati Uniti verso la Russia. Rischiava trent’anni di carcere. Ma il 22 marzo scorso, dopo l’ok della Corte d’Appello di Milano all’estradizione negli Stati Uniti, è riuscito a fuggire dai domiciliari, nonostante il braccialetto elettronico.

Gli Stati Uniti temevano sin dall’inizio che potesse scappare, come testimonia un documento che inviato il 29 novembre 2022 dall’Ufficio per gli affari internazionali del dipartimento di Giustizia statunitense all’ufficio Cooperazione internazionale del ministero della Giustizia italiano. “Dato l’altissimo rischio di fuga che Uss presenta (…) esortiamo le autorità italiane a prendere tutte le misure possibili per disporre nei confronti di Uss la misura della custodia cautelare per l’intera durata del procedimento di estradizione, compreso un ricorso alla Corte di Cassazione contro il provvedimento degli arresti domiciliari della Corte d’Appello di Milano”, si leggeva.

Ieri Uss è ricomparso sui media russi. “Sono in Russia. In questi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili sono state con me. Grazie a loro”. Queste le sue prime parole dopo l’esfiltrazione. Nella situazione internazionale attuale, quando i cittadini russi sono oggetto di “giochi senza regole”, il ritorno in patria, anche in modalità “non standard”, è una vittoria, ha aggiunto.

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