Oltre trenta illustri accademici hanno consegnato nelle mani del ministro dell’Economia Giorgetti una lettera appello per caldeggiare l’apertura della sede del tribunale unificato dei brevetti a Milano. Sarebbe, si legge nel testo della lettera, “un’ottima opportunità affinché l’Italia acquisisca, non solo centralità nel sistema di difesa dei brevetti in Europa, ma anche quella maggiore consapevolezza sulla centralità che la proprietà intellettuale ricopre nel sistema economico e produttivo del Paese”
Non trovano ancora un possibile compromesso quelle negoziazioni tra l’Italia, Francia e Germania che sono in corso per la possibile riassegnazione a Milano di quella terza sede del Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub), destinata in origine a Londra prima della Brexit. Motivo: le competenze in ambito farmaceutico e chimico che Parigi e Berlino vorrebbero tenere per sé. Ma senza di esse la sede del Tub a Milano si ridurrebbe a scatola vuota, per l’incapacità di generare un vero e proprio indotto economico. Come spiega infatti un report della FTI consulting redatto all’epoca per la sede del Tub di Londra, il volume d’affari sarebbe ammontato tra i 630 e 2200 milioni di euro proprio grazie alle competenze in ambito farmaceutico e chimico. Un volume d’affari che i francesi e i tedeschi vorrebbero accaparrarsi, lasciando all’Italia poche briciole.
Proprio sul nodo delle competenze, più di 30 illustri accademici, studi legali e think tanks italiani hanno firmato una Lettera Aperta al governo italiano che è stata consegnata, il 13 di aprile, proprio al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante gli Spring Meetings della Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. La lettera vuole sottolineare l’importanza della sede di Milano come una occasione unica per fare dell’Italia un’avanguardia dell’innovazione in Europa. “La candidatura di Milano, come una delle tre sedi del Tribunale Unificato dei Brevetti,” sostengono i firmatari, “è sicuramente un’ottima opportunità affinché l’Italia acquisisca, non solo centralità nel sistema di difesa dei brevetti in Europa, ma anche quella maggiore consapevolezza sulla centralità che la proprietà intellettuale ricopre nel sistema economico e produttivo del Paese. Capitale produttiva del Paese, polo internazionale della moda, del design e sede di dieci atenei universitari, Milano è la città con tutte le carte in regola per essere una delle tre sedi del Tribunale Unificato dei Brevetti. Nello specifico del cluster “Life sciences”, da un’indagine di Assolombarda, inoltre, emerge come il 30% dei 250 miliardi di volume d’affari sia realizzato in Lombardia. Il settore quindi, già benchmark europeo in termini produttivi quanto anche per qualità dei servizi, diventerebbe ancora più trainante per tutta l’economia della città e del Paese con una sede giuridica quale sarebbe quella del tribunale unificato”.
Che Cos’è il Tribunale Unificato Dei Brevetti?
La creazione e l’istituzionalizzazione, da parte dell’Unione Europea, del Tribunale Unificato dei Brevetti e del Brevetto Unitario (Tub), in vigore dal prossimo primo di giugno, rappresenta un passaggio storico per quanto riguarda una maggiore protezione della proprietà intellettuale in Europa, o per lo meno per i 17 paesi dell’Unione oggi aderenti al tribunale. Il TUB è infatti una nuova corte internazionale con appunto giurisdizione sui brevetti unitari e brevetti europei dove, tra le varie azioni, sarà possibile iniziare procedimenti legali quali “azioni contro violazioni commesse o minacciate” ma soprattutto semplificherà i costi inerenti alla protezione dei brevetti a vantaggio di tutto il comparto industriale. Il Tub renderà l’Unione Europea più attrattiva in termini economici ma sicuramente la trasformerà in uno dei mercati internazionale più attraenti per la ricerca e l’innovazione. Tanto che si parla di un volume d’affari pari a 1.8 miliardi di euro in investimenti esteri diretti a favore dell’Unione Europea.
Perché l’Italia, nella fattispecie Milano, è la candidata ideale per il Tub?
Oggi più che mai la proprietà intellettuale gioca un ruolo chiave nello sviluppo dell’economia del nostro paese e soprattutto dell’Unione Europea là dove il 45% del Pil Europeo è generato da industrie ad alto utilizzo di proprietà intellettuale. L’Italia, pur posizionandosi 46esima a livello mondiale, secondo l’Indice Internazionale dei Diritti di Proprietà, eccelle per quanto riguarda la protezione dei brevetti posizionandosi nona a livello europeo, e seconda e quarta a livello europeo ed internazionale per quanto riguarda la protezione dei marchi. Quindi ha tutte le carte in regola per essere il paese, soprattutto con Milano, adatto come terza sede del Tribunale Unificato dei Brevetti.
Secondo recenti dati forniti dal Patent Index dell’ European Patent Office (EPO) nel 2021 le domande di brevetto, in Italia, sono aumentate del 6,5 % anno su anno. Uno dei settori trainanti, per quanto riguarda la richiesta dei brevetti, è proprio il settore dell’automotive con un totale di 4919 domande di brevetti depositati, segnando un aumento del 9.3 % rispetto al 2020. Mentre le regioni italiani più virtuose sono per quanto riguarda i brevetti, (12° posto), Emilia-Romagna (18°), Veneto (22°) e Piemonte (30°). Il Tribunale Unificato dei Brevetti rappresenta, per l’Italia, un’opportunità unica affinché il nostro paese possa diventare uno dei principali hub dell’innovazione in Europa.