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Lula a Pechino, così il Brasile si avvicina (ancora) alla Cina

Energia, mediazione per la pace e la Banca dei Brics. Il viaggio di quattro giorni del presidente brasiliano sarà all’insegna di nuovi accordi con l’omologo cinese. La strategia di Brasilia è bilanciare i rapporti con i suoi principali partner commerciali, nonostante le tensioni

Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, è finalmente arrivato a Pechino. Dopo avere rimandato il viaggio del 26 marzo a causa di una lieve polmonite, il leader socialista brasiliano è volato in Cina per incontrare l’omologo cinese Xi Jinping.

Nel frattempo, Lula Da Silva è riuscito a risolvere alcuni temi interni, aprendosi la strada per dedicarsi pienamente alla sua politica internazionale. Il viaggio in Cina, che durerà quattro giorni, è la quarta missione internazionale da quando è tornato alla presidenza (prima era stato in Argentina, Uruguay e Stati Uniti). Ad accompagnare Lula Da Silva a Pechino ci sono il ministro dell’Economia brasiliano, Fernando Haddad; il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco e una trentina di parlamentari. In seguito all’incontro con Xi, Lula avrà una riunione venerdì con il primo ministro cinese Li Qiang.

I temi dell’agenda dell’incontro tra Xi e Lula Da Silva sono il progetto brasiliano di creare un club per la pace, al margine della Nato e le Nazioni Unite, e la possibilità di una mediazione nella guerra russa in Ucraina.

I legami tra Brasilia e Pechino sono sempre più stretti. Secondo Reuters, Lula Da Silva ha invitato il presidente cinese in Brasile: “Inviterò Xi Jinping a venire in Brasile, per un incontro bilaterale, per conoscere il Brasile, per mostrargli i progetti che abbiamo di interesse per gli investimenti cinesi”.

In un’intervista ad un’emittente locale ha ribadito che sta progettando di “consolidare” il rapporto con la Cina. “Quello che vogliamo è che i cinesi facciano investimenti per generare nuovi posti di lavoro e nuove attività produttive in Brasile”, ha aggiunto Lula.

Il viaggio di Lula in Cina arriva poco più di due mesi dopo l’incontro tra il presidente brasiliano e il capo della Casa Bianca, Joe Biden, negli Stati Uniti. La strategia del governo di Brasilia è bilanciare i rapporti i suoi principali partner commerciali, nonostante le crescenti tensioni tra i due.

All’arrivo in Cina, Lula parteciperà a Shanghai all’insediamento di Dilma Rousseff come presidente della Banca Brics, che riunisce Brasile, Cina, Russia e Sudafrica, e alla quale hanno manifestato interesse di entrare anche Iran, Argentina, Nicaragua, Nigeria, Algeria, Egitto, Afghanistan, Senegal, Indonesia, Arabia Saudita, Afghanistan, Kazakhstan e Tunisia.

C’è attesa anche per la possibilità che Lula Da Silva firmi l’adesione del Brasile alla “Belt and Road Initiative”, la Nuova Via della Seta, piano strategico cinese che prevede investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture. A margine di questo progetto, il Brasile ha deciso di aprire alle transazioni commerciali con la Cina direttamente in yuan e non in dollari.

Il Brasile ha già firmato un accordo con Ali Express, versione brasiliana di Ali Baba, proprietà di Jack Ma – e spera creare i cosiddetti “Villaggi Taobao”, comunità rurali in cui parte della popolazione vive vendendo prodotti online.

Brasile e Cina accorderanno anche la creazione di un commercio di crediti di carbonio per compensare la CO2 e questa settimana Lula firmerà con la Cina un accordo di cooperazione tecnologica sui semiconduttori 5G, 6G e intelligenza artificiale.

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