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Si allargano le crepe nel Cremlino. Altre destituzioni tra i vertici militari

L’intelligence britannica ha svelato nuove epurazioni nell’alto comando dell’esercito russo. La causa? I fallimenti nel Donbass

Aumentano le divisioni all’interno del governo russo. Questa volta a svelarlo è il servizio di intelligence del Regno Unito con un report in cui sostiene che il colonello generale Rustam Muradov sarebbe stato rimosso dall’incarico di comandante del Gruppo delle Forze dell’Est dell’Ucraina.

Dietro il “licenziamenti” ci sarebbe il fallimento nell’esecuzione degli obiettivi fissati da Vladimir Putin. Secondo l’agenzia Europa Press, Muradov è il militare di più alto livello che sia stato destituito dalle autorità russe nel 2023. Il Ministero della Difesa britannico sottolinea che le epurazioni all’interno dell’esercito russo continueranno finché la Russia non raggiungerà gli obiettivi fissati nel Donbass.

“In base alle comunicazioni e i media russi, Muradov avrebbe cessato dopo le importanti perdite degli ultimi mesi, durante i quali le forze che guidava sono state incapaci in ripetute occasioni, per esempio, di prendere il controllo della città di Vuhledar nell’oblast di Donetsk”, si legge sull’agenzia.

Sull’account Twitter del Ministero della Difesa britannico si legge che le operazioni hanno provocato molte critiche pubbliche, anche tra le truppe di Muradov, che viene considerato responsabile del “disastroso” tentativo di invadere Kiev all’inizio della guerra.

Inoltre, i servizi di intelligence del Regno Unito hanno anticipato che la Russia potrebbe cercare di emettere debito estero per cercare di compensare il deficit delle finanze del Paese: “Le autorità russe considerano probabile l’emissione di debito estero come una strada per tappare buchi delle finanze mentre pianificano una lunga guerra in Ucraina. Tuttavia, non è ancora chiaro se la Russia avrà successo quando sarà il momento di lanciare questa offerta”.

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