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Più investimenti per la scienza pura

Di Andrea Stazi

La cosiddetta scienza pura, il cui fine ultimo è la conoscenza, ha un valore pubblico importante. Favorirla, insieme alla scienza aperta, con nuovi finanziamenti pubblici e innovazioni nella ricerca scientifica di base è un compito di tutti. L’Open science rappresenta una sfida essenziale per il futuro della nostra società. L’analisi di Andrea Stazi (visiting professor in Biotechnology Law, National University of Singapore) per l’ultimo numero di Formiche

Il circolo virtuoso tra scienza, tecnologia e innovazione, e la combinazione tra ricerca di base e ricerca applicata, unite a un’intensa cooperazione internazionale e a una collaborazione forte anche tra pubblico e privato, rappresenta un approccio essenziale nell’ottica di affrontare adeguatamente le grandi sfide globali attuali e future.

In un discorso tenuto alla Max Planck Society, Papa Francesco ha voluto sottolineare l’importanza della scienza pura, il cui fine ultimo è la conoscenza, evidenziando come: “Nel nostro tempo, vada salvaguardato e, se possibile, accresciuto il sostegno alla scienza pura. Senza nulla togliere alla scienza applicata, occorre riconoscerne la natura di bene pubblico, i cui esiti devono essere posti al servizio del bene comune”.

Ancora, a febbraio, la conferenza dell’Aspen institute intitolata “In favor of pure science”, sul rapporto globale “In favore della scienza pura”, tenutasi nell’ambito della più ampia “Aspen global initiative in favor of pure science” si è concentrata sul tema della sensibilizzazione dei decisori pubblici e privati e dell’intera società civile sulla necessità di maggiori investimenti finanziari e umani per la scienza pura.

In questa ottica, occorre sottolineare che anche il percorso verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite, nell’Agenda 2030, dovrà avvalersi necessariamente del contributo fondamentale della scienza pura, e in particolare della promozione della scienza aperta, come strumenti-chiave per trovare soluzioni innovative e migliori ai problemi che riguardano tutti i settori, dall’ambiente alla salute, passando anche per l’energia.

Un esempio di successo di questo approccio può essere rappresentato dal risultato storico dello sviluppo – avvenuto in meno di dodici mesi – di vaccini efficaci contro il Covid-19 dopo che il genoma del virus è stato reso pubblicamente disponibile. Questo traguardo importante è direttamente proporzionale ai finanziamenti pubblici nella scienza pura e a sempre maggiori innovazioni nella ricerca scientifica di base e nella biotecnologia.

Dagli anni Sessanta del secolo scorso, l’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive statunitense ha allocato svariati finanziamenti nell’innovazione scientifica di base come accaduto, per esempio, riguardo alla scoperta della struttura della proteina spike del virus Sars- CoV-2, attualmente bersaglio di quasi tutti i vaccini contro il Covid-19. Allo stesso tempo, il dipartimento della Difesa ha finanziato, con investimenti ad alto rischio, la tecnologia dei vaccini Rna.

Senza questo tipo di investimenti, insieme agli enormi finanziamenti pubblici più recenti effettuati anche nel corso della pandemia, sarebbe stato molto più impegnativo ottenere il rapido e notevole successo realizzato con lo sviluppo del vaccino a mRna.

Le questioni fondamentali da risolvere sul tema appaiono, in particolare, le scelte della politica e delle imprese tra rendimenti a breve termine da un lato e visione di lungo termine dall’altro; i vincoli imposti sugli investimenti, che sono dovuti alla mancanza di competenze e collaborazione e alle limitate dimensioni delle aziende; i limiti all’accesso ai finanziamenti pubblici e privati e la necessità di evidenziare l’istruzione quale fattore-chiave per promuovere il ruolo essenziale della scienza, delle competenze multidisciplinari, della formazione alla leadership e delle opportunità post-scolastiche per i giovani di talento.

Favorire la scienza pura e la scienza aperta è un compito di tutti, serve impegno in ogni settore e nei diversi ruoli ricoperti. Essa rappresenta una sfida essenziale per il futuro della nostra società e per quello delle nuove generazioni.


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