Dopo tutte le celebrazioni per la sconfitta di Bolsonaro (il “Trump tropicale”) da parte dei democratici europei, il presidente brasiliano (con le parole e i fatti) è più vicino che mai ai leader anti-occidentali, grazie agli enormi investimenti e accordi commerciali
La vittoria di Luiz Inácio Lula da Silva alla presidenza del Brasile aveva scatenato i democratici del mondo. Dal presidente spagnolo Pedro Sánchez, che aveva dichiarato: “Il Brasile ha deciso di scommettere per il progresso” al presidente francese, Emmanuel Macron, che ha rivolto le congratulazioni al “caro Lula per la tua elezione, che dà inizio ad un nuovo capitolo nella storia del Brasile. Insieme uniremo le forze per fare fronte a molte sfide comuni e rinnovare il vincolo di amicizia tra i nostri due Paesi”.
Dalla Casa Bianca Joe Biden si è rallegrato con il leader socialista e delle “elezioni libere, giuste e affidabili”, augurandosi di potere “continuare la cooperazione tra i due Paesi nei prossimi mesi e anni”.
In Italia uno dei grandi “tifosi” di Lula da Silva è il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Alla vigilia del voto, il membro del Partito Democratico aveva pubblicato un video in portoghese: “Caro amico Lula, a Roma stiamo facendo il tifo perché tu torni a guidare questo grande Paese amato da tutti gli italiani”. “Con il tuo ritorno alla presidenza il popolo brasiliano riprenderà la strada della giustizia sociale, dello sviluppo, del riscatto che tanto merita”, ha aggiunto. Tra Gualtieri e Lula da Silva c’è un’antica amicizia. Ad ottobre del 2021, quando il sindaco è stato eletto, il presidente brasiliano aveva assicurato che il Brasile è con Gualtieri: “Roma è senza dubbio una delle città più importanti del mondo e sono certo che Gualtieri sarà un sindaco capace di raccogliere le sue sfide”.
Qualche mese dopo l’arrivo di Lula da Silva al Palácio do Planalto, il presidente brasiliano sembra rispondere ad altri corteggiatori: Cina e Russia. Come si legge sul sito Politico, una volta acclamato come il beniamino dei liberali occidentali per aver spodestato l’estrema destra di Jair Bolsonaro (ribattezzato il “Trump tropicale”), Lula da Silva ora sfida il sistema occidentale con la vicinanza a Pechino e Mosca.
L’articolo di Tobias Käufer, corrispondente del quotidiano tedesco Die Welt a Rio de Janeiro, era così titolato: “Lula prende i soldi tedeschi ma fa affari con la Cina”: “La svolta a sinistra in America latina è stata celebrata da Berlino e Bruxelles e sostenuta con milioni di euro pagati dai contribuenti. Ma l’Occidente ha sottovalutato l’animo antiamericano ed euroscettico. Il presidente del Brasile è, con la sua visita in Cina, il miglior esempio di questo”.
I funzionari degli Affari esteri dell’Unione europea sarebbero molto preoccupati per la retorica sempre più ostile di Lula sull’Ucraina, che ricalca le dichiarazioni russe ed esorta Europa e Stati Uniti a smettere di aiutare gli ucraini a difendersi dall’invasione di Putin.
Pochi giorni fa Lula da Silva ha affermato che anche il governo di Kiev “ha voluto la guerra”, per cui è molto difficile arrivare ad un accordo di pace. E sebbene il presidente brasiliano abbia chiarito che è contro la guerra in Ucraina, il danno è stato fatto.
Le speranze erano alte a Bruxelles e in altre capitali dell’Ue che quest’anno sarebbe stato quello giusto per concludere uno storico accordo commerciale e di cooperazione con il blocco commerciale Mercosur del Sud America, garantendo a Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay gli investimenti tanto necessari, e l’accesso reciproco ai mercati, consentendo all’Europa di diversificare e allontanarsi dalla Cina. Ma ora, l’Ue è preoccupata per la posizione del Brasile sulla guerra della Russia all’Ucraina e per la mancanza di risultati da parte del Brasile in materia di clima e ambiente.
Secondo il documento dei funzionari degli affari esteri dell’Ue per il Consiglio Affari Esteri della prossima settimana, “conquistare i Paesi del Mercosur è la chiave del piano dell’Ue per ampliare la sua rete di alleati dopo l’invasione della Russia – riferisce Politico . Andare avanti con l’accordo Ue-Mercosur sarà di fondamentale importanza. Ma l’Ue dovrà anche aumentare gli investimenti nelle catene del valore energetiche, digitali e sostenibili”.
Tuttavia, la Cina resta il più importante partner commerciale del Brasile. Ha investito miliardi nella rete energetica brasiliana e nella sua industria agroalimentare. Dopo il viaggio di Lula in Cina, sono stati firmati circa 15 nuovi accordi di cooperazione in agricoltura, tecnologia, telecomunicazioni e cooperazione mediatica e audiovisiva: la previsione è di superare i 171,5 miliardi di dollari negli scambi commerciali tra i due Paesi nei prossimi anni. Con la Russia, invece, solo nel 2022 è stata raggiunta la cifra record di 9,8 miliardi di dollari.
La prossima tappa internazionale di Lula da Silva sarà l’Europa. Il 25 e 26 aprile è atteso a Madrid, dove incontrerà in visita ufficiale Pedro Sánchez, tornato da poco dalla Cina. La Spagna è uno dei maggiori investitori europei in Brasile e assumerà la presidenza di turno del Consiglio a luglio.