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Gli ucraini sono più uniti che mai. Il sondaggio Iri analizzato da Nix

Il responsabile Eurasia dell’International Republican Institute commenta la rilevazione spiegando come l’ottimismo e l’unità del popolo ucraino siano “l’esatto contrario di ciò che sperava Putin”

Il 91% degli ucraini approva l’operato del presidente Volodymyr Zelensky, il 97% crede nella vittoria contro la Russia e il 74% che l’Ucraina manterrà tutti i territori riconosciuti a livello internazionale nel 1991, compresa dunque anche la Crimea. Sono i dati che emergono dal recente sondaggio condotto dal Center for Insights in Survey Research dell’International Republican Institute, think tank americano fondato negli anni Ottanta dall’allora presidente repubblica Ronald Reagan.

Il sondaggio ha anche mostrato che il sostegno all’adesione alla Nato è aumentato. L’82% della popolazione sarebbe favorevole se si tenesse un referendum oggi. Si tratta di un aumento di dieci punti percentuali rispetto a un sondaggio del giugno 2022 e di un aumento di 23 punti percentuali rispetto all’aprile 2022.

Gli ucraini, inoltre, ritengono che la Russia debba pagare per la ricostruzione postbellica. L’89% ha affermato che i beni sequestrati o i pagamenti russi dovrebbero finanziare le infrastrutture danneggiate. Inoltre, il 54% ritiene che le decisioni sulla ricostruzione debbano essere prese dai cittadini delle città e dei Paesi colpiti, mentre il 37% sostiene che siano le autorità locali elette a prendere tali decisioni.

“I dati dimostrano chiaramente che i cittadini ucraini continuano a sostenere questo Presidente di guerra e a mantenere la fiducia nella sua leadership e nel suo processo decisionale”, commenta Stephen Nix, direttore del settore Eurasia dell’International Republican Institute, a Formiche.net. Inoltre, “rivelano che il popolo ucraino è ottimista sull’esito della guerra e sul futuro del Paese. Gli ucraini sono più uniti che mai”, continua. “Entrambi questi dati sono l’esatto contrario di ciò che il presidente russo Vladimir Putin intendeva ottenere con l’invasione dell’Ucraina”, conclude.

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