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Il Piemonte (non) gioca in Difesa. Intervista al governatore Cirio

In autunno dovrebbero partire i primi programmi di Diana, l’acceleratore di startup della Nato. A fine novembre inizieranno i lavori per la Città dell’Aerospazio. “Il tessuto imprenditoriale piemontese è pronto, come dimostrano i progetti di ricerca industriale per i quali sia i grandi player, sia le Pmi, sia le startup hanno intercettato importanti finanziamenti sui bandi regionali, nazionali e comunitari”, racconta a Formiche.net Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte

A fine novembre, in occasione della nona edizione degli Aerospace and Defence Meetings all’Oval Lingotto, inizieranno i lavori per la Città dell’Aerospazio che la Regione sostiene con un investimento di 15 milioni di euro. Lo ha annunciato un mese fa il governatore Alberto Cirio, partecipando, assieme all’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano, all’incontro organizzato dall’Unione Industriale su “La filiera dell’aerospazio: Difesa e sicurezza in Piemonte – scenari prospettive e opportunità per la valorizzazione delle eccellenze industriali del territorio”, in collaborazione con Leonardo.

Governatore, il tessuto imprenditoriale piemontese è pronto?

Il tessuto imprenditoriale piemontese è senz’altro pronto, come dimostrano i progetti di ricerca industriale per i quali sia i grandi player, sia le Pmi, sia le startup sono state in grado di intercettare importanti finanziamenti sui bandi regionali, nazionali e comunitari. In Piemonte quello dell’aerospazio è un settore che qui poggia su pilastri solidi: oltre 300 aziende, 20.000 addetti, 7 miliardi di giro d’affari di cui circa il 70 per cento destinato ai mercati esteri, Stati Uniti, Francia e Germania in testa. Ci sono grandi realtà internazionali come Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Collins Aerospace, oltre a decine di aziende che compongono la filiera dell’aerospazio e che fanno parte del Distretto aerospaziale.

La Città dell’Aerospazio potrà rafforzare la filiera, affiancando piccole e medie imprese ai grandi nomi?

Proprio nell’ambito del Distretto sono già stati avviati progetti e sperimentate collaborazioni efficaci tra grandi imprese e Pmi, anche nell’ottica della creazione e del rafforzamento di nuove filiere. Tale virtuoso percorso troverà ulteriore slancio con la realizzazione del progetto Città dell’Aerospazio, vista anche la compresenza fisica di laboratori e spazi per didattica.

Che ricadute può avere la Città dell’Aerospazio per il settore manifatturiero?

Le ricadute riguarderanno non solo il rafforzamento del settore aerospaziale in senso stretto, ma anche di tutta quella parte del comparto manifatturiero composto da imprese (diverse e molto innovative) con produzioni e servizi caratterizzati da forte contaminazione tecnologica tra il settore aerospaziale ed altri più o meno contigui. Pensiamo per esempio all’impulso che già oggi dall’aerospazio arriva, e al potenziale che può avere in futuro, alle imprese operanti per l’automotive. Questo tipo di aziende, che in Piemonte sono tante e con consolidate vocazioni produttive, possono convertire una parte della propria produzione verso il settore aerospaziale, con evidenti benefici in termini di capacità del sistema produttivo di affrontare le sfide poste dalla transizione in atto nella mobilità. Sabelt, che è una importante realtà del nostro territorio, già oggi ha diversificato la produzione aggiungendo la componentistica legata all’aerospazio a quella tradizionale dell’automotive.

In autunno dovrebbero partire i primi programmi di Diana, l’acceleratore di startup della Nato, in tandem con alcuni acceleratori. Tra questi ci sono le Officine grandi riparazioni di Torino, per l’aerospazio. Che occasione è per il ruolo internazionale di Torino e del Piemonte?

Sicuramente l’iniziativa potrà valorizzare i soggetti che sul territorio si occupano di favorire l’accelerazione delle iniziative imprenditoriali, come appunto Ogr, nei confronti dei quali la Regione si pone come soggetto di raccordo per facilitare la sinergia e la complementarietà delle varie iniziative e attività. La vivacità del nostro tessuto imprenditoriale ci rende confidenti sul fatto che sarà in grado di sfruttare le occasioni che arriveranno da questi programmi per incrementare ulteriormente la propria valenza internazionale.

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