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Come Zelensky in 30 ore ha ottenuto più risultati che in 30 giorni

Una maratona di interazioni con leader internazionali prima a Gedda e poi al vertice di Hiroshima in cui ha dimostrato il suo carisma e strategia politica

“Le immagini di Hiroshima distrutta sembrano esattamente come le immagini di Bakhmut”. Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, è stato uno dei grandi protagonisti del vertice del G7 a Hiroshima. Durante il fine settimana, il leader ucraino ha incontrato capi di Stato, premier e rappresentanti di governo per raccogliere – e confermare – il sostegno mondiale contro la Russia e a favore del popolo ucraino.

In 30 ore, Zelensky ha parlato con tutti quelli che contano del mondo occidentale, del cosiddetto Global South e del fronte arabo. Come ricostruisce il sito Nikkei, il presidente ucraino è entrato in contatto per la prima volta con il Giappone ad aprile per discutere in maniera riservata le condizioni di sicurezza dell’arrivo nel Paese. Ogni gesto sembrava ragionato, dall’aereo di Stato francese che lo ha portato alla Bmw blindata con cui si è spostato.

Fumio Kishida, primo ministro giapponese, ha concordato l’arrivo di Zelensky al summit, assumendosi il rischio che comportava la sua visita. Così il presidente ucraino è arrivato dopo 9000 chilometri di viaggio per incontrare i leader dei Paesi con le democrazie – ed economie – più solide del mondo. Ma non solo, visto che il meeting includeva “quelli che hanno stretti legami economici con la Russia – si legge su Nikkei – e hanno tenuto una posizione neutrale sull’invasione dell’Ucraina […] Zelensky ha visto l’incontro faccia a faccia con questi leader come la chiave per conquistarli e frenare le forze belliche russe”.

Il primo incontro di Zelensky a Hiroshima è stato con Narendra Modi, premier indiano. Sebbene l’India abbia recentemente aumentato le importazioni di energia dalla Russia, Modi ha promesso durante i colloqui che avrebbe fatto tutto il possibile per risolvere il conflitto.

Zelensky ha anche parlato con il presidente indonesiano Joko Widodo e ha chiesto il suo sostegno al piano di pace ucraino, compreso un completo ritiro delle truppe russe. Si è intrattenuto Rishi Sunak, primo ministro britannico e Giorgia Meloni, primo ministro italiano.

Non ha invece incontrato Luiz Inacio Lula da Silva, presidente del Brasile. La scusa formale è che ci sono stati problemi di programmazione, ma è chiaro lo schieramento del presidente brasiliano a favore di Mosca e Pechino.

Zelensky non si è accontentato del G7. Prima del summit in Giappone ha partecipato al vertice della Lega Araba a Gedda, Arabia Saudita, dove ha tenuto un discorso tracciando parallelismi tra l’Ucraina e le nazioni arabe che hanno subito conflitti recenti, esortando i leader arabi schierarsi con a favore dell’Ucraina e contro la Russia.



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