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La relazione Italia-Usa passa (anche) da Bruxelles. Perché l’Atlantic Council incontra Fitto

Il ministro per gli Affari europei ha incontrato due importanti esponenti del centro studi di Washington DC: Jörn Fleck (Europe Center) e Karim Mezran (North Africa Initiative). Una “great discussion” che riflette l’attenzione di amministrazione e pensatoi americani verso il governo Meloni

Un’Italia più forte in Europa è un’Italia più forte anche nel rapporto con gli Stati Uniti. È queso il senso dell’incontro odierno tra Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Jörn Fleck, direttore dello Europe Center dell’Atlantic Council, e Karim Mezran, direttore della North Africa Initiative dello stesso think tank di Washington DC.

Una “great discussion”, come l’ha definita Fleck, in cui si è parlato dei temi transatlantici di primo rilievo, argomenti su cui il governo presieduto da Giorgia Meloni s’è sempre mostrato allineato e attivo: integrazione europea, relazioni euro-atlantiche, autonomia strategica, ma anche il posizionamento sulla guerra russa in Ucraina e sulla Cina, i rapporti bilaterali Roma-Washington e l’implementazione della cooperazione in questioni come la food e la health security.

L’occasione arriva con una tempistica perfetta: l’Atlantic Council, infatti, sta pianificando la programmazione analitica sull’Italia. È la dimostrazione di come l’attenzione al ruolo italiano in Europa sia forte negli Stati Uniti, sia da parte dell’amministrazione sia da parte dei think tank. Mentre in Italia le polemiche interne tendono a considerare il Paese come una nota stonata in Europa, oltre Atlantico – complici l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, le frequenti sparate del presidente francese Emmanuel Macron e i tentennamenti del cancelliere tedesco Olaf Scholz – c’è forte interesse per il lavoro del governo italiano all’interno dell’Unione europea.

Un lavoro che è particolarmente apprezzato negli Stati Uniti perché rappresenta un’attività ponte tra le questioni che interessano l’Unione europea e quelle mediterranee, ossia i temi condivisi con gli attori dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. Ed è particolarmente apprezzato l’approccio che Roma intende dare nella sua azione politica e geopolitica. Anche a questo si deve l’interessamento mostrato da opinion maker, policy planner e decisori politici statunitensi all’esecutivo Meloni. In questo contesto, Fitto è un elemento centrale per il governo e per Meloni. Lo dimostrano l’incontro odierno ma anche i rapporti e il lavoro tra Bruxelles e Strasburgo.


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