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Dall’AI al potenziamento dell’Agcom, tutte le sfide del diritto d’autore

Di Paolo Marzano

Dalla Direttiva copyright, all’elaborazione dell’Artificial intelligence act (Aia). In Europa e in Italia molto si sta facendo per gestire e tutelare le nuove frontiere del diritto d’autore. L’intervento di Paolo Marzano, partner dello studio Legance e professore di Diritto d’autore presso la Luiss

Sembrava finita la tempesta e finalmente sciolti i numerosi nodi che nell’ultimo decennio si erano formati nel settore del diritto d’autore; con l’adozione della famosa Direttiva copyright (Direttiva 790/2019) appariva a tutti che il diritto d’autore europeo avesse di nuovo e finalmente le carte in regola per affrontare i sempre più dinamici mercati online. Soprattutto, credevamo di aver chiuso l’annosa vicenda del value gap. Un problema, quello del value gap, che oggi, più o meno d’improvviso, appare quasi trascurabile dinanzi alle sfide che la cosiddetta generative artificial intelligence sembra porre.

Anche una volta assodato che l’intelligenza artificiale non è proteggibile via copyright, perché non espressione dell’ingegno umano, come difendere le industrie della creatività e come, soprattutto, tenere saldamente nelle mani dell’uomo il progresso culturale?

L’Unione europea non è rimasta ferma e da tempo lavora sull’Artificial Intelligence Act (Aia).

Per l’Italia è fondamentale esserci e far sentire la propria voce, quella di una nazione che da sempre difende il diritto d’autore, con saggezza, con equilibrio (ci vogliono sempre, anche in questo caso, perché non tutta l’intelligenza artificiale può essere rischiosa; anzi, ve ne è molta che aiuta l’uomo a svolgere meglio i propri compiti anche nel settore della creatività).

Il Parlamento italiano ha avviato degli interessanti momenti di approfondimento con due indagini conoscitive proprio sull’impatto dell’intelligenza artificiale sui settori della cultura. Le due indagini, auspico, potranno diventare la base per un lavoro importante che coinvolga Istituzioni, esperti e aziende per ridisegnare la cornice normativa dell’AI.

Accanto al Parlamento, sul tema dell’intelligenza artificiale un nuovo prezioso ruolo potrà esercitarlo il Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore presso il MiC che, nel corso degli anni, ha acquisito sempre maggiore autorevolezza sui temi classici de diritti d’autore e, la sfida della prossima consiliatura, dovrà necessariamente riflettere su come coniugare i nuovi temi dell’Intelligenza Artificiale con il complesso normativo della Legge sul diritto d’autore.

Ma, attenzione, quella della intelligenza artificiale non è l’unica questione sul tavolo; ve n’è un’altra collegata, che credo improcrastinabile: garantire un buon funzionamento dell’Agcom. Negli ultimi anni tanti nuovi ed essenziali compiti sono stati affidati all’ottima Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la cui struttura è rimasta però immutata.

Credo, infine, non si possa più attendere oltre: bisogna con una legge ad hoc potenziarla, con nuove risorse, finanziarie, umane, tecnologiche.

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