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Via della Seta, cosa dirà Meloni a Biden? Le parole di Tocci (Iai)

Il governo italiano “vuole interromperla”, dice l’esperta contattata da Politico. L’attenzione europea e americana alla decisione di Roma cresce mentre si avvicina il G7 di Hiroshima

“Per quanto ne so”, il governo italiano “vuole interromperla”. Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, parla così a Politico del memorandum d’intesa sulla Via della Seta, in vista della decisione che l’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni deve prendere entro la fine dell’anno: lasciare che l’intesa firmata dal 2019 dal governo gialloverde di Giuseppe Conte si rinnovi automaticamente per altri cinque anni a marzo o comunicare (entro fine anno) a Pechino la decisione di non rinnovarla?

“L’intenzione è quella di cercare di interromperla”, ha dichiarato Tocci. “E per quanto ne so, Pechino non è stata particolarmente sottile nel comunicare il tipo di punizione che sostanzialmente la attende”, ha aggiunto. La decisione “non è così facile come sembra, visto il modo assurdo in cui è stato concepito” il memorandum, ha proseguito.

Meloni l’aveva promesso in campagna elettorale (e dunque prima del bilaterale con il leader cinese Xi Jinping a novembre, a margine del G20 di Bali, in Indonesia): in un’intervista all’agenzia di stampa taiwanese Cna, aveva definito quell’intesa un “grosso errore” aggiungendo che “se mi trovassi a dover firmare il rinnovo di quel memorandum domani mattina, difficilmente vedrei le condizioni politiche”.

Lo speciale sulla decisione italiana che apre oggi la newsletter China Watcher di Politico si aggiunge ad altri articoli che confermano l’attenzione europea e americana verso la decisione dell’Italia, come quelli di Euractiv, di Bloomberg e dell’emittente CNBC. Mancano meno di tre settimane al G7 di Hiroshima, in Giappone, e poco meno di otto mesi alla scadenza per l’Italia. Ma “gli alti funzionari di entrambe le sponde dell’Atlantico si aspettano che Meloni segnali la direzione che Roma prenderà entro la sua partecipazione al vertice del G7 a Hiroshima con il presidente statunitense Joe Biden”, scrive Politico.

La scorsa settimana Jia Guide, ambasciatore cinese in Italia, ha spiegato i “risultati” commerciali tra Italia e Cina sono “inseparabili dalla firma” del memorandum d’intesa sulla Via della Seta: un modo per provare a legare il rinnovo agli scambi nonostante l’intesa sia fortemente politica visto che l’Italia è stata, e rimane tutt’oggi, l’unico Paese del G7 ad aver aderito alla Via della Seta, l’iniziativa espansionista lanciata dal leader cinese Xi Jinping nel 2013.

Nell’intervista al Sole 24 Ore il diplomatico non ha parlato di possibili “modifiche o aggiornamenti” al memorandum d’intesa citati dall’intervistatrice. Per Pechino, abbiamo spiegato su queste pagine, sembra non esserci alternativa al rinnovo del documento così com’è. E neppure sembra piacere l’ipotesi, ventilata da alcuni in zona Farnesina come raccontato su Formiche.net, di lasciare cadere il memorandum d’intesa e di firmare un altro accordo commerciale che sia privo delle implicazioni politiche della Via della Seta ma che consenta all’Italia che dirsi impegnata a mantenere buone relazioni con la Cina e allo stesso tempo di evitare una dura reazione di Pechino.



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