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Non solo Covid, arriverà un’altra pandemia, ecco quale. L’allarme dell’Oms

Dall’aviaria all’ebola, passando per il virus Marburg e la misteriosa malattia “x”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che ci sarà una nuova pandemia, più mortale del Covid-19, ed è necessario arrivare preparati per affrontarla

“Arriverà nuova pandemia e sarà più mortale, facciamoci trovare preparati”. L’allarme lanciata da Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) durante l’Assemblea mondiale della sanità a Ginevra, ha oscurato la tranquillità arrivata dopo l’annuncio della fine dell’emergenza sanitaria globale.

Per l’esperto, non ci sono dubbi che ci sarà una nuova pandemia e “quando busserà, e lo farà, dobbiamo essere pronti a rispondere in modo deciso, collettivo ed equo”. Secondo Ghebreyesus, “la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale non è la fine del Covid-19 come minaccia per la salute globale”, e resta comunque il rischio “di un’altra variante”.

Arriveranno, dunque, nuovi agenti patogeni che scateneranno sicuramente nuove emergenze, per cui leader mondiali devono elaborare strategie contro queste sfide affinché “il mondo non debba mai più affrontare la devastazione di una pandemia come il Covid-19″.

“La pandemia ci ha portato fuori rotta – ha spiegato Ghebreyesus -, ma ci ha mostrato perché gli obiettivi di sviluppo sostenibile devono rimanere la nostra stella polare e perché dobbiamo perseguirli con la stessa urgenza e determinazione con cui abbiamo contrastato la pandemia”.

Per raggiungere questo obiettivo, l’Oms vigila nove patogeni che rappresentano una “minaccia urgente” per l’umanità. La ricerca è mirata a trovare tracciamento, cure e vaccini che possano evitare una nuova pandemia.

Sul sito dell’organizzazione è stata pubblicata una lista di malattie su cui il monitoraggio è permanente. “Non si tratta di una lista esaustiva – spiega l’Oms -, né sono indicate le cause più probabili della prossima malattia. L’Oms controlla e aggiorna la lista a seconda i cambiamenti nelle metodologie e le necessità”.

Com’era da aspettarsi, il primo virus è il Covid, nonostante gli ultimi dati (tra cui lo studio dell’Università di Oxford) dimostrano che l’indice di mortalità dell’infezione si è ridotto 30 volte rispetto all’inizio della pandemia, grazie all’immunità per contagio e la protezione dei vaccini. Resta però l’attenzione come “problema di salute stabilito e continuo” per la possibilità di una nuova variante più contagiosa e mortale.

Al secondo posto c’è la febbre emorragica di Crimea-Congo. Ha sintomi simili a quelli del virus ebola (dolori muscolari, addominali, mal di gola e vomito) ed è mortale nel 40% dei casi. Si diffonde attraverso i fluidi corporali e materiali non sterilizzati e attraverso il sangue infetto. Per l’Oms i focolai di questa malattia “sono una minaccia per i servizi di sanità pubblica”.

Preoccupano molto anche il virus ebola e il virus Marburgo, uno dei più mortali scoperti fino ad oggi (l’indice di mortalità supera l’88% dei casi). Si tratta in entrambi i casi di febbri emorragiche, che danneggiano gli organi e i vasi sanguigni. Quest’anno ci sono state decine di casi del virus Marburgo nella Guinea Equatoriale e Tanzania.

La febbre di Lassa, asintomatica in 80% dei casi e con un indice di mortalità dell’1%, rientra anche nella lista dell’Oms. Generalmente la trasmissione avviene attraverso alimenti o articoli contaminati con feci o urine di topi malati. In Nigeria e altri Paesi africani come Liberia e Guinea, questa malattia è endemica. Nel 2022 una persona è morta nel Regno Unito.

Anche il virus zika, che si trasmette con le zanzare femmine infette, ha registrato focolai inquietanti in Asia, America e Pacifico. Dal 2016 è stato identificato in più di 80 Paesi. La Sindrome Respiratoria medio-orientale (Mers-CoV) e la Sindrome Acuta Respiratoria Grave (Sars) fanno parte del monitoraggio dell’Oms.

Il virus di Nipah, che ad oggi non ha cura, è sotto osservazione dagli esperti. Negli ultimi 20 anni sono morte più di 260 persone in Malesia, Bangladesh e India, mentre i casi di febbre della Valle del Rift sono sempre più frequenti nell’Africa subsahariana.

L’ultima malattia inclusa nella lista è l’aviaria, che negli ultimi mesi ha provocato l’abbattimento di molti allevamenti e l’aumento dei prezzi, e preoccupa per l’aumento dei contagi e i morti tra gli esseri umani.

Infine, c’è la misteriosa “malattia x”, identificata per la prima volta nel 2018: “La malattia x rappresenta il riconoscimento di un’epidemia internazionale grave che potrebbe essere causata da un patogeno del quale si ignora la malattia umana”.

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