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Chi è O’Brien, prossimo “mister Europa” al dipartimento di Stato Usa

Al posto di Donfried, il presidente Biden ha scelto l’uomo che oggi coordina il lavoro sulle sanzioni. Ecco perché è una nomina importante pensando alla guerra in Ucraina

Nei giorni scorsi il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato l’intenzione di nominare James C. O’Brien come nuovo assistente segretario di Stato per gli Affari europei ed eurasiatici dopo il passo indietro di Karen Donfried. Diplomatico di carriera, attualmente guida l’Ufficio per il coordinamento sulle sanzioni al dipartimento di Stato con rango di ambasciatore. La nomina, che deve essere approvata dal Senato, sembra una promozione considerando sia il lavoro svolto in questi 15 mesi di invasione russa dell’Ucraina sia l’importanza dell’incarico per il ruolo degli Stati Uniti e degli alleati nella risposta a Mosca.

A marzo, ospite di Mark Leonard, direttore dello European Council on Foreign Relations, ha spiegato i tre obiettivi delle sanzioni imposte contro la Russia: negare a Mosca all’accesso alle risorse per i suoi piani imperialistici; cancellare le dipendenze dalla Russia e negare a Mosca qualsiasi leva sull’Occidente; assicurare la stabilità dei mercati globali.

In passato O’Brien è stato invitato speciale di altri due presidenti dem, Bill Clinton (per i Balcani) e Barack Obama (per gli ostaggi). È stato consigliere di Madeleine Albright, prima donna a guidare la diplomazia americana, icona e maestra per molti diplomatici americani. O’Brien ha lavorato come direttore e vicepresidente di Albright Stonebridge Group, fondato dall’ex segretaria di Stato. Da qualche mese questa società di consulenza può contare anche sull’ambasciatore Philip Reeker, ex console statunitense a Milano, che in passato ha ricoperto proprio il ruolo per il quale è stato indicato O’Brien.

Anche Wendy Sherman, attuale numero due al dipartimento di Stato, ha lavorato per Albright Stonebridge Group (come Victoria Nuland, sottosegretario per gli Affari politici). È di meno di due settimane fa l’annuncio della sua decisione di lasciare l’incarico di vicesegretaria, dopo aver gestito diversi dossier in questi oltre due anni di amministrazione Biden, compreso il ritiro dell’Afghanistan, la competizione con la Cina e la guerra in Ucraina (tentando un ultimo, disperato incontro con l’omologo russo Sergei Ryabkov a Ginevra, in Svizzera, poche settimane prima dell’invasione). Biden, che nelle scorse settimane ha ufficializzato l’intenzione di nominare Jack Markell come ambasciatore in Italia, non ha ancora scelto chi sarà il successore di Sherman come numero due del segretario Antony Blinken.

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