Guerra in Ucraina, debito, aborto, elezioni… Sono tante le promesse lanciate dal candidato ed ex presidente americano durante la trasmissione su quella che era la sua prima “rivale” e che invece punta a risollevare gli ascolti in netto calo
“Se vinco porrò fine alla guerra in Ucraina in 24 ore”. Donald Trump, candidato alle elezioni presidenziali del 2024 negli Stati Uniti, ha lanciato questa e altre promesse durante un’ora di dibattito in diretta alla Cnn. Un faccia a faccia con gli elettori dal Saint Anselm College di Goffstown, N.H., che ha dimostrato una trasformazione dell’emittente americana, fino a poco tempo fa grande rivale dell’imprenditore repubblicano. A guidare il dibattito c’era la conduttrice Kaitlan Collins, corrispondente della Casa Bianca per la Cnn. Trump ha rifiutato di chiamare l’amico Vladimir Putin un criminale di guerra per l’uccisione di civili ucraini: “Se dici che è un criminale di guerra, sarà molto più difficile ottenere un accordo per fermare questa cosa”.
Sui social molti spettatori progressisti si sono detti delusi dalla scelta della giornalista, troppo accondiscendente nei confronti di Trump. L’ex presidente ha detto che gli Usa non devono più dare armi a Kiev, perché questo sarebbe un compito che “tocca all’Europa”. Sull’aborto non si è sbilanciato sulla possibilità di firmare una legge, a livello federale, che vieti l’aborto: “Il presidente Trump prenderà una decisione su ciò che pensa sia fantastico per il Paese”.
Anche sul muro al confine con il Messico, Trump ha ripetuto di averlo finito. Ha ribadito di non conoscere Jean Carroll, la scrittrice che ha vinto la causa per abusi sessuali e diffamazione a New York.
Inoltre, il magnate si è pronunciato nei delicati negoziati sul tetto del debito e ha affermato che i repubblicani del Congresso dovrebbero lasciare che il governo degli Stati Uniti vada in default, a meno che i democratici non accettino “massicci” tagli di bilancio, come riferisce Axios. Trump ha anche minimizzato le potenziali ricadute di un default, dicendo che è in gran parte “psicologico” e potrebbe essere come “una brutta settimana o una brutta giornata”.
“Trump ha ripetuto molte delle sue falsità sulle elezioni del 2020 e su altri argomenti”, prosegue Axios. Un esempio: “A meno che tu non sia una persona molto stupida… la maggior parte delle persone capisce che c’è stata un’elezione truccata”. Ha anche fatto affermazioni contraddittorie sulla sua chiamata del gennaio 2021 con Brad Raffensperger, segretario di Stato della Georgia, in cui ha fatto pressioni per ribaltare i risultati delle elezioni 2020. La chiamata che è oggetto di indagine da parte del procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis: “Non ho chiesto a [Raffensberger] di trovare nulla […] Ho detto: ‘Mi devi dei voti perché le elezioni sono state truccate’”.
Lungimirante, ha promesso di graziare “gran parte” dei suoi sostenitori che si sono ribellati al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021, dicendo che “un paio di loro probabilmente sono andati fuori controllo”.