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Whirpool-Arçelik. La mossa dal governo e lo Stato stratega

L’esecutivo ha applicato i poteri speciali sulla fusione volta alla creazione di un gruppo europeo degli elettrodomestici. Imposte prescrizioni su patrimonio tecnologico, produzione e occupazione, su proposta dal ministro Urso

Il Consiglio dei ministri riunitosi il 1° maggio ha approvato il Dpcm con il quale il governo ha esercitato i poteri speciali, con prescrizioni, in materia di asset strategici in relazione all’operazione di fusione tra Whirlpool Emea e Arçelik, volta alla creazione di un gruppo europeo degli elettrodomestici. L’atto, proposto da Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, conferma la volontà dell’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni di affermare un ruolo di stratega per lo Stato, come già accaduto nel caso della vendita dello stabilimento Isab di Priolo ai ciprioti di Goi Energy. “Non uno Stato ideologico, né mercatista, né dirigista, ma che indica le regole che usa quando sono necessari i poteri aurei, la cosiddetta ‘Golden Power’, e lo fa come previsto nell’ultimo disegno di legge di interesse nazionale, non disinteressandosi del sito dell’impresa”, diceva il ministro Urso a dicembre in audizione sulle linee programmatiche del dicastero.

LE PRESCRIZIONI

Nel decreto si autorizza l’operazione ponendo specifiche prescrizioni a salvaguardia del patrimonio tecnologico, della produzione e quindi dei livelli occupazionali, quali effetti di eventuali sovrapposizioni tra gli stabilimenti del nuovo gruppo. L’operazione coinvolge quattro stabilimenti produttivi in Italia, in Lombardia, in Toscana e nelle Marche, con 4.638 dipendenti. L’operazione è attualmente sottoposta a un procedimento antitrust europeo.

IL FUTURO DI NAPOLI

A gennaio Whirlpool aveva annunciato la cessione ad Arçelik, azienda turca produttrice di elettrodomestici, il 75%, mantenendo il restante 25% per la gestione del business europeo. Con l’accordo nasce una piattaforma strategica da oltre 6 miliardi di euro di fatturato, con oltre 200 milioni di euro di sinergie sui costi. La deliberazione del Dpcm avviene a meno di una settimana dal salvataggio dello stabilimento ex Whirlpool di Napoli, che sarà affidato alla Tea Tek Group Spa salvaguardando oltre 300 posti di lavoro. Sulla vertenza il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato le parti coinvolte per il prossimo 16 maggio, su indicazione del ministro Urso.

LE PAROLE DEI SINDACATI

“Attendiamo a breve una convocazione dal ministro Urso per capire nei fatti come attivare questa importante presa di posizione del governo”, ha dichiarato Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl. Ha aggiunto, inoltre, che “avere una garanzia sul mantenimento occupazionale, industriale e capire quali siano gli investimenti strategici per rafforzare il peso del gruppo nel mercato degli elettrodomestici è una posizione che unitariamente Fim, Fiom, Uilm chiedono fin dall’annuncio dell’operazione fatta da Whirlpool lo scorso autunno”. Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, dichiara in una nota: “Le lavoratrici e i lavoratori hanno il diritto di conoscere le decisioni prese dal governo e le ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale negli stabilimenti del gruppo di elettrodomestici in Italia”. E aggiunge: “Sono mesi che chiediamo, insieme a Fim e Uilm, di avere risposte concrete e garanzie sul mantenimento occupazionale e sul futuro industriale di tutto il gruppo”.

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