Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Bambini deportati, la propaganda di Putin sfida l’Aia

Migliaia di minorenni sono stati separati dalla famiglia e trasferiti illegalmente in Russia. Per la propaganda del Cremlino si tratta di “gesti umanitari” ma la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto (anche per Putin) ed è pronta per la condanna

“Condanniamo con veemenza la deportazione e il trasferimento illegale di bambini ucraini, che si sommano alla lista di crimini di guerra della Russia […] Arriverà il giorno che porteremo davanti alla giustizia gli autori di questi crimini di guerra, sui quali la Corte Penale Internazionale ha emesso ordine di arresto”. È stato enfatico il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, insieme al presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un comunicato diffuso la scorsa settimana dalla Moldavia, in occasione del secondo vertice della Comunità Politica Europea.

A marzo del 2023, la Corte Penale Internazionale ha fermato la propaganda russa, che insiste sui fini umanitari delle deportazioni dei minorenni, emettendo mandati di arresto per il presidente russo, Vladimir Putin, e il commissario russo per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova. Per la Corte “esistono ragionevoli motivi per ritenere che sia Putin sia Lvova-Belova abbiano la responsabilità penale individuale” per la deportazione illegale di bambini ucraini in Russia.

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati sostiene che da febbraio 2022 un totale di circa 16 milioni di persone è stato costretto a lasciare l’Ucraina, di cui circa 8 milioni si sono rifugiati fuori dall’Ucraina, principalmente nell’Unione europea. Ma secondo il commissario ucraino per i diritti dei bambini, Dariya Herasymchuk, la Russia aveva deportato illegalmente almeno 19.514 bambini dall’Ucraina alla Russia fino al 30 marzo, anche se il numero reale potrebbe raggiungere le centinaia di migliaia, si legge sul sito Eu vs Disinformation.

I crimini del trasferimento e la deportazione di migliaia di bambini ucraini da parte della Russia sono stati denunciati anche in un report dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Lo studio conclude che “un gran numero di bambini ucraini è stato sfollato dalla Russia e la pratica del trasferimento forzato e/o della deportazione di bambini ucraini nei territori temporaneamente occupati e nel territorio del Federazione Russa può costituire un crimine contro l’umanità”.

Per i media al servizio del Cremlino, le accuse contro la Russia hanno uno scopo politico contro Putin. Sputnik, per esempio, dice che la Corte “è stata utilizzata come arma per sostenere l’imperialismo statunitense”, mentre un documentario di Russia Today accusa persino Medici senza frontiere di rapire bambini per prelevare i loro organi o sottoporli a traffico sessuale. Altri media filo-russi dicono che il governo ucraino ruba bambini dal Donbas per consegnarli ai “pedofili britannici” o per scambiarli con armi.

I mandati di arresto della Corte Penale Internazionale smascherano la propaganda di disinformazione russa, che cerca di presentare le deportazioni “come grandi imprese della generosità russa […] Ma le interviste di terze parti con gli ‘sfollati’ dipingono uno scenario molto più sinistro. Spesso le forze russe mettono gli ucraini catturati nel territorio occupato dai russi attraverso campi di ‘filtrazione’ dove coloro che sono sospettati di simpatie filo ucraine vengono torturati e talvolta scompaiono, e dove, in una pratica apparentemente comune, i bambini vengono separati dai loro genitori”, precisa Eu vs Disinformation.

Purtroppo, ci vorrà tempo prima che la giustizia internazionale si pronunci contro i russi. Probabilmente saranno necessari decenni di contenziosi e condanne internazionali. “Il ritmo di tale giustizia può essere lento, ma è costante”, si legge su Eu vs Disinformation. Il 19 marzo, l’Alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell ha definito la decisione “un inizio del processo di responsabilità… e di ritenuta responsabilità dei leader russi”. E il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che lei e il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, in collaborazione con il governo ucraino, hanno avviato misure intese a fare pressione sulla Russia affinché restituisca i bambini ucraini al loro Paese.

“Le misure giudiziarie che rappresentano hanno una capacità di resistenza molto maggiore – conclude Eu vs Disinformation -. Tali misure, a loro volta, hanno messo in guardia la leadership del Cremlino sul fatto che i crimini di guerra russi in Ucraina, inclusa la deportazione forzata di bambini, non passeranno senza conseguenze”.

×

Iscriviti alla newsletter