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Da Bari la sfida dei conservatori per il governo dell’Europa. Scrive Tatarella

Le Fondazioni europee dei conservatori si ritroveranno oggi e domani a Bari per il loro meeting internazionale. I temi sul tavolo del secondo appuntamento del “Working Group on European Conservatism” ospitato dalla Fondazione Tatarella

A un anno esatto dalle importanti elezioni europee, le Fondazioni europee dei conservatori si ritroveranno oggi e domani a Bari per il loro meeting internazionale “Prospettive conservatrici sull’immigrazione e lo Stato nazione”.

La scelta di Bari, come secondo appuntamento del “Working Group on European Conservatism” dopo il primo appuntamento a Bruxelles, assume particolare rilevanza anche in seguito al recente annuncio che sarà proprio la Puglia, nel giugno del 2024, ad ospitare il prossimo G7.

La Fondazione Tatarella, riferimento italiano del conservatorismo europeo, ospiterà nella sua prestigiosa sede i lavori della due giorni che si dividerà in un momento interno, a porte chiuse, in Fondazione Tatarella dove si svolgeranno delle sessioni di approfondimento su diverse tematiche relative alle politiche sull’immigrazione e dell’inclusione e in uno aperto al pubblico.

Pinuccio Tatarella era un conservatore di rito prezzoliniano già nel Msi, tanto da fondare a Bari l’istituto Prezzolini i cui documenti sono conservati nella Fondazione Tatarella, e non a caso fu l’artefice, con la svolta di Alleanza nazionale, del primo tentativo di costruire in Italia un partito conservatore di massa di destra che occupasse lo spazio politico della Democrazia cristiana.

Per questo la Fondazione Tatarella è orgogliosa di ospitare questo importante evento che vedrà come ospiti internazionali gli esponenti dei principali think tank conservatori: da “The European Conservative” a New Direction (Belgio) dalla Fondazione Edmund Burke (Inghilterra) a Herzl Institute (Israele), da Oikos (Svezia), a Danube Institute (Ungheria), fino a Disenso (Spagna) fondazione di riferimento del partito spagnolo Vox.

Il percorso della internazionalizzazione della Fondazione Tatarella è iniziato da tempo grazie ai rapporti con importanti istituti europei della cultura conservatrice sino a celebrare lo scorso anno due importanti appuntamenti: la Scuola di formazione politica tenuta a Bari con il gruppo dei Conservatori europei (ECR) con oltre 300 iscritti, e la tre giorni di Italian Conservatism a Roma, in collaborazione con Nazione Futura e The European Conservatism che vedrà la seconda edizione a settembre con la partecipazione dei principali rappresentanti italiani ed europei del pensiero conservatore.

Tatarella è stato il precursore del centrodestra di governo alternativo alla sinistra in Italia e immaginava un bipolarismo anche in Europa. Una formula che potrebbe realizzarsi tra dodici mesi con l’alleanza sempre più probabile tra conservatori (Ecr) e popolari (Ppe) per governare le istituzioni europee che verranno rinnovate nel prossimo giugno e che, per la prima volta, potrebbe mandare all’opposizione le sinistre verdi, rosse e gialle.

Dal modello Ursula al modello Giorgia, la possibilità di esportare in Europa il modello italiano per sconfiggere le sinistre dell’immigrazione incontrollata, del fondamentalismo climatico e del relativismo culturale e difendere i valori tradizionali, i confini europei e regolare i flussi migratori.

Roger Scruton, uno dei più grandi studiosi del conservatorismo, nel suo “Essere conservatori” sosteneva che “il conservatorismo è la filosofia degli affetti. Siamo affezionati alle cose che amiamo e vogliamo proteggerle dalla distruzione, anche se sappiamo che non possono durare in eterno. Ma dobbiamo studiare i modi in cui possiamo preservarle anche attraverso quei cambiamenti cui devono necessariamente sottoporsi, affinché la nostra vita continui ad essere vissuta in spirito di buona volontà e di gratitudine”.


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