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La corsa degli ex alleati di Trump. Ma Christie e Pence infastidiscono DeSantis

La campagna per le primarie repubblicane è già iniziata. L’ex governatore del New Jersey e l’ex vicepresidente americano hanno presentato la candidatura, ma più candidati di peso ci sono e più sarà difficile per il governatore della Florida, Ron DeSantis, riuscire a fronteggiare Trump, tuttora al primo posto nei sondaggi tra gli elettori del Gop

Chris Christie, ex governatore del New Jersey, ha confermato la sua candidatura alla nomination per il Partito Repubblicano. Christie ha fatto l’annuncio martedì, all’indomani della comunicazione di Chris Sununu, anche lui repubblicano e governatore del New Hampshire, di non voler correre, e meno di 24 ore dopo la conferma della candidatura dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence.

Questo è il secondo tentativo di Christie, e anche stavolta dovrà sfidare chi fu suo alleato, l’ex presidente Donald Trump. Come nel 2016, l’ex governatore cercherà di conquistare il voto dei repubblicani più conservatori e favorevoli all’establishment americano, presentandosi come un’alternativa a Trump e soprattutto al governatore della Florida, Ron DeSantis.

Un’analisi della Cnn insiste che Christie cerca di attrarre gli indipendenti ed è sostenuto da un Pac (Political Action Committee) chiamato “Tell It Like it Is” (dì le cose come stanno).

Già dal 2011 Christie sogna la Casa Bianca. Aveva pensato di presentarsi alle primarie per sfidare il presidente Barack Obama nel 2012. Eppure, preferì fare un passo indietro e aspettare. Nel frattempo, la sua popolarità tra i repubblicani è scesa e la candidatura del 2016 è passata quasi inosservata. Si ricorda soltanto la gag tra Christie e il senatore della Florida, Marco Rubio, durante un dibattito televisivo per la sua lettura “robotica” di un discorso a memoria. Alla fine, Christie e Rubio si sono ritirati dalla corsa elettorale e hanno sostenuto Trump.

Ma Christie è andato oltre. Ha diretto il team di transizione di Trump ed è stato uno dei consiglieri più vicini all’ex presidente. Dopo la sconfitta di Trump nel 2020 i due si sono allontanati e Christie è diventato uno dei principali critici dell’ex presidente all’interno del Partito Repubblicano. “Perdiamo e continueremo a perdere – ha dichiarato Christie -. Il motivo per cui perdiamo è che Donald Trump pensa a sé stesso prima degli altri”.

Christie è stato eletto governatore del New Jersey per la prima volta nel 2009. È stato anche procuratore federale del New Jersey tra il 2002 e il 2008 e in quel ruolo processò il padre del genero di Trump, Jared Kushner, per evasione fiscale e manipolazione di testimoni.

Durante il suo secondo mandato come governatore, Christie si è visto coinvolto nello scandalo “Bridgegate”. Molte prove dimostrano che ad autunno del 2013 aveva chiuso il ponte George Washington – creando gravi disagi alla popolazione – per una vendetta politica contro il sindaco democratico della città che non aveva sostenuto la sua rielezione.

Un altro ex alleato di Trump, l’ex vicepresidente Mike Pence, ha confermato di essere nella corsa elettorale. Pence ha presentato formalmente la sua candidatura lunedì, secondo i documenti pubblicati dalla Commissione Elettorale Federale. Questo significa che dovrà affrontare il suo ex “capo” nelle primarie del prossimo anno.

L’annuncio della candidatura c’è stato il giorno del suo 64° compleanno. Cristiano evangelico e accanito oppositore dell’aborto, Pence è stato chiave nella conquista degli elettori della destra religiosa durante la campagna elettorale di Trump nel 2016. I due sono stati affiatati finché il 6 gennaio del 2021 i tweet dell’ex presidente incitarono i suoi sostenitori ad assaltare il Campidoglio. Quel giorno Pence guidò la sessione del Congresso come vicepresidente e cominciò la rottura.

Oltre a Pence e Christie hanno già confermato la loro candidatura alle primarie del Partito Repubblicano l’ex governatrice della Carolina del Sud, Nikki Haley; l’ex governatore dell’Arkansas, Asa Hutchinson e il senatore della Carolina del Sud, Tim Scott.

La campagna elettorale però è già iniziata e i Super Pacs sono al lavoro. Bisognerà attendere fino ad agosto per il primo dibattito tra i repubblicani, mentre le assemblee di partito e le primarie verranno convocate all’inizio del prossimo anno.

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