L’importanza di mettere in evidenza che lo sviluppo della scienza e della tecnologia non sempre obbedisce a delle motivazioni di carattere internalista. Bensì… L’analisi di Achille Pierre Paliotta, primo premio nel concorso per tesi post-laurea sull’intelligence, organizzato dalla Società italiana di intelligence di Mario Caligiuri
L’obiettivo principale della tesi è stato quello di approfondire il campo disciplinare dell’information theory, ovvero lo studio scientifico della quantificazione, memorizzazione e comunicazione delle informazioni digitali (bits) e la sua strettissima relazione con la moderna scienza crittologica.
In linea generale, la crittologia può essere considerata una scienza contemporanea in quanto è stata sostanzialmente oggetto di ricerca accademica consolidata solo a partire dagli anni Settanta, del secolo scorso. Quest’ultima notazione, riferita al luogo di nascita, non è casuale in quanto il discorso sulla crittologia contemporanea non può non assumere come luogo privilegiato di analisi il contesto d’oltreoceano. È qui, difatti, che essa si è sviluppata nelle forme che tutt’oggi conosciamo le quali derivano, senza dubbio, dalle esigenze militari connesse alla Seconda guerra mondiale.
Il percorso per cui si è configurata come disciplina scientifica universitaria è stato, tuttavia, non facile proprio per il confliggere con gli interessi della sicurezza nazionale rendendo problematica e conflittuale la diffusione di queste tecniche, sia all’interno che all’esterno degli Stati Uniti. Da questo punto di vista, si può sostenere che la crittologia contemporanea ha vissuto una precaria convivenza, connotata da una continua tensione, tra le tecnologie informazionali poste a fondamento della società dell’informazione (oggigiorno variamente denominata) e il controllo sociale (da sempre esistente), ovvero tra gli ideali della società libera e pluralistica compendiata nel free speech, nella net neutrality e nell’open source e la cultura della segretezza delle forze dell’ordine e dell’intelligentsia militare.
Nell’opera vengono individuati tre periodi i quali rappresentano, a parere dell’autore, i momenti fondamentali dello sviluppo della scienza crittologica contemporanea:
1) la nascita della teoria dell’informazione, intorno agli anni Quaranta del secolo scorso;
2) lo sviluppo della crittografia ad uso pubblico, agli inizi degli anni Novanta;
3) il pieno sviluppo operativo della teoria dell’informazione quantistica, nell’epoca attuale.
In dettaglio, si tratta, nel primo caso, dello statu nascenti della teoria dell’informazione, con l’emergere della cibernetica, dell’intelligenza artificiale, della computer science e delle scienze cognitive, a datare almeno dagli anni Quaranta del secolo scorso, la quale rappresenta, tuttavia, anche un momento in cui le tecniche crittologiche fanno registrare un significativo sviluppo a seguito degli avvenimenti bellici e vanno di pari passo con quelle informazionali e cognitive. In quegli anni si cercava, difatti, più di riformulare radicalmente le condizioni stesse della conoscenza, del funzionamento della mente e dell’esercizio del pensiero scientifico, con un approccio prettamente interdisciplinare, che di fondare un nuovo paradigma o una nuova disciplina accademica.
Ad esempio, il lavoro di Claude Elwood Shannon [1916-2001] sulla crittografia era in stretta relazione con le sue successive pubblicazioni sulla teoria dell’informazione. Il secondo periodo preso in considerazione è riconducibile a quando la crittologia diventa di dominio pubblico con lo sviluppo impetuoso della società dell’informazione basata sul web (resa possibile dagli sviluppi antecedenti della teoria dell’informazione). È il periodo in cui la crittologia venne subito adottata dalla comunità open source, e da uno sparuto gruppo di entusiasti libertarians, i quali credevano che non vi fosse conflitto alcuno tra i benefici pubblici, apportati dall’incipiente mondo digitale, anche da un punto di vista economico, e le spinte emancipative dei privati cittadini.
Nella loro visione, la stretta collusione tra tecnologia e tecnocrazia si poteva ricomporre, proprio grazie alla tecnica crittologica, addirittura a favore dell’individuo, piuttosto che dello Stato o delle corporazioni commerciali. Questa tecnica mostrava, difatti, tutto il suo valore nell’assicurare l’autenticità e la non ripudiabilità delle comunicazioni elettroniche utilizzate, ad esempio, dalle organizzazioni dei diritti umani di quegli anni, a mo’ di protezione dalle intrusioni governative. Ad esempio, la popolarità del software PGP (Pretty Good Privacy), un pacchetto di crittografia gratuito per l’autenticazione e la privacy, dal quale sarebbe originato lo standard OpenPGP, avrebbe posto il suo creatore, Philip Zimmerman, al centro di un’indagine governativa sulle possibili violazioni dei regolamenti di export control.
Il terzo periodo preso in esame è quello attuale o per meglio dire quello che si prospetta negli anni a venire e dice relazione alla scienza dell’informazione quantistica (quantum information). Anch’esso è tipicamente un campo interdisciplinare che cerca di comprendere l’analisi, l’elaborazione e la trasmissione delle informazioni utilizzando i principi della meccanica quantistica. Quest’ultima, è una nuova disciplina che combina lo studio della teoria dell’informazione con gli effetti quantistici nel campo della fisica. Essa include questioni teoriche nei modelli computazionali e argomenti sperimentali nella fisica quantistica, compreso ciò che può e non può essere fatto con le informazioni quantistiche.
In conclusione, e riprendendo alcuni concetti prettamente sociologici, l’ottica generale della tesi è quello di mettere in evidenza che lo sviluppo della scienza e della tecnologia non sempre obbedisce a delle motivazioni di carattere internalista, che è dato rinvenire in tanta letteratura popolare ma anche in molti testi scientifici, in cui lo sviluppo della stessa sembra necessariamente aver seguito una tendenza lineare e deterministica.
Nell’opera, l’autore cerca sempre di mettere in evidenza che le determinanti sociali, politiche, economiche hanno grandemente influito negli sviluppi tecnologici presi in esame, anche nel caso del percorso teorico, altamente idiosincratico, di Shannon.
Nello stesso tempo, l’autore cerca di mostrare come i rapporti tra scienza e tecnologia sono stati sempre problematizzati; ad esempio, nel caso della teoria dell’informazione si è cercato di mostrare come sia stata, all’inizio, sostanzialmente la tecnologia a trainare lo sviluppo della teoria scientifica dell’informazione mentre nel caso dell’informazione quantistica sembra essere avvenuto esattamente il contrario, ovvero che sia stata la scienza accademica ad aver sviluppato la disciplina fino al punto attuale in cui sono “scesi in campo” le grandi corporazioni tecnologiche, quali Google, IBM, Tencent, Alibaba, ecc.
È indubbio che tutto ciò ha un chiaro riflesso di carattere geopolitico e che i copiosi finanziamenti statali e dei venture capitalists sono tra le variabili principali a spiegare l’attuale corsa all’informazione e alla crittologia quantistica, ambedue sempre strettamente congiunte, come si è cercato di mostrare in tutto il corso della tesi.