L’ex governatore del Delaware e oggi rappresentante all’Ocse è stato ascoltato dalla commissione Esteri per la conferma dell’incarico a Roma e San Marino. Gli Usa e gli alleati devono continuare a dimostrare che democrazia, diritti umani, libero mercato e capitalismo garantiscono un futuro migliore delle autocrazie, ha spiegato. “L’Italia ha un ruolo fondamentale da giocare”
“Alla luce dell’ingiustificata e brutale guerra russa dell’Ucraina, delle sfide poste dai regimi autoritari come la Cina e l’Iran, e delle sfide globali come il cambiamento climatico e le malattie infettive è piuttosto evidente che i forti legami con i nostri alleati sono più importanti che mai. E l’Italia è uno di questi alleati, lo è da molti decenni” e oggi il suo sostegno all’Ucraina è “forte”. Sono le parole pronunciate da Jack Markell davanti alla commissione Esteri del Senato in occasione della sua audizione di conferma come ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e a San Marino (qui il suo ritratto).
Markell è stato presentato dal senatore Tom Carper del Delaware, Stato di cui lo stesso ambasciatore è stato governatore per due mandati e che il presidente statunitense Joe Biden ha rappresentato al Senato per 36 anni prima di diventare vicepresidente con Barack Obama alla Casa Bianca.
Quattro gli obiettivi primari del suo mandato, citati durante l’audizione: promuovere la sicurezza e il benessere degli americani che vivono o sono in visita in Italia; approfondire “le già profonde relazioni economiche”; rafforzare i legami militari e di sicurezza; incoraggiare l’aumento delle spese militari italiane in linea con gli accordi Nato (attualmente 2% del prodotto interno lordo).
Alla fine del suo intervento, Markell ha citato il suo intervento durante l’audizione del settembre 2021 per il ruolo di ambasciatore presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di Parigi: “Gli Stati Uniti e i nostri alleati devono continuare a dimostrare che la democrazia, i diritti umani, il libero mercato e il capitalismo garantiscono meglio la crescita e l’innovazione e una buona qualità di vita per tutti i nostri cittadini”. E ciò, ha dichiarato, “è certamente vero anche oggi e l’Italia ha un ruolo fondamentale da giocare”.
L’audizione alla commissione Esteri del Senato è il secondo dei cinque passaggi dell’iter di conferma di un ambasciatore di nomina presidenziale (il primo è, appunto, la nomina). Il terzo è il voto della commissione stessa. Se è positivo allora la palla passa al Senato per il voto finale. Infine, quinto passo, l’ambasciatore designato presta giuramento e si prepara a recarsi nel Paese ospitante, dove presenta le sue credenziali al Capo di Stato. Come spiegato su Formiche.net nelle scorse settimane, la durata dell’intero processo è variabile, può essere di poche settimane o di qualche mese: tutto dipende ora dal Senato.