Questa del Pnrr è un’opportunità irripetibile, in un momento storico che non deve trovarci impreparati. Se riusciremo a tener fede a tutti gli impegni con determinazione e coraggio, serietà e competenza, trasparenza e legalità, avremo compiuto un passo importante. L’intervento del Prof. Francesco Paolo Tronca
Il settore dei contratti pubblici è da molto tempo oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore, che negli ultimi anni è intervenuto più volte sulla normativa per migliorare, semplificare e accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici che interessano la realizzazione di opere e servizi strategici per il territorio nazionale e le comunità locali (sanità, infrastrutture stradali e ferroviarie, porti, opere idriche, edilizia statale, etc.).
L’esigenza di riformare la disciplina delle commesse pubbliche non costituisce certo una nuova istanza, ma negli ultimi anni si è fatta sempre più urgente per diversi fattori, quali la stratificazione di norme non sempre chiare, coerenti ed efficaci, le crisi economiche, sociali, internazionali e sanitarie (guerra in Ucraina e Covid) degli ultimi anni e le grandi opportunità legate all’attuazione del Pnrr.
Soprattutto negli ultimi 4 anni (2019-2023) sono state introdotte diverse normative di carattere speciale ed emergenziale finalizzate, di volta in volta, a sbloccare i cantieri, contrastare la crisi e rilanciare i grandi interventi (v. Decreto Sblocca-cantieri del 2019, Decreto Semplificazioni del 2020) nonché a pianificare il rilancio dell’economia, anche attraverso i grandi investimenti pubblici (v. Decreto Semplificazioni-bis del 2021 e provvedimenti attuativi del Pnrr del 2021 – 2023).
Il processo di riforma avviato dal legislatore ha poi raggiunto l’apice con il varo del nuovo Codice dei contratti pubblici, commissionato al Governo dalla legge delega n. 78/2022 e attuato con il D.Lgs. n. 36/2023, che troverà applicazione dall’imminente 1° luglio 2023.
In questa cornice, non vanno poi trascurati i Commissariamenti straordinari regolati dal Decreto Sblocca-cantieri del 2019, per il rilancio e la realizzazione di molte opere strategiche e urgenti per il Paese – stradali e ferroviarie, portuali, idriche e di edilizia statale.
Il rilancio del settore dei contratti pubblici passa quindi da tre principali iniziative di matrice legislativa e amministrativa: a) l’attuazione delle procedure Pnrr e Pnc; b) la riforma del Codice dei contratti pubblici; c) la realizzazione delle Opere commissariate ai sensi del Decreto Sblocca-cantieri.
Ciascuna di queste iniziative è stata guidata da un profondo spirito innovatore e mette al centro l’iniziativa pubblica, con obiettivi concreti di ammodernamento e riqualificazione di mezzi e risorse, nonché di rivitalizzazione del dialogo con il mondo degli investitori privati e delle imprese.
In quest’ottica, il file rouge che lega i percorsi e i temi di riforma e innovazione trova una sua efficace definizione in due valori di conclamata attualità, due veri e propri princìpi cardine del sistema dei contratti pubblici: la semplificazione e il risultato, passando dalla digitalizzazione.
Pensate alla digitalizzazione delle procedure, alla priorità dei princìpi di risultato e fiducia, alla semplificazione e accelerazione delle fasi istruttorie e valutative, oltre che ai poteri speciali e di deroga nell’attuazione del Pnrr e delle opere strategiche.
Anche le grandi Opere commissariate con il Decreto Sblocca-cantieri – di cui mi sto occupando in questo periodo su incarico diretto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, un compito certamente complesso e sfidante ma di grande gratificazione istituzionale – costituiscono interventi di rilevante impatto socio-economico, che da anni sono rallentati da criticità e vincoli di natura burocratica e progettuale, che vanno indiscutibilmente affrontati e risolti attraverso una paziente ma energica opera di “cucitura” tra istituzioni centrali, poteri locali e territori, all’insegna di un rinnovato dialogo amministrativo di taglio moderno.
Ma è necessario sostenere queste riforme con una nuova fase di cooperazione tra amministrazioni e imprese, nell’attuazione di tali impegni e obiettivi.
In un simile contesto, risulta sicuramente apprezzabile produzione legislativa e giuridica degli ultimi tempi, nell’ottica dell’ammodernamento e della qualificazione dei soggetti di riferimento (cfr. valorizzazione della figura del Rup, qualificazione delle Stazioni appaltanti), della semplificazione delle procedure (innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate), nonché della promozione di forme più adeguate ed efficienti per la realizzazione di commesse e opere complesse (di Partenariato Pubblico-Privato). E, in proposito, grande merito va riconosciuto proprio alle normative emergenziali e alla disciplina speciale del Pnrr, che hanno dato una scossa in termini di innovazione e semplificazione delle norme e hanno imposto un modo diverso di fare Pa, utilizzando cronoprogrammi e obiettivi serrati tipici del mondo delle imprese.
È un’occasione irripetibile, che non possiamo e non dobbiamo perdere, nonostante le grandi difficoltà ben note a tutti.
Dobbiamo finalmente metterci nell’ottica di cambiare l’approccio culturale sia all’interno della Pubblica amministrazione sia nella società civile verso la Pa.
Il cittadino non deve più guardare alla Pa come un grande pachiderma, che tutto complica e tutto rallenta, e talvolta addirittura blocca, quando sappiamo benissimo che il Paese, al contrario, ha bisogno di vedere tutto semplificato e accelerato. È giunto il momento di fare un energico e innovativo salto di qualità culturale nel settore pubblico, prima che nel privato. Non c’è più tempo, occorre una svolta decisiva e rapida, bisogna giocare d’anticipo!
Questa del Pnrr è un’opportunità irripetibile, in un momento storico che non deve trovarci impreparati!
Se riusciremo a tener fede a tutti gli impegni con determinazione e coraggio, serietà e competenza, trasparenza e legalità, avremo compiuto un passo importante (in senso concreto e non retorico) in quel percorso di progresso e ammodernamento di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno, oggi più che mai.
(Intervento pronunciato al convegno “Imprese, appalti e Pnrr”, organizzato dalla Fondazione Formiche)