Secondo il rapporto annuale stilato dalla società di consulenza Kpmg, il numero di sigarette illecite consumate in Europa sarebbe in costante aumento. Con ricadute su salute ed economia. Mentre la Francia è la prima in classifica, con numeri in impennata, l’Italia rappresenta un caso esemplare
Meno gettito fiscale, meno controlli di qualità e meno consapevolezza della situazione. È allarme sull’incremento di consumo di sigarette illecite nell’Unione Europea, registrato nell’ultimo rapporto annuale edito da Kpmg e commissionato da Philip Morris International.
Secondo questo rapporto, che studia i consumi di sigarette non regolamentate in Ue, Regno Unito, Norvegia, Svizzera, Moldavia e Ucraina, un totale di 38,5 miliardi di sigarette illecite è stato consumato nel 2022. Secondo questo studio, il mercato francese continua a rimanere quello dove viene registrato il più alto consumo di prodotti illeciti, con una percentuale che ammonterebbe al 61,5% del totale. Non è difficile trovare una correlazione in Francia tra l’aumento vertiginoso del prezzo dei pacchetti, imposto dal governo, e il boom di consumo illegale. Invece di aiutare a smettere, le autorità hanno aiutato il mercato nero.
Anche i mancati introiti governativi vengono quantificati: secondo Kpmg, la perdita di entrata fiscali sarebbe di ben 11,3 miliardi di euro, in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente.
“Il mercato delle sigarette contraffatte è diventato un vero e proprio problema ‘made in Eu’, poiché vengono prodotte, distribuite, vendute e consumate nei Paesi dell’Unione Europea, compromettendo gli sforzi per ridurre ed eliminare il fumo di sigaretta, oltre che il conseguimento degli obiettivi di salute pubblica in generale” afferma Gregoire Verdeaux, Vicepresidente per le Relazioni Esterne di Philip Morris International, che poi prosegue “In questo periodo di difficoltà economica, con l’inflazione che mette ulteriormente sotto pressione il potere d’acquisto dei consumatori, abbiamo bisogno di una solida applicazione della legge, di approcci normativi articolati e di politiche lungimiranti che possano contribuire a migliorare la vita di milioni di adulti che continuano a fumare. Questo include l’adozione di politiche differenziate per le alternative alle sigarette – compreso il relativo accesso alle informazioni – e i prodotti senza combustione, in modo che siano disponibili e accessibili a tutti. Nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”.
A Verdeaux fa eco Massimo Andolina, Presidente Regione Europea di Philip Morris International: “Politiche efficaci, calendari fiscali, sanzioni dissuasive e un’applicazione efficace della legge stanno consentendo a diversi Stati membri dell’UE di registrare un calo del consumo di sigarette illecite. In altri Paesi si assiste purtroppo allo spostamento del mercato legale verso quello gestito dalle reti criminali, che testimoniano il fallimento di aumenti sproporzionati delle tasse e di quadri normativi che non contemplano il principio della differenziazione del rischio. Il rapporto KPMG dovrebbe servire da campanello d’allarme per i regolatori e i policy makers dell’UE aiutandoli a comprendere che milioni di consumatori si affidano al mercato nero per continuare a fumare”.
Nonostante l’aumento complessivo del consumo illecito, il rapporto rileva che 21 su 27 dei paesi UE ha registrato una quota stabile o in calo del consumo illecito di sigarette nel 2022. Escludendo la Francia, il consumo illecito complessivo nei restanti mercati oggetto dello studio è diminuito del 7,5%, in gran parte in Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Romania. In particolare, in Paesi come la Polonia e la Romania, il consumo illecito ha raggiunto l’incidenza più bassa mai registrata da quando Kpmg ha iniziato a pubblicare i suoi studi annuali.
Per la prima volta, Kpmg include Moldavia e Ucraina nei rapporti di quest’anno. Secondo i risultati del 2022, l’Ucraina è il secondo mercato europeo per consumo illecito di sigarette, con 7,4 miliardi di sigarette, dopo i 16,9 miliardi della Francia. La quota di sigarette illecite in Ucraina ha seguito un continua a crescere dal 2018, arrivando a un rapporto di una su cinque nel 2022.
L’Italia, coerentemente con quanto rilevato gli anni scorsi, continua ad essere una best practice. La quota di consumo rimane sostanzialmente invariata, attestandosi intorno al 2,3% del totale. Anche i volumi di sigarette illeciti restano pari a quelli del 2021, pari a 1,4 miliardi. Questa tendenza viene esplicata dalla società autrice del documento come segno di un’efficace azione di controllo e repressione da parte delle forze dell’ordine nostrane.