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Tra approccio sistemico e mercato. La cybersecurity secondo Tim

Secondo l’analisi sulle prospettive del settore nel mercato italiano realizzato dal Centro Studi, in Italia c’è ancora un grande margine di crescita per la cybersicurezza. Ma si deve lavorare su una visione d’insieme e sulle nuove promesse. Intanto, Tim premia gli innovatori

Cybersecurity, PMI e formazione. Ma anche l’importanza di fare rete per elevare la sicurezza digitale del Paese. Sono questi gli elementi al centro dell’evento TIM ‘Cybersecurity challenge’ svoltosi oggi a Roma.

La giornata su più fasi, ha visto la partecipazione di esponenti dell’azienda e rappresentanti dell’Università e delle Istituzioni. La prima parte dell’evento è stata dedicata alla presentazione del white paper ‘Cybersecurity Made in Italy’ realizzato dal Centro Studi TIM. L’intervento di apertura è stato quello di Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM, che ha offerto una panoramica sul ruolo presente e futuro delle tecnologie cyber e sull’importanza crescente del lavoro svolto da TIM per fornire servizi digitali alle imprese private e alla Pubblica Amministrazione e per difendere le stesse dalle minacce cibernetiche.

A seguire Giorgia Dragoni, Ricercatrice dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, ha esposto i notevoli risultati dell’analisi del mercato italiano nel settore della cybersecurity, che negli ultimi due anni ha registrato una crescita a doppia cifra (15% nel 2021 e 18% nel 2022). Nonostante questa enorme espansione, se confrontato con altre realtà straniere il mercato italiano ha ancora moltissimo spazio dove svilupparsi: secondo le stime statistiche, il mercato della cybersecurity nel nostro paese continuerà a crescere a un ritmo medio annuo che oscilla tra l’11 e il 12%, raggiungendo un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro nel 2025.

Lo sviluppo di un ecosistema di cybersicurezza a livello nazionale atto a promuovere il settore,  affrontato contemporaneamente anche in altri paesi europei come Francia e Germania, è il tema degli interventi di Bruno Frattasi, Direttore Generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e di Eugenio SantagataChief Public Affairs and Security Officer di TIM e Amministratore Delegato di Telsy.

“Oggi serve dotarsi di tecnologie proprietarie certificate e gestite internamente al perimetro nazionale e occorrono quindi esperti e competenze specifiche ma anche una cultura nuova. Le aziende premiate oggi testimoniano il potenziale delle imprese italiane nel campo della cybersecurity e sottolineano l’importanza di creare un ecosistema collaborativo per garantire la sicurezza digitale”, ha dichiarato Eugenio Santagata, Chief Public Affairs and Security Officer di TIM e Amministratore Delegato di Telsy. “L’obiettivo è quello di costruire una solida base di cybersecurity italiana che possa competere a livello internazionale. Vogliamo attrarre investimenti e talenti nel nostro paese, promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative e creare un ambiente favorevole all’innovazione. In questo modo, potremo affrontare le sfide della cybersecurity in modo efficace e fornire soluzioni affidabili e all’avanguardia per proteggere le nostre infrastrutture digitali”.

La seconda parte dell’evento ha visto invece la premiazione dei vincitori della ‘Cybersecurity Made in Italy Challenge’, iniziativa realizzata all’interno del programma ‘Open Innovation TIM Growth Platform’. Con questo progetto, il gruppo TIM guidato dall’Amministratore Delegato Pietro Labriola, intende stimolare ulteriormente lo sviluppo delle piccole realtà (soprattutto italiane) che vantano prodotti d’avanguardia ma che hanno ancora grandi margini di crescita davanti a loro, garantendo ai vincitori un più ampio accesso al mercato nazionale della cybersecurity.

Questa sfida ha attirato una notevole attenzione, coinvolgendo in pochi giorni più di 50 tra aziende, piccole/medie imprese, start-up e scale up provenienti sia dall’Italia che da altri paesi europei. I tre vincitori della challenge sono stati la start-up di Torino Ermes (per la soluzione che garantisce la sicurezza del browser grazie ad avanzati algoritmi di machine learning, consentendo una navigazione online sicura e protetta, difendendo gli utenti dalle minacce web, preservando la loro privacy e proteggendo i loro dati), la milanese Pikered (per l’ideazione di ZAIUX Evo, un “hacker virtuale” che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per realizzare “attacchi etici”, volti ad  individuare le falle di una rete informatica e a fornire le giuste indicazioni per mitigarne le vulnerabilità) e la romana Sensoworks (che ha proposto una soluzione per il monitoraggio intelligente delle infrastrutture strategiche tramite acquisizione e analisi in real-time dei dati provenienti dai sensori connessi e consente di intervenire tempestivamente, migliorando così efficienza e sicurezza).


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