Skip to main content

Vi racconto la Skunk Works, non puzzole ma velivoli sperimentali

Se si parla di aerei militari non si può non parlare della Skunk Works, il soprannome ufficiale attraverso cui appassionati e addetti ai lavori chiamano la Lockheed Martin Advanced Development Programs, dietro a progetti come l’aereo spia U-2, il loschissimo SR-71 Blackbird, il caccia stealth F-117 Nighthawk, l’F-22 Raptor e l’ultimissimo F-35 Lightning II. Il racconto di Domenico Vecchiarino

Quando si parla di aerei militari non si può non parlare della Skunk Works, il soprannome ufficiale attraverso cui appassionati e addetti ai lavori chiamano la Lockheed Martin Advanced Development Programs, cioè la divisione della Lockheed Martin dedicata ai velivoli sperimentali, creatrice e sviluppatrice di molti dei migliori aerei prodotti negli Stati Uniti d’America; parliamo di  gioiellini che hanno cambiato la storia, per citarne alcuni: come l’aereo spia U-2, il loschissimo SR-71 Blackbird, il caccia stealth F-117 Nighthawk, l’F-22 Raptor e l’ultimissimo F-35 Lightning II.

LE ORIGINI

Ma andiamo per gradi. La storia della Skunk Works iniziò durante la Seconda guerra mondiale quando la Germania nazista sfoderò il suo Messerschmitt Me 262, il primo caccia della storia con motore a getto ad entrare in servizio operativo, che divenne subito l’incubo dell’aviazione Alleata. In risposta, nel giugno 1943, l’Air Tactical Service Command (ATSC) dell’aeronautica militare degli Stati Uniti contattò la Lockheed affidandole il compito di realizzare in soli 180 giorni un aereo in grado di tenere testa ai Messerschmitt tedeschi.

KELLY JOHNSON

Nell’azienda americana questa enorme sfida fu affidata a Clarence “Kelly” Johnson, un giovane brillante ingegnere, distintosi già alla Lockheed per le sue idee rivoluzionare e per aver progettato il Lockheed P-38 Lightning, un pesante caccia bimotore a largo raggio d’azione; Kelly fu così messo a capo di un gruppo di 23 ingegneri e 30 meccanici precedentemente selezionati per le loro capacità.

IL NOME SKUNK WORKS

Per mantenere il massimo segreto sulle attività di ricerca e sviluppo questo gruppo di “nerd” fu distaccato in un edifico più piccolo situato vicino ad una maleodorante fabbrica di plastica. Questo dettaglio è importante perché negli anni ’30 era molto popolare un fumetto satirico chiamato “Li’l Abner”, scritto da Al Capp, in cui il personaggio principale era Abner Yokum, un montanaro che viveva nell’immaginaria città di Dog Patch e abitava nella fatiscente fabbrica chiamata “Skonk Works” che produceva un olio altamente puzzolente, il Kickapoo Joy Juice, ottenuto dalla macinazione di puzzole morte e vecchie scarpe puzzolenti.

Dato il cattivo odore nello stabilimento della Lockheed che proveniva dalla vicina fabbrica di plastica, successe che uno degli ingegneri, facendo riferimento al fumetto, iniziò a rispondere al telefono interno dell’azienda dicendo “Skonk Works.  Il termine circolò rapidamente in tutta la comunità aerospaziale e divenne un soprannome comune per gli uffici di ricerca e sviluppo, insieme ad una puzzola sorridente che ne divenne il simbolo. Quando il nome trapelò, la Lockheed ordinò che fosse cambiato in “Skunk Works” per evitare potenziali problemi legali sull’uso di un termine protetto da copyright.

IL P-80 SHOOTING STAR

Nome a parte, gli ingeneri della Skunk Works diedero fondo a tutta la loro creatività ed inventiva e dopo soli 143 giorni, 37 in meno rispetto alla richiesta dell’aviazione americana, realizzarono un prototipo del P-80 Shooting Star, il primo caccia statunitense con motore a reazione ad entrare in servizio effettivo. Fu l’inizio di una gloriosa storia che ancora continua.

LA GUERRA FREDDA

L’inizio della Guerra Fredda accelerò i piani di sviluppo dell’aeronautica militare americana. In particolare, quando il capo della Skunk Works, Kelly Johnson, ebbe l’occasione di parlare con i piloti reduci della Guerra di Corea, che si erano scontrati con il MiG-15, capì che questi avrebbero voluto un aereo maneggevole, leggero e con migliori prestazioni di velocità, salita e di raggiungimento di una maggior quota. Al ritorno negli Stati Uniti Johnson e il suo team iniziarono la progettazione di un aereo con queste caratteristiche, che prese forma in quello che divenne uno degli aerei più iconici dell’aviazione militare: l’F-104 Starfighter.

IL CACCIATORE DI STELLE

Nonostante le Forze Aeree Americane non avessero ufficialmente richiesto un velivolo nuovo, la proposta di Kelly Johnson venne accolta dalla Lockheed che diede il via libera al progetto, e nel 1954 il primo F-104 prese il volo. Lo Starfighter è stato il primo intercettore capace di sostenere velocità oltre Mach due e grazie alla sua forma a spillo e alle sue piccole ali fu soprannominato lo “Spillone” e “il missile con un uomo dentro”.

L’U2 DRAGON LADY

Nel 1955, su richiesta della Central Intelligence Agency, la Skunk Works si mise al lavoro su un aereo spia in grado di svolgere ricognizioni ad alta quota sull’Unione Sovietica per poter osservare più nel dettaglio le attività militari di Mosca. Il progetto della Skunk, basato sul caccia F-104, era molto semplice ed economico: un aereo lento, che quindi consumasse poco per avere il massimo dell’autonomia disponibile, ma che volasse talmente alto da non poter essere intercettato e colpito dai missili terra-aria sovietici.

AREA 51

Il progetto di Johnson, essendo classificato Top Secret, richiedeva un luogo riservato per lo sviluppo e i test; così il capo della Skunk, seguendo il consiglio di un agente della CIA, scelse una vecchia pista di atterraggio abbandonata vicino il Groom Lake, all’interno del poligono di tiro della Nellis Air Force Base, che a quei tempi era parte del NTS, Nevada Test Site, per i test nucleari. Questo posto, coperto dalle più stringenti misure di sicurezza, è divenuto poi la leggendaria Area 51.

L’ABBATTIMENTO DI GARY POWERS

Progettato e assemblato in soli 18 mesi, il primo volo dell’U2 avvenne il 4 agosto 1955. I primi velivoli erano equipaggiati con una serie di fotocamere e videocamere ad alta definizione e i piloti riuscirono a fotografare e a riprendere numerosissime istallazioni militari nell’URSS e in altri paesi di interesse per gli Stati Uniti, consci del fatto che non potevano essere intercettati e colpiti dai sovietici. Tuttavia, l’avanzare delle tecnologie sovietiche rese l’U-2 individuabile dai radar sovietici, e il 1° maggio 1960 il tenente Gary Powers fu abbattuto nei cieli dell’URSS durante una missione di spionaggio. Catturato, Power fu condannato a 10 anni di carcere, ma venne scambiato il 10 febbraio 1962 presso il ponte di Glienicke a Berlino con la spia sovietica Rudof Abel. Ma questa, è un’altra storia.

LA CRISI DEI MISSILI

L’U-2 ebbe poi un ruolo cruciale nella crisi dei missili di Cuba, quando, durante un volo di ricognizione sull’isola caraibica nell’agosto 1962, diversi aerei spia fotografarono nitidamente le postazioni missilistiche, allestite dai sovietici, in grado di lanciare missili SS-4 e SS-5 con testate nucleare; le fotografie scattate dagli U-2 furono poi mostrate al mondo dal Presidente Kennedy in diretta mondiale.

IL LOSCHISSIMO SR-71 BLACKBIRD

Quando dopo la crisi dei Missili di Cuba un altro U-2 fu abbattuto sui cieli di Cuba, gli americani capirono che questo aereo spia aveva raggiunto il limite dalla sua capacità operativa. Serviva quindi un nuovo tipo di velivolo che fosse quasi impossibile da abbattere, completamente diverso da qualsiasi cosa fosse stata già realizzata; qualcosa che volasse più in alto e più velocemente dell’U-2. Fu così che quelle menti genali della Skunk Works idearono e realizzarono l’SR-71 Blackbird, un aereo da ricognizione strategico ad altissima velocità, massima sintesi della tecnologia americana dell’epoca. Spinto da due Pratt&Whitney J58-1, turboreattori convertibili in statoreattori, era capace di superare Mach 3, cioè  una velocità di 1.020 M/S: per intenderci a Mach 3.2, l’aereo era più veloce di un proiettile 30/06 ed era talmente rapido che a quella velocità la sua virata in quota era più larga dello stato dell’Ohio.

IL TITANIO SOVIETICO

A oltre Mach 3 le superfici esterne dell’aereo raggiungevano temperature superiori ai 300°C e perciò gli ingegneri della Skunk decisero di utilizzare il titanio al posto dell’allumino per il rivestimento; ma c’era un problema: gli Stati Uniti non producevano il titanio e il primo produttore era niente po’ po’ di meno che l’Unione Sovietica! Entrò così di scena la Cia che creò una società di comodo in Europa per importarlo negli States. Ma anche questa, è un’altra storia.

… E PERDEVA ANCHE CARBURANTE!

Subito prima del decollo e dopo l’atterraggio del Blackbird si verificavano perdite di carburante, ma ciò era voluto: i serbatoi erano progettati per diventare stagni grazie alla dilatazione termica durante il volo ad alta velocità, evitando così la rottura dei serbatoi stessi. Per evitare che l’elevata temperatura dei pannelli esterni riscaldasse l’intero aereo, il carburante veniva pompato in intercapedini tra tali pannelli e la struttura dell’aereo, prima di essere mandato ai motori per essere bruciato, fungendo così da fluido refrigerante.

RECORD DEI RECORD

La maggior parte delle missioni che furono effettuate da questo gioiellino sono tuttora top secret, di lui si conoscono soltanto i record ad oggi rimasti imbattuti, in particolare il primato, dal 1976, per la maggior velocità mai raggiunta da un aereo non sperimentale con pilota (3530 km/h), l’altezza massima (quasi 26000 m) e il coast-to-coast degli Stati Uniti in poco più̀ di 1 ora e 7 minuti

LAVORI TOP SECRET

Ma alla Skunk Works si continuava a progettare e sperimentare, dietro una spessa coltre di segretezza ovviamente. Nessuno dipendente poteva dire che lavorava alla Skunk Works e tutte le persone che vi lavoravano erano state precedentemente vagliate dal controspionaggio americano; non si poteva rischiare l’infiltrazione di una spia sovietica nel centro di ricerca aeronautico più avanzato del mondo.  All’interno della fabbrica si controllava tutto, anche gli addetti alle pulizie e gli addetti alle fotocopiatrici per evitare che nascondessero dispositivi fotografici e di ascolto.

LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA STEALTH

A metà anni Settanta, la Skunk Works iniziò lo studio e la progettazione di aerei con capacità “stealth”, cioè invisibili ai radar. Nel dettaglio gli ingegneri capirono che un velivolo con una superficie costituita da pannelli piatti, orientati in modo da far rimbalzare la maggior parte delle onde incidenti in direzioni diverse da quella di provenienza, diventava invisibile ai radar. Sulla base di questa intuizione della Skunk nel 1979 l’F-117 compì il primo volo, solo 31 mesi dopo lo sviluppo del modello in piena scala, e le massime capacità operative vennero raggiunte nell’ottobre del 1983.

L’F-117 NIGHTHAWK

Diventato uno dei più famosi aerei da combattimento della storia, l’F-117 ha cambiato radicalmente il combattimento aereo, quando, durante la prima Guerra del Golfo effettuò il primo bombardamento su Bagdad colpendo il centro di comando per la difesa aerea, spiazzando gli iracheni che, non riuscendo a localizzare gli F-117 in volo, saturarono il cielo con la contraerea cercando invano di abbatterli. Successivamente partecipò anche alla guerra del Kosovo, dove un esemplare venne abbattuto, e alle successive guerre in Afghanistan e Iraq. Nel 2008 è stato ritirato dal servizio attivo.

F-22 RAPTOR

Nel 1981, l’aeronautica americana manifestò il bisogno di un “Advanced Tactical Fighter”, un caccia tattico avanzato, capace di rimpiazzare gli F-15 Eagle e gli F-16 Fighting Falcon. A luglio del 1986, Boeing, Lockheed e General Dynamics si unirono un unico consorzio che portò alla costruzione di due prototipi di YF-22, assemblati nella sede della Skunk Works. Entrato in servizio attivo nel 2005, l’F-22 Raptor è un caccia di quinta generazione in grado di assicurare la supremazia nei cieli all’aviazione americana. Dotato di capacità stealth, l’F-22 ha una velocità massima in quota compresa tra Mach 2 e Mach 2,25, mentre la crociera supersonica si aggira tra Mach 1,5 e 1, 8; ha poi 3 stive interne per alloggiare l’armamento. Il compito principale dell’F-22 è la difesa dello spazio aereo e la scorta in territorio ostile dei bombardieri, che, nonostante le ottime capacità di manovrabilità, non ne fanno un velivolo ideato per il dogfight, ovvero per il combattimento aereo.

F-35 LIGHTNING II

L’ultimo aereo introdotto dalla Skunk Works è l’F-35 Lightning II, un caccia multiruolo monoposto di 5ª generazione, a singolo propulsore, con ala trapezoidale e caratteristiche stealth. Le sue capacità multiruolo lo rendono utilizzabile per compiti di supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di supremazia aerea. Questo aereo rivoluzionario è prodotto in tre varianti: una a decollo e atterraggio convenzionale (F-35A – Conventional Take Off and Landing), una a decollo corto e atterraggio verticale, per poter operare da portaerei di dimensioni ridotte come la portaerei italiana Cavour (F-35B Short Take Off And Vertical Landing), e una per l’uso su portaerei convenzionali dotate di catapulte (F-35C – Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery).

PALMDALE

Nel corso della sua storia la Skunk Works ha avuto diverse sedi: dall’iniziale edificio vicino la famigerata fabbrica di plastica da cui derivò il nome, alla sede di Burbank, in California, sul lato orientale dell’aeroporto di Burbank-Glendale-Pasadena, dove rimase per tutta la Guerra Fredda. Dopo il 1989 Lockheed ha riorganizzato le sue operazioni e ha trasferito la Skunk a Palmdale, in California, dove la Skunk rimane operativa a tutt’oggi. All’ingresso della sede attuale ci sono in bella vista alcuni modelli realizzati dalla Skunk, e per un periodo c’è stato anche il Darkstar, l’aereo utilizzato da Tom Cruise, alias Pete “Maverick” Mitchell, all’inizio del film Top Gun: Maverick.

TOP GUN: MAVERICK

Sebbene il Darkstar sia un velivolo di fantasia, a crearlo non sono stati i tecnici degli effetti speciali del film ma gli ingegneri della Skunk Works, che hanno realizzato un mock-up a grandezza naturale di un aereo dove la loro mascotte appare in un piccolo cameo sulla deriva del Darkstar. Quest’aereo però potrebbe diventare realtà; la Lockheed, infatti, nel 2013 ha annunciato il successore dell’SR-71: il Blackbird SR-72, denominato “Figlio del Blackbird”, un UAV ipersonico progettato per l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione.

L’SR-72 “IL FIGLIO DEL BLACKBIRD”

Sebbene l’SR-72 sia ancora in fase di sviluppo, l’azienda ha dichiarato che un prototipo potrebbe volare già nel 2025 ed entrare in servizio nel 2030. Il velivolo potrà lanciare missili ipersonici e sarà dotato di un sistema di propulsione in grado di far decollare il jet da fermo a Mach 6. Ciò rende il “Figlio del Blackbird” circa due volte più veloce del precedente. Sicuramente non è l’unico progetto in cantiere nella Skunk Works, prepariamoci che ne vedremo delle belle!

×

Iscriviti alla newsletter