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Legame transatlantico, Tunisia, commercio e… I dossier di Tajani negli Usa

Il ministro degli Esteri sarà da domenica a mercoledì in missione ufficiale. Incontrerà l’omologo Blinken, Georgieva (Fondo monetario internazionale), la rappresentante commerciale Tai e i leader del Congresso. Nei giorni scorsi a Washington c’era stato Urso. Attesi Crosetto e Meloni

Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sarà da domenica a mercoledì in missione ufficiale negli Stati Uniti. L’obiettivo, si legge in una nota della Farnesina, è “consolidare ulteriormente le eccellenti relazioni bilaterali”. A questo si aggiunge “il coordinamento sui principali temi internazionali anche in vista della presidenza italiana del G7 nel 2024”.

L’INCONTRO CON BLINKEN

Tajani incontrerà innanzitutto Antony Blinken, segretario di Stato americano. Sarà questa, spiega la Farnesina, l’occasione per ribadire l’importanza strategica del legame transatlantico che da oltre 70 anni è la stella polare dell’azione esterna del nostro Paese e sottolineare il forte apprezzamento del governo italiano per lo strettissimo coordinamento in seno alla Nato, nel G7 e nel formato Quint su tutti i principali temi internazionali, dall’Ucraina al Medioriente, dall’Africa alla Cina e Indo-Pacifico.

IL FACCIA A FACCIA CON GEORGIEVA (FMI)

Nell’incontro con Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Tajani solleverà la questione della crisi finanziaria in Tunisia, ribadendo la necessità di giungere quanto prima all’approvazione definitiva della “Extended Fund Facility” a beneficio del Paese. Dopo la visita di domenica a Tunisi di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, assieme a Ursula von del Leyen, presidente della Commissione europea, e Mark Rutte, primo ministro olandese, Tajani aggiornerà Georgieva dei suoi contatti delle ultime settimane con le autorità tunisine e con i principali partner europei e internazionali, finalizzati a individuare un approccio pragmatico e graduale per il raggiungimento di un accordo fondamentale alla stabilizzazione economica del Paese.

DOSSIER COMMERCIO 

La visita sarà anche l’occasione per approfondire la collaborazione bilaterale sul fronte economico e commerciale, tema al centro del colloquio con Katherine Tai, rappresentante per il Commercio. Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Unione europea, e il terzo mercato di destinazione dell’export italiano. L’interscambio commerciale fra i due Paesi è in forte crescita: nel 2022, ha raggiunto i 90 miliardi di euro (+38% rispetto al 2021), con un volume di esportazioni italiane pari a 65 miliardi (+32%) e con un saldo commerciale positivo per 40 miliardi. Le principali voci delle esportazioni italiane riguardano i macchinari (17%), mezzi di trasporto (16%), articoli farmaceutici (11%), prodotti alimentari (10%), prodotti tessili e abbigliamento (9%). Nel corso della visita il ministro Tajani rivolgerà inoltre un indirizzo di saluto all’Organizzazione degli Stati americani alla presenza del segretario generale Luis Almagro e dei rappresentanti degli Stati membri.

LA VISITA AL CONGRESSO

Si recherà infine al Congresso per una serie di importanti incontri con leader del parlamento statunitense. Tra questi: lo speaker della Camera dei Rappresentanti, Kevin McCarthy, terza carica nell’ordinamento americano e di recente in visita ufficiale a Roma a capo di una delegazione parlamentare; il presidente della commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti, Michael McCaul; e il Presidente della commissione Esteri del Senato, Bob Menendez.

LE ALTRE MISSIONI

La visita a Washington di Tajani giunge a pochi giorni di distanza da quella di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Sarà l’occasione anche per organizzare la missione di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio: si parla della seconda metà di luglio o, al più tardi, di settembre. A fine giugno, intanto, Guido Crosetto, ministro della Difesa, sarà anche lui negli Stati Uniti in visita ufficiale.

LA QUESTIONE CINA

Grande attenzione sarà rivolta al dossier Via della Seta: “Per le prossime decisioni sull’uscita” dell’Italia dal memorandum con la Cina “abbiamo capito che non è una questione di se, ma di come”, ha detto nei giorni scorsi all’Italian-American Caucus Jimmy Panetta, deputato statunitense che nelle scorse settimane aveva fatto parte della delegazione parlamentare in visita a Roma. Recentemente Meloni ha spiegato in un’intervista al quotidiano Il Messaggero che “è ancora presto per dire quale sarà l’esito della nostra valutazione” ma “si possono avere buone relazioni, anche in ambiti importanti, con Pechino senza che necessariamente queste rientrino in un piano strategico complessivo”. “Non è la Via della Seta che regola il rapporto di amicizia tra Italia e Cina”, ha detto invece Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, al Corriere della Sera. “Si possono fare tante cose anche senza la Via della Seta”.



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