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Via libera Ue al piano munizioni Asap. E il Pd si spacca

I dem si dividono sul voto per il rafforzamento della capacità produttiva europea per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina. Quartapelle ringrazia chi ha votato a favore per “aver tenuto la barra dritta” (a differenza di Schlein?)

Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla legge a sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea ideata per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina. Con l’introduzione di misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro, l’Asap mira a potenziare la capacità produttiva dell’Unione europea per far fronte all’attuale carenza di munizioni, missili e loro componenti. I voti a favore sono stati 446; 67 i contrari; 112 gli astenuti.

LO SCONTRO PD-GOVERNO

Sono stati respinti gli emendamenti presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici, anche quelli proposti dal Partito democratico per non consentire l’utilizzo dei fondi del Pnrr e di coesione per la produzione bellica. Brando Benifei, capodelegazione dem al Parlamento europeo, ha criticato il governo: “Smentendo quanto fatto trapelare da Palazzo Chigi, la destra italiana ha scelto oggi di non supportare i nostri emendamenti per escludere Pnrr e fondi coesione dalle risorse utilizzabili per la produzione di munizioni: confusione o malafede? Il Governo chiarisca immediatamente”, ha scritto su Twitter. La replica è arrivata da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr: l’uso dei fondi del Pnrr per l’acquisto di armi da inviare a Kyiv “non è in nessun modo all’ordine del giorno”, ha spiegato.

LA SPACCATURA TRA I DEM

Soltanto ieri, dopo la sconfitta alle regionali, la leader dem Elly Schlein aveva detto, in una diretta Instagram, che “togliere i fondi dai nidi per metterli sulla produzione di armamenti per noi non è accettabile”. Ma oggi il Partito democratico si è spaccato sull’approvazione dell’intero pacchetto. La maggioranza della delegazione ha seguito la linea del sì. Otto quelli a favore: il capo delegazione Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Daniela Rondinelli, Irene Tinagli e Patrizia Toia. Sei gli astenuti: Pietro Bartolo, Camilla Laureti, Franco Roberti e Achille Variati. Contrario invece Massimiliano Smeriglio, che è stato eletto come indipendente nel Paritto democratico, ma non iscritto allo stesso. Contrari anche l’intera delegazione del Movimento 5 Stelle e dei Verdi. Il centrodestra ha votato compatto a favore (astenuto Sergio Berlato di Fratelli d’Italia).

IL COMMENTO DI QUARTAPELLE

La dem Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, ha ringraziato i colleghi europarlamentari che hanno votato a favore “per essersi assunti la responsabilità e aver tenuto la barra dritta”. E indirettamente ha criticato la linea della segreteria che, nata con la promessa di dare un’identità al partito, sembra oggi tentare di utilizzare la confusione per sopravvivenza.

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