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Taranto e Grottaglie. Le ragioni (cinesi) della visita diplomatica Usa

La console Tracy Roberts-Pounds è stata al porto, ha incontrato il commissario della Zes e il presidente di Aeroporti di Puglia per rilanciare il business e i legami. Ecco tutte le mire di Pechino sull’area

Tracy Roberts-Pounds, console generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, è stata in visita in Puglia. In particolare, a Taranto, città nel Mar Ionio strategica sia per la logistica sia per la difesa, da tempo nel mirino di società cinesi. Dopo l’uscita di scena di Evergreen nel 2015, Taranto ha subito una forte crisi e si è gettata alla ricerca di una nuova società di logistica. Attualmente il gruppo turco Yilport gestisce la società San Cataldo Container Terminal di Taranto. La Puglia in generale da tempo guarda a Oriente, con i frequenti voli che la collegano alla Russia e gli interessamenti cinesi.

LA VISITA AL PORTO

Il console ha incontrato Sergio Prete e Roberto Settembrini, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio. Assieme al console generale c’erano anche il consigliere commerciale Giuseppe Palmieri, l’assistente culturale Antonella Di Vaio e i referenti della US Navy, Dan Justice e Elena McCarthy. Con questo incontro la diplomazia statunitense ha dato seguito alla visita di gennaio per conoscere i progetti in corso di realizzazione nonché le principali opportunità di business per le imprese statunitensi interessate a sviluppare iniziative imprenditoriali nello scalo del capoluogo ionico. L’incontro, si legge in una nota dell’Autorità, ha “permesso di individuare alcune iniziative su cui poter sviluppare future opportunità di collaborazione che, oltre alla generazione di sinergie economiche e commerciali, possano avere come focus azioni connesse ai temi dell’innovazione e della sostenibilità, con l’obiettivo di agevolare la creazione di un ponte culturale tra i due territori”. A conclusione dell’incontro, la delegazione diplomatica ha avuto, inoltre, occasione di visionare gli spazi del terminal crociere gestito da Taranto Cruise Port e conoscere l’offerta crocieristica della destinazione Taranto.

GLI INCONTRI CON AEROPORTO E ZES

Il console ha anche visitato l’aeroporto Arlotta di Grottaglie (Taranto), area in cui sono presenti anche aziende della difesa come Leonardo e Boeing, e ha avuto un incontro con Floriana Gallucci, commissario straordinario della Zona economica speciale Ionica Interregionale Puglia Basilicata. Erano presenti, tra gli altri, Antonio Maria Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia, e rappresentanti dell’Enac. Gallucci ha illustrato “le opportunità di investimento per le imprese Usa che offre la Zes Ionica, sia per i vantaggi fiscali che per la semplificazione burocratica”, si legge una nota del commissario Insieme al porto di Taranto, “il nostro territorio è in grado di offrire e mettere a sistema un grande polo aereo-portuale che mette in connessione i traffici marittimi con quelli aerei costruendo una importantissima piattaforma mare-terra-aria che pochi altri territori nel Mediterraneo possono vantare”, si legge ancora. Per Vasile la presenza del console “è un’attestazione concreta del valore di un’infrastruttura strategica unica in Italia e, quasi certamente, in Europa. Un valore e una potenzialità che per, condizioni economiche, climatiche e operative, difficilmente potrà essere eguagliata”.

LE MIRE CINESI…

Taranto, che assieme a Gioia Tauro è area cruciale per le attività della Marina italiana e della forze Nato, è da tempo nel mirino cinese. Ad aprile è arrivato il via libera al progetto di Ferretti Group, gruppo del made in Italy controllato dal colosso pubblico cinese Weichai, per il nuovo stabilimento di produzione di scafi per gli yacht nel porto pugliese (annunciato pochi mesi dopo l’adesione italiana alla Via della Seta con la firma del memorandum d’intesa nel marzo 2019 sotto il governo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte).

… ANCHE SULLA PIATTAFORMA LOGISTICA

a piattaforma logistica del porto di Taranto è stata assegnata a marzo alla società Progetto Internazionale 39. Come raccontato su Formiche.net, il 34% della società è diviso tra Sergio Gao Shuai, al 33%, e l’Associazione per lo sviluppo economico e culturale internazionale, il cui presidente è proprio Gao Shuai, che detiene l’ultimo 1%. L’uomo risiede a Milano da molti anni, è fondatore del Dragon Business Forum, responsabile di progetti per favorire rapporti tra imprese italiane e cinesi ma soprattutto è un delegato del governo di Pechino. Prete, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio (e unico italiano tra gli esperti del Shanghai International Shipping Institute), ha recentemente spiegato che “Progetto Internazionale 39 è solo una società di scopo, in realtà gli investitori saranno altri e sono italiani”. Quali siano, per ora non si sa, ma in passato sullo scalo è stato forte l’interesse di Cosco, compagnia di Stato cinese e cruciale nel progetto Via della Seta lanciato dal leader Xi Jinping, come raccontato sempre su queste pagine. Non si può escludere, aveva aggiunto, un intervento del governo con l’esercito dei poteri speciali. Infatti, la normativa Golden power può applicare anche nel caso di una piattaforma logistica connessa a una infrastruttura di rilievo nazionale qual è il porto di Taranto.

IL PRESSING DI BEPPE GRILLO

A marzo era intervenuto anche Beppe Grillo, secondo cui le mire cinesi sul porto di Taranto sono “un’occasione” da non perdere. Incontrando i parlamentari del Movimento 5 Stelle alla Camera, aveva indicato la strada seguire: “Dobbiamo aprire il porto di Taranto ai grandi mercantili cinesi. È l’unico porto, in quella zona, ad avere un fondale più profondo di 20 metri”, capace dunque di ospitare i giganteschi mercantili cinesi.

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