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Perché Biden ha portato il capo della Cia nel suo Gabinetto

L’invito del presidente a Burns è simbolico. Ma sottolinea il ruolo importante dell’agenzia sull’invasione russa dell’Ucraina

Il presidente statunitense Joe Biden ha invitato direttore della Cia, Bill Burns, a far parte del suo gabinetto. È “una misura simbolica che tuttavia rappresenta il ruolo importante che ha svolto nella sicurezza nazionale in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha scritto la Cnn. È un riconoscimento all’agenzia ma anche al suo direttore.

“Una buona intelligence, fornita con onestà e integrità, è la prima linea di difesa dell’America”, ha dichiarato Biden. “Fin dal suo primo giorno di lavoro, Bill ha dimostrato il significato di queste parole”, ha aggiunto lodando la collaborazione con Avril Haines, direttrice dell’Intelligence nazionale, per rispondere a sfide ma la Russia, la Cina e le nuove tecnologie. La nota diffusa dalla Casa Bianca riflette anche la grande stima riposta dal presidente verso il capo della Cia, ex ambasciatore in Russia. Basti pensare che nel novembre 2021 Biden aveva inviato Burns a Mosca nel novembre 2021 per avvertire il leader russo delle conseguenze in caso di aggressione dell’Ucraina. Senza dimenticare i contatti costanti con gli alleati, con Kyiv ma anche, seppur meno costanti, con le controparti a Mosca. E ancora: il ruolo pubblico dell’intelligence che ha avuto nell’ambasciatore Burns uno dei protagonisti. Lui, che pur sottolinea ripetutamente di non essere impegnato nella diplomazia, è diventato una sorta di “segretario ai problemi difficili”, hanno detto i funzionari statunitensi citati dal Washington Post.

Anche Donald Trump aveva deciso di far entrare il direttore della Cia – prima Mike Pompeo, poi Gina Haspel – nel suo gabinetto. Inizialmente Biden aveva scelto di non fare questa mossa anche perché nel gabinetto c’era già (anche questa novità dell’era Trump) il direttore dell’Intelligence nazionale, che guida la comunità all’interno del quale si trova anche la Cia.



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