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Nel 2022 oltre 2 miliardi e 100 progetti per la Difesa europea. Il bilancio di Breton

Se si spende insieme per la Difesa in Ue, si spende meno e meglio. Lo ha dichiarato il commissario Ue Breton nella seduta Budget sui piani europei della Difesa, tracciando il bilancio di come sono stati spesi lo scorso anno i fondi dedicati all’Edf. In arrivo anche un fondo da 20 miliardi per l’Ucraina

Un bilancio di spesa della Difesa europea. È quello che ha tracciato il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, intervenendo in occasione della seduta della commissione Budget sui piani comunitari sulla Difesa. Il fondo europeo di difesa (Edf), secondo quanto emerso, è riuscito lo scorso anno a supportare moltissime aziende distribuite su tutto il Vecchio continente, per un totale di circa 2 miliardi di euro. Accanto a questo, nel corso della seduta, è stato deciso anche un nuovo fondo in favore dell’Ucraina.

Più di 100 progetti finanziati nel 2022

L’Edf era stato dotato fino al 2027 di “8 miliardi di euro su 7 anni per finanziare i progetti europei di ricerca e di sviluppo”, ha spiegato Breton, e ad a oggi “abbiamo circa 2 miliardi di euro dell’Unione europea che sono stati decisi per più di 100 progetti innovativi e concreti”. Lo scorso anno, secondo quanto ha riportato il commissario Ue, sono state coinvolte “550 imprese di 26 Stati, di cui 39% piccole medie aziende” e “ogni progetto comporta in media da 18 a 20 imprese di 9 Stati membri diversi”. Una produzione realmente transfrontaliera che è “veramente europea, nella quale si associano a grandi imprese e anche le piccole e medie aziende. Questo dimostra che il Fondo europeo di Difesa che era stato concepito anche per questo, consente cooperazioni industriali che non esistevano”, ha infine raccontato Breton sottolineando la forte ricaduta per tutto il comparto industriale della Difesa europea.

L’unione fa la forza

E per il prossimo futuro? A lungo si sta facendo strada in Europa il dibattito che mira ad aumentare gli investimenti a favore della Difesa, così come auspicato anche dalla Nato. “Rispetto alla domanda sullo spendere di più, lavorare di più insieme” sulla difesa Ue, “ovviamente la finalità è quella di spendere meglio insieme”, ha risposto il commissario, “e questo ci consente anche di risparmiare e di condividere il nostro approccio alla Difesa”.  Per farlo, secondo Breton, è necessario “dare un incentivo affinché gli Stati membri siano incentivati a farlo, siano incoraggiati”.

Fondo ad hoc per l’Ucraina

Secondo 5 diverse fonti diplomatiche riprese da Politico.eu, l’Ue è pronta anche a proporre un fondo, da adottare entro l’autunno, dedicato a mantenere le scorte militari dell’Ucraina per i prossimi quattro anni, con una spesa prevista di circa 20 miliardi di euro. Un’ennesima iniziativa, che punta a sostenere attivamente la cornice di sicurezza del Vecchio continente, proseguendo sulla strategia adottata fino ad oggi in favore di Kiev contro l’aggressione di Mosca, ma con un’ulteriore accelerazione e rimarcando la volontà di impegnarsi a lungo termine. Ma attenzione, la proposta non prevede che l’Ue paghi direttamente le armi all’Ucraina, al contrario Bruxelles aiuterebbe i Paesi a coprire i propri costi per l’acquisto e la donazione di articoli come munizioni, missili, carri armati e altri aiuti militari. I fondi messi a disposizione contribuirebbero inoltre all’addestramento dei soldati ucraini e verrebbero resi disponibili attraverso la cornice del “Fondo europeo per la pace”. Il piano si andrebbe così ad aggiungere alla proposta dell’Ue di stanziare 50 miliardi di euro in assistenza non militare all’Ucraina tra il 2024 e il 2027.

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