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Chip, Spazio e farmaceutica. Meloni da Biden per rafforzare la cooperazione Italia-Usa

L’intesa nel settore scienza e tecnologia è già molto intensa ma l’obiettivo è compiere un passo avanti anche per far fronte comune davanti alla sfida cinese. Si lavora su semiconduttori e materiali avanzati

La cooperazione nel settore scienza e tecnologia è uno dei temi cruciali dell’incontro alla Casa Bianca tra Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Joe Biden, presidente degli Stati Uniti. L’intesa è già molto forte, come dimostrano i numeri: secondo i dati della National Science Foundation negli Stati Uniti operano circa 15.000 ricercatori italiani e oltre 3.000 di essi sono membri della più importante associazione americana, la Fondazione Issnaf (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation), promossa e sostenuta dall’ambasciata d’Italia. Ma ci sono prospettive di nuovi accordi per la ricerca dedicata ai semiconduttori e ai materiali avanzati.

L’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente la cooperazione su alcuni settori vitali per la sicurezza nazionale, anche alla luce della sfida posta dalla Cina (senza dimenticare che uno degli altri dossier dell’incontro è il rapporto con Pechino, con il governo Meloni che appare deciso a non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Via della Seta). In un bollettino di fine 2021 il controspionaggio statunitense definiva, infatti, intelligenza artificiale, bioeconomia, sistemi autonomi, quantum e semiconduttori come le cinque aree più vitali in termini di sicurezza nazionale.

In pratica, Roma chiede aiuto a Washington per aiutare Washington e i suoi alleati. Non c’entra il dirigismo alla maniera cinese. Piuttosto, si lavora per un quadro generale di cooperazione più forte. Basti pensare a Intel, il colosso statunitense che non ha ancora ufficializzato il sito per l’annunciato stabilimento in Italia per la fase di back-end della produzione dei semiconduttori.

Alcuni dei temi dell’incontro alla Casa Bianca sono stati preparati dalla diplomazia anche nelle recenti missioni che hanno visto impegnati a Washington diversi ministri del governo Meloni: Giancarlo Giorgetti (Economia), Giuseppe Valditara (Istruzione), Adolfo Urso (Imprese), Antonio Tajani (Esteri), Guido Crosetto (Difesa) e Matteo Piantedosi (Interno). In particolare, Urso e Crosetto hanno lavorato molto anche sullo Spazio, uno dei tanti settori in cui i due Paesi sono partner storici.

Negli Stati Uniti opera la più ampia rete di addetti scientifici inviati dalla Farnesina. Attualmente sono cinque: tre in ambasciata a Washington e due presso i consolati di Houston e Chicago. Ma diventeranno sette entro fine anno con i nuovi innesti presso i consolati di Boston e San Francisco. Un addetto spaziale opera presso l’ambasciata. Il nuovo Italian Innovation and Culture Hub (Innovit) aperto dalla Farnesina a San Francisco prevede anche una componente legata a ricerca e trasferimento tecnologico che verrà potenziata nei prossimi mesi.

La cooperazione è fondata su innumerevoli accordi tra università e centri di ricerca dei due Paesi e su migliaia di collaborazioni tra singoli ricercatori all’interno del quadro di riferimento rappresentato dal’Accordo bilaterale scientifico e tecnologico firmato nel 1988. Il documento un aggiornamento delle priorità ogni tre anni anni attraverso una dichiarazioni congiunta. Quella in vigore è stata firmata a Roma a gennaio e prevede le seguenti aree prioritarie: fisica (particolare rilievo ha la collaborazione tra i lavoratori del Gran Sasso e il Fermi Lab di Chicago) e astrofisica, scienze della Terra, applicazioni e osservazioni; scienze della salute e della vita; cambiamento climatico e mitigazione; materiali avanzati; scienza dell’informazione quantistica; transizione energetica; transizione digitale e intelligenza artificiale con focus su robotica e veicoli autonomi (a settembre è stato siglato un memorandum d’intesa tra il ministero dell’Università e della ricerca e la National Science Foundation per il finanziamento di progetti di ricerca italo-americani dedicati all’intelligenza artificiale).

(Official White House Photo by Adam Schultz)


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