“Il nostro lavoro su questi temi non si esaurisce con questo testo: porteremo avanti un ampliamento delle norme per garantire al meglio l’applicazione”. Conversazione con Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, sul disegno di legge che ha avuto il via libera definitivo negli scorsi giorni
La recente indagine sulla pirateria audiovisiva e sportiva, condotta da Ipsos, insieme alla Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali, conferma anche nel 2022 la crescita dei contenuti audiovisivi pirata, in particolar modo per gli eventi sportivi live. I dati confermano un’incidenza complessiva della pirateria stabile tra la popolazione adulta, pari al 42%, ma contestualmente registrano una crescita nel numero di contenuti audiovisivi piratati: si stimano nel 2022 circa 345 milioni di atti illeciti, 30 milioni in più rispetto all’anno precedente (+9%). L’incremento rispetto al 2021 è spinto soprattutto dallo sport live, che fa registrare un aumento del +26% degli atti di pirateria nell’ultimo anno ed è l’unico contenuto che evidenzia un trend complessivo di crescita rispetto alle ultime indagini. Seguono i programmi tv, con un +20% rispetto al 2021 e le serie/fiction, che nell’ultimo anno vedono incrementare gli atti di pirateria del +15%.
I film si confermano essere il contenuto più piratato: il 35% degli atti di pirateria audiovisiva (oltre 120 milioni) riguarda film, ma il trend, sia rispetto allo scorso anno sia in un’ottica di medio periodo, è in calo (-4% vs. 2021; -68% vs. 2016).
Dati che evidenziano come il contrasto alla pirateria rappresenti una questione da dover affrontare, sia in virtù dei danni economici prodotti alle aziende, sia per l’utilizzo che ne viene fatto dalle associazioni criminali, sia per gli effetti negativi in termini di ricadute occupazionali.
Frutto di un lungo percorso di sintesi tra la filiera delle telecomunicazioni, il parlamento, il governo, l’Agcom e diversi stakeholder, il ddl pirateria è stato approvato definitivamente con voto unanime dall’aula del Senato. Formiche.net ne ha parlato con Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Cultura.
L’attuale risultato è anche frutto dell’attività di sintesi avviata nella scorsa legislatura, che ha prodotto una soluzione di compromesso apprezzata sia dalle telco sia dai servizi media e audiovisivi. Quali sono stati gli elementi che hanno permesso questa sinergia?
Da sempre credo nell’importanza della sintesi durante la costruzione di una politica pubblica, con tutti gli attori del settore interessato. Anche in questo cas0 il lavoro delle categorie è stato essenziale per arrivare a questo risultato. Siamo partiti dal testo di Capitanio e Butti della scorsa legislatura, che però riguardava solo la sfera sportiva, e l’abbiamo reso, insieme alla collega Maccanti, una vera e propria legge quadro, che comprende tutti i settori dell’audiovisivo e dell’editoria. Il lavoro è stato svolto, oltre che con le categorie, in sinergia anche con il governo e l’opposizione, che hanno votato all’unanimità questo testo sia alla Camera che al Senato. Si tratta di strumenti legislativi e operativi snelli, su cui il Parlamento ha trovato unanime condivisione. Un testo nato contro la pirateria sportiva con i testi Capitanio e Butti come base, come contrasto alla pirateria sportiva, e ampliato ai settori dell’audiovisivo, del cinema, della musica, dell’editoria. Un ringraziamento ai ministri Sangiuliano, Abodi, Urso, Ciriani e al sottosegretario Borgonzoni per l’ampia collaborazione.
Quali sono, secondo lei, gli interventi centrali nelle operazioni antipirateria?
Con questo nuovo testo assumerà un ruolo da protagonista l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che con un proprio provvedimento potrà ordinare l’oscuramento del sito dopo trenta minuti. Sarà fondamentale anche l’intervento della Agenzia per la cybersicurezza nazionale che aiuterà l’Autorità a monitorare e mappare le piattaforme illegali. Anche il ruolo della politica non si esaurisce qua: spetterà a noi dare seguito ad alcuni impegni per rafforzare ancora di più questo disegno di legge, dando seguito agli articoli dedicati ad esempio alla sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani, che come riportano i dati, è la fascia più alta che compie il reato in modo inconsapevole. Come sempre non basta solo aumentare le pene ed intensificare i controlli per abbattere una condotta illegale, ma serve un cambiamento culturale, che deve partire proprio dalla formazione del cittadino. Lavoreremo in legge di bilancio per garantire migliori interventi contro la pirateria.
Considerate le recenti raccomandazioni della Commissione europea sulla pirateria online, possiamo considerare l’Italia un’apripista?
La legge contro la pirateria approvata ieri dal Senato può essere considerata la più all’avanguardia d’Europa. Con questo testo abbiamo anticipato le raccomandazioni europee. La comunità europea da questo punto di vista ha fatto molta strada, ma la legge che abbiamo varato in questi giorni quasi la precede, tutelando il diritto d’autore e le situazioni giuridiche allo stesso connesse da ogni violazione e da ogni illecito, compresi quelli per l’appunto digitali commessi attraverso la rete.
Con la nuova legge come funzionerà il sistema di “blocco” dei siti che trasmettono eventi sportivi illegalmente?
Come accennato in precedenza, a fronte della segnalazione dei titolari dei diritti, è attribuito all’Agcom il potere di ordinare, attraverso un intervento immediato, entro 30 minuti, l’oscuramento del sito che trasmette illegalmente il contenuto. Inoltre potrà ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti illeciti, e così anche ai soggetti gestori di motori di ricerca e ai fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali. Tutti dovranno eseguire il provvedimento dell’Autorità “senza alcun indugio”, entro il termine massimo di 30 minuti dalla notificazione, per quanto riguarda i casi di contenuti trasmessi in diretta. Da questo punto di vista sarà fondamentale il già citato supporto dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ad Agcom, che servirà a potenziare l’azione di monitoraggio, individuazione e repressione del fenomeno criminale online.
Non essendo la pirateria solo audiovisiva, sarà portato avanti un ampliamento delle norme per garantire l’applicazione anche al settore editoriale?
L’impatto della pirateria sull’economia del mondo del libro ed editoriale è molto alto: i libri piratati costano al mondo del libro 771 milioni di mancato fatturato, pari al 31 per cento del valore complessivo del mercato al netto di editoria scolastica ed esportazioni. Già con questo disegno di legge andremo ad intervenire anche su questo fenomeno: l’articolo 3 prevede infatti l’allargamento degli istituti di tutela del diritto d’autore già esistenti per altri settori a quello audiovisivo, cinematografico e per l’appunto editoriale. Come detto anche in precedenza, il nostro lavoro su questi temi non si esaurisce con questo testo: porteremo avanti un ampliamento delle norme per garantire al meglio l’applicazione anche per questo settore.
Dall’ultima indagine Ipsos è emerso un dato sulle nuove generazioni: nel corso del 2022 quasi la metà dei 10-14enni (47%) ha commesso almeno un atto di pirateria audiovisiva. Questo a conferma di quanto sia importante puntare su una maggiore sensibilizzazione dei giovani rispetto a questo problema. Quali iniziative ritiene che sia prioritario mettere in campo?
A sottolineare l’importanza e l’urgenza di questo aspetto abbiamo voluto dedicare un articolo del testo apposito a questa fattispecie. Saranno sviluppate campagne di comunicazione e di sensibilizzazione del pubblico attraverso i programmi scolastici e l’educazione alla cittadinanza digitale, sul valore della proprietà intellettuale e per contrastare la diffusione illecita e la contraffazione di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Stiamo lavorando ad una grande campagna che coinvolgerà anche i creatori di contenuti e le categorie con i ministeri competenti.