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Come cambia l’Ue dopo il voto in Spagna? Risponde Torreblanca (Ecfr)

Il Partito popolare ha vinto le elezioni ma non ha i numeri per governare dopo la sconfitta dell’estrema destra di Vox e la rimonta dei socialisti. “Uno stallo prolungato e una seconda elezione avranno sicuramente un impatto sulla capacità di leadership del governo spagnolo” durante il suo semestre di presidenza, osserva José Ignacio Torreblanca, capo dell’ufficio di Madrid dello European Council on Foreign Relations

Il Partito popolare di Alberto Núñez Feijóo ha vinto le elezioni in Spagna ma la mancanza di una netta maggioranza, soprattutto a causa della sconfitta dell’estrema destra di Vox e della tenuta del Psoe, prefigura una fase di stallo per la politica spagnola. Una situazione da cui può trarre vantaggio il premier uscente Pedro Sánchez, che con ogni probabilità riuscirà a portare avanti il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea da una posizione di maggiore forza.

Il Partito popolare ha ottenuto oltre il 33% dei suffragi e 136 seggi. I socialisti hanno rimontato fino al 31,70% conquistando 122 seggi. L’estrema destra di Vox ha ottenuto solo il 12,4% dei voti pari a 33 seggi, 19 meno di quelli detenuti attualmente, e ha già annunciato la volontà di tornare alle urne.

Anche contando Vox e gli altri partiti minori, le destre si fermano a 171 seggi, cinque in meno della maggioranza assoluta che blinda il mandato a formare un nuovo governo. Il premier uscente riaccendersi così le speranze di restare al suo posto: unendo le forze dei socialisti e del nuovo partito di sinistra, Sumar (erede di Podemos), agli autonomisti catalani e baschi, teoricamente, una maggioranza è possibile, anche se risicatissima.

“La Spagna è uno dei pochi Paesi dell’Unione europea ad avere ancora un grande partito socialdemocratico e contemporaneamente un importante partito conservatore”, osserva José Ignacio Torreblanca, capo dell’ufficio di Madrid dello European Council on Foreign Relations. “Nella maggior parte dei casi, infatti, ne esiste solo uno o nessuno dei due”, dice ancora. “Queste elezioni hanno mostrato che gli estremi (Vox e i partiti separatisti) hanno subito pesanti perdite. Tuttavia, è probabile che saranno loro a far da padroni a causa dell’incapacità dei due partiti tradizionali di trovare un accordo tra di loro”, aggiunge ipotizzando un ritorno alle urne.

Questo secondo semestre dell’anno la Spagna ha la presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Sia i socialisti sia i conservatori sono “profondamente favorevoli all’Unione europea, quindi non ci sarà alcun danno, se non minimo, alle politiche e ai processi dell’Unione europea”, commenta Torreblanca. “Tuttavia, uno stallo prolungato e una seconda elezione avranno sicuramente un impatto sulla capacità di leadership del governo spagnolo”, conclude.



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