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Flat tax e amministrazione vicina ai contribuenti. La riforma vista da Sacconi

Dopo il via libera alla Camera, la delega fiscale entra nel vivo della discussione al Senato. Detassazione su tredicesime e straordinari, flat tax per gli autonomi e agevolazioni per gli under 30. “Emergerà un’amministrazione amichevole con il contribuente, più capace di assisterlo e di dare certezza al prelievo dovuto” l’auspicio di Maurizio Sacconi

La Camera ha dato il via libera. La discussione sulla Delega fiscale ora entra nel vivo con la discussione al Senato. La riforma è uno dei provvedimenti “bandiera” per l’esecutivo. L’ambizione è quella di arrivare a un miglioramento della percezione del fisco tra le persone e le imprese. Flat tax, agevolazioni sotto il profilo tributario per le aziende che assumono e un passaggio sull’Intelligenza artificiale. Dopo le polemiche innescate a seguito delle frasi del vicepremier Matteo Salvini sui condoni, che cosa si gioca il governo su questa riforma? Lo abbiamo chiesto al già ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.

È iniziato l’esame della riforma fiscale al Senato. Al di là degli aspetti più tecnici, l’obiettivo di fondo è quello di migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti. Ci sono i presupposti affinché ciò avvenga?

Si, il clima politico prevalente è orientato a quei diritti del contribuente che sono quotidianamente negati con la frequente inversione dell’onore della prova e l’induzione forzosa a concordati anche nei confronti di coloro che sono convinti di avere ragione. Inoltre, vi è oggi un maggiore riconoscimento del valore dell’impresa e dei meriti nel lavoro, in passato considerati con un pregiudizio negativo.

La detassazione su tredicesime e straordinari è una misura che sicuramente agevolerà i dipendenti. Pensa che possa essere un terreno sul quale sindacati ed esecutivo potranno trovare forme di convergenza?

Francamente, lascerei perdere la detassazione della tredicesima, al più manovra congiunturale, per concentrare la “spesa fiscale” strutturale su tutte le componenti del salario meritate nella dimensione aziendale o interaziendale sulla base di elementi virtuosi come la produttività, la professionalità, la scomodità(lavoro notturno o festivo).

La Flat tax incrementale sugli autonomi procede, mentre resta per il momento “congelata” quella per i dipendenti. È una misura di “bandiera” e sulla quale il governo ha investito molto. Cosa c’è in ballo e, soprattutto, sarà sostenibile?

La progressività del prelievo non è mai stata assoluta. Si deve interrompere di fronte a entrate che si ritiene di incoraggiare. Allo stesso modo per gli autonomi e per i dipendenti. Nel caso di questi ultimi, è il modo con cui incoraggiare la crescita dei salari mediani attraverso la contrattazione di prossimità, superando il loro schiacciamento sui salari minimi per colpa dei contratti nazionali.

Stanno facendo discutere le dichiarazioni che il vicepremier Salvini ha rilasciato sui condoni fiscali. Al di là delle frasi del ministro, l’ipotesi di condoni ad hoc per alcune situazioni debitorie è percorribile?

I condoni veri e propri sono pericolosi anche se sarebbero giustificati nella transizione da un vecchio a un nuovo regime. Sono molto più utili interventi sulle sanzioni spesso sproporzionate.

Quale sarà il ruolo, all’indomani dell’approvazione della legge, dell’Agenzia delle Entrate?

Mi auguro ne emergerà un’amministrazione amichevole con il contribuente, più capace di assisterlo e di dare certezza al prelievo dovuto, sempre in grado di motivare con trasparenza le proprie pretese, indotta ad agire in tempi brevi perché dopo un tempo ragionevole ogni rapporto si dovrà intendere definitivamente consolidato. In modo tombale.

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