Gli alleati riuniti in Lituania hanno deciso di avviare una riflessione sul vicinato meridionale da presentare al vertice dell’anno prossimo, quando Roma guiderà i Sette sottolineando l’importanza del coinvolgimento del Sud Globale
L’invasione russa dell’Ucraina che ha catalizzato buona parte delle energie e degli impegni sulla sicurezza dell’Est Europa. I nuovi membri, Finlandia e tra qualche tempo Svezia, provenienti da Nord. Lo sguardo sempre più attento verso l’Indo-Pacifico. In questo contesto durante il summit Nato di Vilnius, in Lituania, poco spazio è stato dedicato al fianco Sud.
Gli alleati hanno evidenziato nelle dichiarazioni finali che “le sfide interconnesse di sicurezza, demografiche, economiche e politiche” nel vicinato meridionale sono “aggravate dall’impatto del cambiamento climatico, dalla fragilità delle istituzioni, dalle emergenze sanitarie e dall’insicurezza alimentare”. Ciò rende la regione un terreno fertile per gruppi armati, organizzazioni terroristiche, interferenze “destabilizzanti e coercitive” da parte di concorrenti strategici come la Russia e la Cina. Per questo, hanno dato mandato al Consiglio Nord Atlantico di avviare “una riflessione completa e approfondita sulle minacce e le sfide esistenti ed emergenti e sulle opportunità di impegno con i nostri Paesi partner, le organizzazioni internazionali e altri attori rilevanti della regione, da presentare al prossimo vertice del 2024”. Discussione, dunque, rimandata al summit di Washington quando la Nato festeggerà i suoi 75 anni.
E proprio l’anno prossimo la presidenza del G7 sarà dell’Italia, che ha nel vicinato meridionale l’area di maggiore interesse strategico. Il governo Meloni ha annunciato la presentazione a ottobre del Piano Mattei per l’Africa, un progetto di collaborazione “non predatoria” con i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente su dossier come migranti ed energia. Rispetto al summit di quest’anno tenutosi a Hiroshima, in Giappone, il vertice che si svolgerà in Puglia aggiungerà un elemento: il rapporto con il Sud Globale, come ha spiegato nelle scorse settimane l’ambasciatore Luca Ferrari, sherpa G7/G20 a Palazzo Chigi.
Per l’Italia una doppia occasione da capitalizzare.