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Scintille tra Pechino e Washington sugli 007

“La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza nazionale”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri commentando i “progressi” compiuti dalla Cia nel ricostruire la sua rete di informatori

“La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza nazionale”. Lo ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, commentando i “progressi” compiuti dalla Cia nel ricostruire la sua rete di informatori in Cina.

Nei giorni scorsi Bill Burns, direttore dell’agenzia statunitense, era intervenuto all’Aspen Security Forum, in Colorado, dichiarando: “Abbiamo fatto progressi e stiamo lavorando molto duramente negli ultimi anni per assicurarci di avere una forte capacità di human intelligence per integrare ciò che possiamo fare con altri metodi”, ha detto ricordando l’apertura di un missione center per la Cina nel 2021 per far fronte a “un governo cinese sempre più ostile”. Come raccontato su Formiche.net, è la prima volta che la Cia, principale servizio di human intelligence degli Stati Uniti, riconosce pubblicamente quella che secondo molti funzionari è stata una vera e propria failure: almeno 30 informatori arrestati o giustiziati in Cina tra il 2010 e il 2012, con gravi conseguenze sulle capacità americane di monitorare la recente crescita convenzionale e nucleare dell’Esercito popolare di liberazione.

“È piuttosto preoccupante”, ha commentato Mao. “Gli Stati Uniti da un lato continuano a diffondere disinformazione sui cosiddetti ‘spionaggio e attacchi informatici cinesi’, dall’altro raccontano al pubblico le loro attività di intelligence su larga scala rivolte alla Cina. Questo fatto è di per sé rivelatore”, ha aggiunto.


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