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Perché il presidente del Paraguay andrà a Taiwan

“Siamo decisi a mantenere i legami con Taipei”. Da domani, e per tutta la settimana, il presidente Santiago Peña sarà sull’isola per consolidare i rapporti con il governo di Tsai Ing-wen, considerata grande amica del Paese sudamericano 

Santiago Peña, presidente eletto del Paraguay, sarà in visita a Taiwan per cinque giorni questa settimana. Arriverà domani a Taipei per cementare il rapporto di amicizia tra i due Paesi.

Con una nota diffusa dal ministero degli Esteri taiwanese, il tour è stato confermato. Il Paraguay è uno dei pochi alleati di Taipei rimasti in America latina e l’unico in America del Sud a riconoscere Taiwan come Stato indipendente e non come provincia autonoma della Cina.

“La visita si svolge in coincidenza con il 66° anniversario dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Taiwan e Paraguay […] Il Paraguay è un nostro solido alleato in America del Sud e si è sempre battuto per sostenere la nostra presenza nella comunità internazionale”, si legge nella nota del ministero.

Il ministero di Taiwan conclude: “Paraguay è il nostro alleato incondizionato in America del Sud e ha appoggiato fortemente la nostra partecipazione nella comunità internazionale per molto tempo […] I legami e l’amicizia tra Taiwan e Paraguay sono solidi”.

Peña si insedierà come presidente del Paraguay il prossimo 15 di agosto e ha già confermato che manterrà la politica estera del Paese. Ha scritto su Twitter che il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, è “una grande amica del Paraguay” e continuerà ad esserlo. Per il capo di Stato panamense, “Taiwan è un Paese con il quale manteniamo legami fraterni e siamo decisi a mantenerli nei prossimi cinque anni”. Durante la campagna elettorale, Peña ha promesso che continuerà a riconoscere Taiwan come alleato, nonostante le pressioni della Cina.

La precisazione arriva dopo che negli ultimi tempi molti Paesi latino-americani che sostenevano Taipei hanno cambiato posizione a beneficio della Cina.

El Salvador, Repubblica Dominicana, Nicaragua e Honduras hanno voltato le spalle a Taiwan per sostenere Pechino (e gli investimenti che i cinesi hanno promesso nella regione).

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