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Il potere dei social. Così la Cina conquista l’America latina

Una serie di account Twitter in spagnolo tesse le lodi di Pechino e cerca di intercettare dati personali. Lo studio della società di sicurezza informatica Nisos

La Cina è sempre più vicina all’America latina. E non solo attraverso i canali ufficiali. Con un gruppo di account Twitter, che hanno tutte le caratteristiche dei bot, è stata diffusa la propaganda di Pechino in spagnolo sui social media della regione.

Paraguay, Costa Rica, Cile e Brasile sono i principali obiettivi a cui si rivolgono questi profili che scrivono soltanto informazioni sulla Cina. Secondo uno studio dei ricercatori della società di sicurezza informatica Nisos, ripreso dal sito Cyberscoop, sono account collegati molto probabilmente al China News Service, un braccio di propaganda del governo attivo in tutto il mondo.

“Gli account Twitter, che in genere condividono contenuti simili o identici a pochi minuti l’uno dall’altro, fanno parte di una rete più ampia di account del governo cinese, think-tank cino-latinoamericani”, si legge su Cyberscoop. Si tratterebbe di finti giornalisti indipendenti che tessono le lodi del governo di Pechino in un linguaggio accessibile al pubblico latino-americano.

Tra gli account analizzati, l’apertura del più vecchio risale a luglio 2021, mentre altri sono partiti a novembre 2021, quando Twitter etichettava ancora gli account affiliati allo Stato cinese. Un ulteriore account consiglia agli utenti di scaricare un’app che raccoglie informazioni di identificazione personale. Sono anche state richieste autorizzazioni a Twitter che potrebbero consentire l’accesso ad altri account di social media cinesi, Weibo e Weixin (WeChat).

Questa pratica consentirebbe “al governo cinese di gestire potenzialmente le narrazioni e ottenere informazioni dai dissidenti che risiedono all’estero”, sostengono i ricercatori. Non sono state riscontrate invece “autorizzazioni invasive” dello stesso livello tra le altre agenzie di stampa, compresi i siti web di media affiliati a Stati stranieri nel Regno Unito o in Russia.

Gli “account identificati si sforzano di applicare metodologie per evitare di essere collegati al China News Service, l’organizzazione cinese collegata allo Stato da cui proviene la maggior parte dei loro contenuti sulla Cina”, prosegue il report.

Il China News Service è una delle più grandi reti mediatiche del Partito Comunista Cinese, con dozzine di uffici all’estero. Il governo cinese spinge in maniera importante la sua influenza, economica, politica, sociale e mediatica in America Latina e in Sudamerica. E qual è il Paese più ricettivo? Il Venezuela, principale acquirente di hardware militare cinese, seguito da Argentina, Bolivia, Ecuador e Perù. Anche a Cuba sono stati rafforzati i legami militari con la Cina, in una dinamica che preoccupa il governo degli Stati Uniti, vicino geograficamente.

“Il governo cinese deve ancora raggiungere lo stesso livello di impegno interno della Russia – conclude lo studio – ma ciò non significa che non stia cercando di influenzare le percezioni politiche e culturali nella regione. Soprattutto per contrastare le percezioni sfavorevoli della Cina su scala globale in seguito alla pandemia di Covid-19, che ha avuto origine dalla Cina”.

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