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Chi è Tomoko Akane, la giudice giapponese nel mirino di Putin

Non è stato formalizzato il motivo dell’accusa, ma la giudice è stata inserita nella lista dei ricercati del Ministero degli Interni russo in seguito all’ordine di arresto nei confronti di Putin da parte del Tribunale penale internazionale dell’Aja, di cui Akane fa parte

La giudice giapponese Tomoko Akane è nella lista di persone ricercate della Russia. La donna è firmataria dell’ordine di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin per la deportazione forzosa e illegale di bambini ucraini in territorio russo o nelle regioni occupate dalle forze armate di Mosca, che è considerato dal Tribunale penale internazionale dell’Aja un crimine di guerra.

Il processo russo contro Akane è stato aperto lo scorso 20 marzo, dopo il mandato di arresto contro Putin emesso il 17 marzo. Insieme a lei la giustizia russa cerca anche altri giudici, Sergio Gerardo Ugalde Godínez e Rosario Salvatore Aitala, e il procuratore del Tribunale penale internazionale, Karim Ahmad Khan.

Akane è diventata pubblico ministero nel 1982 e nel corso della sua carriera ha avuto diversi incarichi. È stata procuratore capo del distretto di Hakodate a Hokkaido e pubblico ministero della Corte Suprema del Giappone. La sua passione per la giustizia e i tribunali nasce dalla mancanza di opportunità che il settore privato offriva alle donne.

La giudice ha insegnato Giustizia penale alla Chukyo University Law School e la Nagoya University Law School e ha fatto ricerche nel campo della riforma della giustizia penale.

È stata a capo del dipartimento per la cooperazione internazionale del Ministero della Giustizia giapponese e ha diretto l’United Nations Asia and Far East Institute for the Prevention of Crime and the Treatment of Offenders (Unafei).

Nel 2016, è stata candidata per il Tribunale penale internazionale dal governo giapponese ed eletta pochi mesi dopo dall’Assemblea degli Stati membri a New York. Ha assunto l’incarico nel 2018 per 9 anni e segue principalmente il Pre-Trial II. Ora è nel mirino di Putin e rischia l’arresto da parte della giustizia russa.

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