Mercoledì primo incontro post Golden Power tra il vicepresidente esecutivo Tronchetti Provera e il presidente di Sinochem. Il colosso di Pechino dovrà decidere presto sul futuro del patto siglato con Silk Road, socio al 9% della Bicocca. È l’inizio di un liberi tutti?
Mercoledì Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, ha incontrato Jiao Jian, nuovo presidente della stessa azienda oltreché amministratore e presidente di Sinochem Holdings, colosso statale cinese che detiene il 37% delle quote della Bicocca. Lo riporta Il Sole 24 Ore. È il primo contatto di persona tra le due parti dell’accordo parasociale dopo l’intervento del governo italiano che su proposta del comitato Golden Power ha riscritto quello stesso patto imponendo limitazioni al socio cinese.
L’incontro, secondo quanto riferito da alcune fonti al giornale, si sarebbe svolto in un clima istituzionale cordiale. È avvenuto alla vigilia del consiglio di amministrazione di Pirelli, in agenda ieri, che ha redistribuito le deleghe operative al nuovo vertice della Bicocca, rappresentato dal vicepresidente esecutivo Marco Tronchetti Provera, dall’amministratore delegato Andrea Casaluci e dal presidente Jiao Jian. Insieme a loro è stata istituita una direzione generale come imposto dal Golden Power, affidata a Francesco Tanzi.
Ora, scrive Il Sole 24 Ore, si tratta di capire come si svilupperà la nuova convivenza italo cinese e se e come cambierà la strategia di Sinochem (nei mesi scorsi si era diffusa la voce di un’ipotesi di uscita) alla luce delle modifiche della governance imposte dal Golden Power. Queste hanno previsto che la holding dei soci italiani è tornata ad avere quattro consiglieri sui 12 eletti dalla lista di maggioranza, l’amministratore delegato è scelto da Camfin di Tronchetti Provera, il direttore generale deve realizzare il piano industriale e sovrintendere alla gestione ordinaria, il presidio sulle materie considerate fondamentali per l’azienda viene rafforzato, serve il voto dei quattro quinti del consiglio per bocciare una proposta del capoazienda. Di fatto, scrive Il Sole 24 Ore, ai cinesi “viene impedito di esercitare funzioni di coordinamento e controllo, ma anche di parlare e interagire con il management”.
Un’indicazione potrebbe arrivare a fine settembre quando Sinochem dovrà decidere il futuro del patto siglato con Silk Road, socio al 9% di Pirelli. Non è previsto un meccanismo di rinnovo automatico e, scrive Il Sole 24 Ore, potrebbe essere un inizio di “liberi tutti” e di un segnale, in prospettiva, della volontà di Sinochem di lasciare maggiore flessibilità sul pacchetto in Pirelli.